Coppa Italia: Juventus-Napoli 3 a 1. Le pagelle di Pasquale Lucchese

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Reina: Nel primo tempo e’ provvidenziale in due situazioni, miracoloso nel finale di frazione. Nella ripresa è colpevole sulla seconda marcatura sabauda, bisognerebbe capire se ha chiamato l’intervento, in quel caso andrebbe a dividere le responsabilità con KK. Sull’intervento da cui scaturisce il penalty, tocca, seppur non nettamente il pallone, spostandolo di quanto basta, per toglierlo dalla disponibilità di Cuadrado. Voto 6
Albiol – Koulibaly: Sul primo rigore sbagliano entrambi: lo spagnolo interviene fuori tempo dopo la rimessa laterale juventina, il senegalese cade nella ‘trappola’ di Dybala. Da quando è rientrato dalla coppa d’Africa, KK non ha indovinato una sola gara, belle e decise alcune chiusure dell’iberico. Voto 5.5 – 5
Maggio – Strinic: Quasi sufficienti entrambi, l’esterno di Vicenza è ingenuo nell’azione del loro primo rigore: regala la rimessa laterale e concede a Mandzukic di batterla velocemente. Il croato non spinge molto, ma non è dannoso in fase arretrata. Voto 5.5 – 6-
Hamsik: Nel primo tempo, quando il Napoli gioca discretamente, da’ il suo contributo, poi va spegnendosi. Voto 6-
Diawara: Pochi errori e solita personalità. Voto 6
Rog: Perché finora non ha giocato? Sembra avere un potenziale davvero importante. Cala nella ripresa. Voto 6.5
Callejon: Il gol e il solito sacrificio, ma non è il miglior Jose’ che conosciamo. Voto 6.5
Insigne: Protagonista nell’azione del vantaggio, buon primo tempo, evanescente con il passare dei minuti. Voto 6.5
Milik: Partecipa al gioco e mette lo zampino nello 0-1. Voto 6
Subentrati
Zielinsky: Entra nel momento di difficoltà. Voto 5.5
Mertens: Spaesato. Voto 5.5
Pavoletti: E continuammo a dargli fiducia…. Voto S.V.
Sarri: Napoli discreto nel primo tempo, tiene testa ai bianconeri, si porta avanti e con un miracolo di Reina va a riposo in vantaggio. La ripresa va letta da due prospettive, una vede la Juve più aggressiva e cattiva e noi lentamente sparire e intimorirci, l’altra vede Valeri protagonista.
Difficile onestamente giudicare quale delle due prospettive possa prevalere, per un’analisi che sappia essere veritiera e scevra da condizionamenti legati alla fede. Non è depositaria della verità assoluta matrigna Rai, quando va ad evidenziare quasi esclusivamente i meriti, che assolutamente ci sono, dei piemontesi; non detiene il dono dell’infallibilità chi, in termini pesanti come la società nella persona di Giuntoli (sic !!! Esiste e parla pure….), o chi come alcuni quotidiani iberici e tifosi/opinionisti generici, mette in risalto gli episodi arbitrali, tutti a vantaggio dei torinesi.
Da bravi italioti quale ahinoi siamo, potremmo fare i democristiani e dire che la verità è nel mezzo, al centro. Potremo ripetere cioè il solito mantra che la vecchia signora si è dimostrata più forte, cattiva, coraggiosa, versatile, camaleontica, attenta, determinata, mentalizzata, decisa, arrembante, funambolica, accattivante, concreta, cinica, vincente, campione, imbattibile, ma anche un pizzico/poco/abbastanza fortunata nei momenti in cui l’imparziale/corretto/integerrimo arbitro Doveri di Roma ha scelto di fischiare due rigori a lor favore e non quello su Albiol.
Ai più anziani sarà venuta in mente l’Inter di Simoni Gigi e Ronaldo, il fenomeno non CR7: non fischi un rigore contro i savoiardi e sul ribaltamento, decreti penalty, sempre, per loro. Altre storie che a noi poveri e perdenti napoletani tifosi del Napoli poco interessano, e poi eran altri tempi, quelli di calciopoli, ora il calcio e la lega italiana sono lindi e puliti.
Sarcasmo velato, amaro e non privo di pungente verità (! + emoticon con beffardo sorriso) a parte, il Napoli ha mostrato per l’ennesima volta le sue lacune: non si può pensare di giocare sempre in un solo modo, bisogna ‘italianizzarsi’, somigliare maggiormente a loro che sanno cambiare pelle, cacciare gli artigli e gli attributi, posare il fioretto e tirar fuori la spada.
La rosa turinese e’ superiore, ma non tanto da giustificare, come in un recentissimo passato, i troppi punti di distanza che ci dividono in classifica, e non tanto da concretizzarsi in perenni e ripetitive battute d’arresto in quello stadio.
La forza principale, una delle tante, che contraddistingue la Juventus sta nel decidere a proprio piacimento come gestire ed indirizzare il match, sono loro ad orchestrare i momenti della contesa, loro che ti lasciano giocare sapendo soffrire, loro che ti schiacciano, loro che accelerano o decelerano.
