Comunque vada, Campioni d’Italia.

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Ho sempre mal tollerato i gombloddisti di professione, quelli che oggi non viene ammonito l’interista e domani quel rigore per la Roma, eh, ma il Milan lo mandano in champions e sbandamenti idiori di questo tipo. Aiutare chiunque per andare in culo a Napoli e al Napoli. No, scemenze del genere non mi appartengono.

Eppure, ma è cosa ben più seria e seriale, il sistema genera automatismi, prevede un default fattuale, attivo ed operante nell’attimo stesso in cui si percepisce sentore di difficoltà possibile.

Con punte di iceberg come quelle di ieri, dove intervento programmato e concitazione contestuale producono mostri come una testa appoggiata su una testa. Una cosa che, di per se stessa, è sanzionata con espulsione e n giornate di squalifica per comportamento violento e intimidatorio. Il gol regolare annullato per fuorigioco di ombra è cosa indecente, che decidi un una frazione di secondo. Una seconda ammonizione non comminata per inscrutabili (o chiarissimi) disegni, una testata reiterata e continuata penosamente tollerata non è soggetta a discrezionalità. È riconoscimento premeditato dell’impunità. Andando è rebours: Zaza squalificato per una sola giornata (ma erano due, non doveva giocare contro il Napoli), Bonucci mai ammonito, il allaccio da giallo di Bologna era da sanzionare, con susseguente squalifica, laddove la domenica successiva risolve una partita difficilissima; eccetera eccetera.

Non cedo alle lusinghe della dietrologia d’accatto, secondo cui Fiat Chrysler è topo sponsor di FIGC, che ingloba al suo interno la FIA. No, mi piacerebbe piuttosto ascoltare compatti i rubentini illuminati (le lusinghe dell’ossimoro), sentirli urlare che si sentono forti, che vincerebbero comunque, che non non vogliono essere rappresentati da sequenze di furti e da infami che dispensano capate ad arbitrini senza midollo. Ma torno con i piedi per terra.

Io, senza sentirmi italiano né poco né punto, io SONO campione d’Italia. I ladri, sia lode ar Pupone, fanno un campionato a parte

blog-napoli-calcioIeri il mio fratello Gino ha una idea delle sue. Un flash-mov il 15 maggio, tutti in maglia azzurra, aggiungo io, con lo scudetto in petto. Perché lo abbiamo vinto, con l’allegria, il gioco, l’onestà, il più grande calciatore che abbia calcato campi italiano da un quarto di secolo a questa parte (l’altro essendo uno che calciatore non era, essendo troppe altre cose). Invitando chiunque, anche romanisti, interisti, milanisti, e pazienza Se finisce a mazzate. Ma tutti a isolare questi rubagalline, odiati ovunque, amati solo nel segreto di certe stanzette frustrate di Avellino, Salerno, Lecce, Bitonto, Barletta, Crotone e dove altro non so.

“Scendiamo in strada, festeggiamo come se avessimo vinto lo scudetto. Ma l’invito andrebbe esteso SOPRATTUTTO alla stampa cittadina. Titolate CAMPIONI D’ITALIA a nove colonne, celebrate il terzo scudetto, uscite con le edizioni straordinarie. Sarebbe fantastico seppellirli con l’ironia e con le risate del Paese intero. Quello onesto”.

Ricordate? “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Aridatece Moggi, che almeno lo sapevamo.

Ecco di seguito il link all’evento:

https://www.facebook.com/15516-FlashMob-Piazza-del-Plebiscito-Comunque-vada-Campioni-d-Italia-1713599275552181/?pnref=story

Enrico Ariemma Docente di Lingua e Letteratura latina presso l’Università di Salerno. Uomo di inverni miti e di estati di passione, malato di Napoli e di filologia, in quale ordine non saprebbe dire. Chirurgo di testi per vocazione antica e per impegno accademico, prova con francescana ostinazione a educare alla Bellezza, dinanzi ai cui inattesi impercettibili cristalli si stupisce e si commuove. Per questo detesta con pervicace ostinazione il brutto, il crasso, il banale, il volgare. Stanziale da quarant’anni al San Paolo, legge, scrive, insegna, cavalca una moto, inforca gli sci, va per mare, vagabonda per mostre, viaggia per le leghe del pensiero e per le strade del mondo. Ama.