“Aiutiamo Ciccio”, una mobilitazione per Francesco, il ragazzo dalla malattia sconosciuta.

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Francesco Santonastasio  è un giovane trentenne napoletano che da 2 anni vive e combatte contro una grave malattia, che lo costringe a stare giorno e notte a letto, senza riuscire ad alzarsi, e che gli porta una serie di complicazioni e di stati di malessere che non riescono a farlo stare bene.  Da tempo oramai gira per gli ospedali di tutta Italia alla ricerca di un medico che possa arrivare ad una diagnosi precisa, ma niente da fare. Tante ipotesi e supposizioni, tanti “forse” e troppi “ può essere…” , ma per ora nulla di concreto. Nessuno specialista sembra essere stato in grado di capire esattamente di cosa soffra questo ragazzo, nessuna cura pare quella giusta, nessuna soluzione insomma. Da mesi si continua a brancolare nel buio e la situazione, soprattutto psicologica, di Francesco, non accenna  a migliorare.

Ma andiamo con ordine e proviamo a ricostruire nei dettagli la vicenda, così che la storia di Francesco possa arrivare a quante più persone possibili e magari tra i nostri lettori possa esserci qualche specialista, o qualcuno che abbia contatti con qualche centro di ricerca, magari all’estero, che possa individuare la problematica di Ciccio (così lo chiamano gli amici) e dargli una mano concreta.

Francesco, calciatore per professione, in seguito ad un infortunio, ha subito nel 2011 una operazione al ginocchio, che lo ha visto vittima di una grave infezione post operatoria. A questo intervento ne sono succeduti altri  due, rispettivamente nell’Aprile e nel Settembre 2013. A distanza di qualche mese dall’ultimo intervento, poco meno di due anni fa quindi, sono comparsi i primi sintomi: stordimento , mal di testa continuo, tachicardia, problemi visivi, acufeni,  ronzii alle orecchie, spasmi, dolore toracico. Come se non bastasse, a ciò si sono aggiunti i problemi derivanti da angina pectoris, disfagia, problemi digestivi ed intestinali. E soprattutto gravi e anomali problemi pressori: pressione bassa a riposo, alta in piedi.  Nessun esame da più di un anno e mezzo rileva il problema. Intanto, oltre a frequenti infezioni, il cuore si sta indebolendo, con conseguente prolasso mitralico, splenomegalia e pericardite.

11329991_10205610151286139_7360541898196961028_nVivo cosi ormai da troppo tempo, sta diventando un incubo per me”, ci ha raccontato, quasi a mò di confessione,  Francesco, un bellissimo ragazzo con gli occhi verde mare, “ Ho girato gli ospedali di mezza Italia, sono stato al Neuromed, al Policlinico di Napoli, al Cardarelli, al S.Orsola di Bologna, all’ospedale clinicizzato di Chieti, sono stato visitato da centinaia di specialisti di tutta la penisola, ho provato anche tante cure alternative, ma nessuna di esse ha avuto successo”.

La diagnosi più accreditata, a cui si è arrivati solo per esclusione, sarebbe, ad ora, quella della POTS, sindrome di tachicardia posturale ortostatica, ma è una diagnosi non confermata dagli esami ormonali, che sono tutti negativi.

“In Italia, purtroppo, nessuno fino ad ora è riuscito a spiegarmi cosa ho realmente”, ha continuato Francesco, “ e io sono stanco. Ho 30 anni e voglio vivere, voglio poter continuare a fare una vita normale, cosa che non sto riuscendo a fare perché sono costretto a letto da un qualcosa che mi sta ammazzando. Ho tanti sogni, e vorrei realizzarli. In Italia purtroppo nessun medico specialista è riuscito  a dirmi cosa ho, e anzi una dottoressa ha ammesso di non essere in grado di fare una diagnosi e mi ha consigliato di rivolgermi  all’estero. E’ per questo che cerco un centro, una clinica, in qualsiasi parte del mondo, qualcuno che sia disposto ad accogliermi e a curarmi. Ed è per questo che mi sono rivolto al popolo del web per condividere la mia storia. E sperare che ci sia, nel mondo, una persona che possa aiutarmi ad andare avanti”.

E proprio dal web è partita una grande catena di solidarietà: esiste un gruppo, “AIUTIAMO CICCIO”, che conta oltre 9000 iscritti, dove chiunque può accedere, leggere la storia di Francesco, informarsi sul suo caso e, magari, passare parola a qualche specialista competente.20150717_010611 Molte la manifestazioni di solidarietà e molte le persone che hanno già fornito diverse ipotesi di diagnosi, basandosi sui dati in loro possesso e numerosi recapiti di specialisti a cui inviare documentazione e cartella clinica per una anamnesi completa.
Ciccio è un giovane come me, che scrivo con una morsa al cuore queste righe, perché pervasa da un forte senso di impotenza, ma soprattutto è un giovane che vuole lottare a tutti i costi per andare avanti e lancia un fortissimo messaggio di coraggio e di speranza. Non ha bisogno di pietà o di consolazione, reale o virtuale che sia, ma soltanto di aiuto concreto. E questo aiuto passa anche attraverso di noi.

Se qualcuno avesse dei contatti o sapesse di poter aiutare in maniera fattiva questo ragazzo può scrivere sul gruppo Fb “AIUTIAMO CICCIO” oppure può contattare la redazione (provvederemo subito a mettervi in contatto con lui). Insieme si può.

 

Classe ’85, una laurea specialistica in Economia e gestione delle imprese nel cassetto e un tesserino da giornalista pubblicista nel portafogli. Permalosa e testarda, non perde occasione per “fare polemica” ed è definita dai suoi amici come una “presenza che si fa sentire, una che pensa una cosa e ne fa cento”. Cattolica, appassionata di musica e libri, adora stare in mezzo alla gente. Si è avvicinata al giornalismo nel 2008 quasi per caso e da allora non lo ha più lasciato: scriverebbe sempre (se solo glielo lasciassero fare!). Ha una insana passione per la politica e per il territorio in cui vive.