“Casoria…una volta”. Cronache paesane del passato.

Condividi su

Abbiamo chiesto all’autrice, Giulia Campece,  di parlarci del suo libro.

     “Questo libro vuole dare un contributo al recupero della memoria e dell’identità di un paese diventato città, pur nel disordine delle trasformazioni urbanistiche – avvenute, appunto, senza una visione globale dei bisogni della città – ma con un forte senso della tradizione e delle radici, almeno in quei Casoriani che da generazioni vivono su questa terra.

      Ho voluto rinverdire la memoria delle generazioni passate, degli avi di tutti coloro che si riconoscono nei fatti narrati.

     Ho voluto anche capovolgere il vertice della piramide sociale, non evidenziando “i grandi”, i personaggi che già emergono e splendono di luce propria, ma la gente comune, quella gente che sta alla base di quella piramide e che, tra le difficoltà, le sofferenze e il lavoro onesto, porta la cosiddetta “croce” e conserva i valori dell’onestà, della famiglia, del lavoro, della religione e della solidarietà istintiva nei momenti del bisogno.

    Quella gente che non ha mai occupato un posto nella storia, ma che, di fatto, costituisce “lo zoccolo duro” della società su cui si erge “il grande della storia”.

     Partendo, dunque, dalla “grande storia”, quella universale (se pure esiste una storia “universale”), introduco gradualmente a quella “locale”, quella “piccola” che diventa cronaca, ma ugualmente importante, sofferta e vissuta nel mio paese, Casoria, come testimonia l’episodio dello scontro  tra angloamericani e tedeschi nel centro del paese, in cui perdono la vita una quarantina di casoriani, tra i quali bambini di pochi anni , donne e anziani, tutti innocenti travolti dalla barbarie della guerra.

     Nel libro si descrivono alcuni comportamenti sia negativi che positivi verificatisi durante gli anni del Fascismo, della seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Episodi di casoriani approfittatori e voltabandiera, ma anche quelli di compaesani che portano avanti i propri principi, anche a costo di ritorsioni che, talvolta,  avranno esiti tragici.

     Nel libro viene, inoltre, descritta la vita difficile, per la maggioranza dei casoriani,  di un paese ancora agricolo, di una agricoltura arretrata e di un artigianato primitivo, tradizionale che si traduce in un tenore di vita abbastanza essenziale, diremmo quasi di sopravvivenza e la “fortuna” della industrializzazione del territorio che porterà lavoro e benessere, ma che  costituirà anche la “sfortuna” di questo paese sul quale, con la crisi conseguente al processo di globalizzazione dell’economia,  resteranno solo gli scheletri dell’archeologia industriale, l’inquinamento prodotto dall’insufficiente coscienza di rispetto dell’habitat naturale e il cancro del malaffare.

     Il libro termina con  l’auspicio di ritrovare il senso dell’umanità e dell’ordine sociale”.

 

 

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.