Cosa significa vivere la disabilità a Napoli.

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E’ sempre più un incubo vivere la città e le strade periferiche  per chi ha una qualsiasi forma di disabilità nella nostra città.

A Napoli ( ma non solo)  significa fare slalom tra le auto parcheggiate sulle strisce, combattere contro barriere architettoniche e puntualmente non trovare libero il posto riservato all’auto.

Il paradosso della nostra epoca è quello di vivere un boom esponenziale in campo tecnologico (anche qui rispettando sempre i tempi e le dinamiche del belpaese) e allo stesso tempo assistere ad un continuo e irreversibile regresso sociale.

Una società non può definirsi moderna e solidale, se  puntualmente basa i suoi valori su fattori che si allontanano marcatamente dal cittadino in quanto individuo che gode di diritti e doveri.

Il problema parte dall’amministrazione comunale, ma il senso civico di molti cittadini completa tristemente il quadro.

La presenza dei vigili lascia sempre a desiderare, l’assenza di parcheggi e posti auto adibiti a utenti disabili è sempre di più un miraggio.

Eppure le soluzioni sono state fornite, il problema è dare loro applicazione.

Giusto per ricordare infatti l’art. 188.1 del cod. della Strada stabilisce che “ […]gli enti proprietari della strada devono allestire e mantenere funzionali ed efficienti tutte le strutture per consentire ed agevolare la mobilità delle persone invalide.

E ancora art. 180.4 stabilisce che “chiunque usufruisce delle strutture di cui al comma 1, senza avere l’autorizzazione prescritta dal comma 2 o ne faccia uso improprio, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 65 a euro 262”.

I posti auto, riservati ai portatori di handicap ma occupati da chi non ne ha diritto, la sosta davanti a scivoli e marciapiedi, costituiscono delle barriere insormontabili che peggiorano le condizioni di vita delle persone con disabilità, ma sono un ostacolo anche per i pedoni in genere.

Corso Umberto, Corso Vittorio Emanuele, solo per citare alcune delle strade più importanti della nostra città, rappresentano un autentico attentato al diritto alla mobilità e alla possibilità di poter vivere autonomamente la nostra Napoli.

Bisognerebbe dotare tutte le strade, periferiche e non, di scivoli idonei per i marciapiedi e maggiore spazio per i parcheggi che spesso non rispettano la normativa che dispone uno spazio appropriato e utile per muoversi con la carrozzella. E ancora inasprire la pena per chi trasgredisce, aumentare i controlli della polizia municipale, facilitare la mobilità abbattendo le barriere architettoniche. Queste sono le soluzioni che rendono un paese all’avanguardia, perché partire dal singolo individuo è la prova che una società sta evolvendo e crescendo in fatto di civiltà e modernità.

Simona Barra nasce a San Giorgio a Cremano 22 anni fa. Ha studiato al liceo classico Garibaldi di Napoli e ora frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso la Federico II. Appassionata di cinema, musica, libri e sport ha iniziato quest'anno la collaborazione con il Domenicale News.