Sin dal pomeriggio mi ero messo in modalità ‘no pain’, avendo ben presente il gap mentale, molto più che tecnico che divide le due compagini. Un discreto primo tempo e il risultato favorevole mi hanno giocato un brutto scherzetto, inducendomi a crederci per poi lasciarmi puntualmente con l’amaro in bocca e il fegato spappolato! Una delusione figlia dell’atteggiamento pavido e da eterna incompiuta di una squadra che di crescere e diventar grande proprio non ne vuol sapere; ma figliastra anche degli episodi, che nolenti e/o volenti hanno influito sul risultato e ancor più sulla qualificazione.
Due paroline per Rog: non sono solito affrettare giudizi, un calciatore va valutato settimane e mesi, ma questo ragazzo ha chiaramente qualità sopra la media. Risulta davvero incomprensibile il suo scarso impiego in stagione, ancor più se si pensa che con l’esclusione di 3/4/5massimo sei squadre di valore, la A e’ formata da compagini tutt’altro che irresistibili. Misteri del calcio o di un allenatore osannato per un gioco, a lunghi tratti, formidabile che ci ha fatto vedere, ma che mostra palesi handicap laddove occorrerebbe maggiore duttilità tattica, servirebbero più soluzioni in divenire ed un più logico e sensato sfruttamento/utilizzo della rosa.
Siamo nel momento cruciale della stagione, il rischio di restare con zeru tituli e addirittura/soprattutto fuori o lontano dalla lotta per la piazza d’onore ad inizio marzo, fatti i debiti scongiuri, non è così lontana dalla finora amara realtà. Una  riflessione ‘a-dogmatica’ e senza lasciarsi accecare dalle fazioni di appartenenza, sull’intero mondo SSC Napoli andrebbe fatta. Non stasera per quanto mi riguarda, ho già scritto troppo, fatto le 2:00 e ho già abbastanza violentato la tastiera, e poi ora tocca a Valeri….
Arbitro: Nel primo tempo: spinta furbetta di Strinic su Dybala, per Sconcerti (Massima Istituzione metà Laica e metà Religiosa del Calcio e del Giornalismo Italiano) e’ penalty, personalmente se fischi quel contatto, ogni partita potrebbe giocarsi direttamente ai tiri di rigore.
Nella ripresa: pronti-via, fallo di KK su Dybala, il rigore si può chiamare, presumibilmente sarebbe stato chiamato anche a parti invertite, ma va detto che Dybala toccato (?) dal difensore azzurro, salta letteralmente in aria come se il suo piede avesse incontrato una mina. Per Sconcerti, Doveri di Roma ha scelto bene.
Angolo per il Napoli, Albiol viene stretto in un quasi sandwich da Bonucci e Pjanic, nel mentre l’iberico e’ intento a girarsi, la sua gamba entra in contatto con quella del bosniaco, per Valeri di Roma e per Sconcerti da Firenze con la benedizione di matrigna Rai non è rigore. Sarebbe bello vedere medesima azione a parti invertite, per conoscere l’opinione dell’arbitro romano.
Ribaltamento dell’azione, Napoli colpevolmente messo malissimo (come la moralista matrigna Rai ci tiene ben a precisare, a giusta ragione eh), Reina esce su Cuadrado, tocca non benissimo il pallone, spostandolo, prima che il suo corpo (che tanto fa sognare le donne di mezzo mondo) incontri le gambe del colombiano: per Doveri di Roma e per Sconcerti giornalista che sa tutto, Verità inclusa, e’ rigore.
Con tutta l’onestà del giornalista obiettivo che è in me (!), gli episodi della ripresa (la spinta Strinic / Dybala non merita considerazione), con la quasi completa eccezione del primo, sono maledettamente suscettibili di interpretazione, ed è quello il problema: lasciare esclusivamente alla discrezionalità dell’arbitro la decisione.
Gli espertissimi di Matrigna Rai, non solo l’illustre Sconcerti, dicono: “Per quanto Reina non potesse smaterializzarsi e per quanto prenda prima il pallone, e’ colpevole di danno procurato su Cuadrado”, obiezione legittima, ma anche Pjanic a questo punto procura, seppur involontariamente, un danno ad Albiol…
Uscirsene e’ al limite delle possibilità umane, finanche con 32 rivisitazioni moviolistiche; di certo almeno stasera (emoticon con sorriso malizioso), nel dubbio si fischia a vantaggio della Juve.
Avesse dato solo il primo rigore, tutto questo putiferio non ci sarebbe stato…. Voto 4
A tal proposito, ha fatto bene la società a protestare, anche in maniera spartana e poco elegante con Giuntoli e Reina in tv e attraverso i tweet. A chi storce il naso dall’alto della sua signorilità sabaudosavoiarda, vorrei ricordare quando qualche anno addietro ci fu atto di lesa maestà al San Paolo: due rigori contro lor signori e a favor nostro, in tv si scatenò la caccia alle streghe per una settimana ed oltre, con squalifica (poi revocata) a Zalayeta per simulazione. ADL però oltre che in tv o sul web, sbattesse i pugni laddove occorre.
Juve: Il triplete è possibile. Noi tifiamo, da buoni italiani, affinché avvenga ciò. Sono sincero (emoticon di approvazione)
Coppa Italia: Uno stato/lega/osservatorio per la sicurezza che chiude i settori ospiti per una semifinale, rinunciando in pratica ai propri doveri e alle proprie funzioni, come puo’ pensare di organizzare e garantire l’ordine pubblico in una finale in gara unica a Roma, con sicuramente una romana e magari un Napoli finalista ?!

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!