Finalmente si ricomincia.

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Ci siamo. Poche ore, e il grande circo del campionato di Serie A riprenderà. Non può iniziare un campionato senza pronostici, griglie e tabelle: ecco le nostre!

Un quadro completo sarà possibile solo dopo la fine del mercato, quindi fra una settimana, ma la lealtà impone di impelagarsi nel giochino prima che il campionato abbia inizio.

La vera novità dell’anno potrebbe essere rappresentata dal ritorno delle milanesi. Usiamo il condizionale, benché le due squadre meneghine abbiano effettuato un mercato importante e dispendioso. Un mercato altisonante, almeno per quanto concerne le cifre sborsate, che non sembra però garantire a rossoneri e nerazzurri un ruolo di assoluta importanza. Il Milan ha preso due giovani presunte promesse della ‘cantera’ giallorossa, strapagandoli e due attaccanti di non primissima fascia, ma che in Italia possono fare bene. Resta una squadra da assemblare, Mihalovic può aver quel carisma e quella capacità mancata al suo predecessore. Un eventuale colpo Ibra, per quanto creerebbe confusione in avanti, farebbe eliminare il condizionale.

L’Inter appare un enorme cantiere aperto, difficile capire da dove arrivi quest’improvviso benessere economico, fatto sta che il mercato nerazzurro è stato in pompa magna. Anche in questo caso però, non sono arrivati fenomeni sicuri, ma qualche ‘scarto’ eccellente, come Jovetic, che in Italia, sappiamo, può risultare determinante; quindi tanti giocatori da valutare nel nostro campionato. La ciliegina sulla torta è senza dubbio Kondogbia, un potenziale ‘gemello’ di Pogba, o un calciatore strapagato. Mancini può essere l’asso nella manica, ma anche il ‘depotenziatore’ di questa squadra, basti pensare al mercato di gennaio praticamente sconfessato dopo 6 mesi.

Se dovessi scommettere su una delle due milanesi, come outsider delle due pretendenti al titolo, che sono ovviamente Juve e Roma, punterei sul biscione nerazzurro.

Per il titolo le due favorite restano bianconeri e giallorossi. La Juve ha perso molto con la cessione di Tevez (Pirlo era in parabola discendente, Vidal l’ultimo anno ha dato un contributo ridotto rispetto al solito), ma ha preso un potenziale top come Dybala (pagato forse troppo), e un ottimo attaccante (non un top) da area di rigore come Mandzukic. Senza dimenticare Zaza e in difesa il giovane promettente Rugani. A Torino aspettano ancora un trequartista, intanto è arrivato il terzino del Porto, altro giocatore di caratura ed esperienza. Una Juve che potrebbe fregiarsi del titolo di campione di Italia per il quinto anno consecutivo, una possibilità tutt’altro che da scartare, ma anche tutt’altro che ‘sicura’. Quello che partirà tra poche ore è un campionato ricco di incognite, potremmo definirlo ‘enigmatico’, ma se dovessimo scommettere su chi possa essere la vera (e sola) anti-Juve, non potremmo che puntare sulla Roma. Enigmatico, ma anche ripetitivo, anche lo scorso anno era evidente che solo i capitolini potevano impensierire i piemontesi, ipotesi poi crollata a seguito di un campionato appena sufficiente degli uomini di Garcia, segnati oltremodo dalla batosta interna di Champions. A proposito di coppe, l’assenza di impegni europei per le due milanesi, potrebbe rivelarsi un’ulteriore vantaggio per una delle due compagini (o per entrambe). Torniamo nella capitale. Anche la Roma ha puntato su due ‘scarti’, Salah e Dzeko che, al netto del loro valore, sono giocatori che in Inghilterra hanno fatto male (il bosniaco nell’ultima stagione). L’egiziano ha già dimostrato in quel di Firenze, di poter fare la differenza nel nostro campionato, Dzeko se amalgamato bene vale 20 reti ad occhi chiusi. Qualche dubbio può nascere sull’ambiente, in quel di Roma è facile che tutto possa implodere nel volgere di poche partite e qualche sconfitta. Sulla carta, resta la principale avversaria della Juve nella corsa al titolo.

Restando nella capitale, sponda Lazio, mercato in sordina, ma attenzione ai giocatori arrivati, Lotito ha la capacità di scoprire talenti laddove altri ‘dormicchiano’, Felipe Anderson il caso più eclatante, ma anche Keita e Djordejevic. Squadra solida che con le milanesi si giocherà il terzo posto, ma non è da escludere un ‘crollo’, per cui potremmo farla oscillare tra la terza e la settima piazza. Discorso in parte simile per la Fiorentina, che però ha cambiato molto, a cominciare dall’allenatore, recupera Rossi, perde Savic, Gomez e Pizarro, prende Suarez (‘scarto’ dell’Atletico), Astori e Kalinic. Difficile dire se ci possa essere un miglioramento e o un peggioramento.

Beh all’appello delle grandi, manca qualcuna…

Il Napoli non prende scarti, (ad eccezione del ritorno del figliol prodigo Reina), l’ha fatto due anni fa e sono arrivati Callejon, Higuain (non un vero e proprio scarto, ad onor del vero) e (ahinoi!) Albiol. Mercato che può apparire chirurgico quello del Napoli, che come ogni sessione soffre e non si completa (al momento) per i tanti esuberi che ci portiamo sul groppone. Il centrocampo andava rivoltato come un calzino, restano in due (non possiamo pretendere la luna) e arrivano il promettente Allan e Valdifiori, onesto giocatore che a Napoli a 29 anni, ha l’occasione della vita, e vede il ‘ritorno’ di Marek in un ruolo che potrebbe dargli nuovi stimoli (non si parli di riscatto, i numeri di Marek sono stati importanti anche la scorsa stagione, al netto di prestazioni non sempre sufficienti). La difesa altro reparto da rifondare, cambia finora poco, via Britos (il meno dannoso della scorsa stagione….) dentro Chiriches, ‘scartino’ del Totthenam, fino a due anni fa promessa del calcio rumeno. Si attende un altro colpo in un reparto che lo scorso anno, al netto del modulo, della mentalità ‘iberica’, ha palesato enormi difficoltà e limiti tecnici individuali. Sulle fasce sembra che tutto dipenda dall’eventuale cessione di Ghoulam, altrimenti con Maggio, Strinic, l’algerino e il neo acquisto Hysaj (Zuniga andrà via…)siamo al completo. In attacco siamo forti, tanto forti da poter rischiare di essere in troppi… L’arma in più potrebbe essere Sarri, ‘pane e salame’, umiltà e Napoli squadra operaia con qualche big e un top, l’opposto dell’internazionalizzazione sbandierata per due anni, e improvvisamente sotterrata dal nostro amato presidentissimo. Non entriamo nel merito della faccenda, significherebbe tornare a parlar di ciò che è stato (di ciò che poteva essere…), pensiamo al futuro e a quel che sarà. Insomma morale della favola, solito Napoli, con la solita impressione di una squadra importante, ma non omogenea e mai completa. Per un voto al mercato, aspettiamo l’ultima settimana, per un pronostico… siam razionalmente scaramantici.

Potenziale sorpresa dell’annata potrebbe essere il Torino, le genovesi (meglio i doriani), il Palermo, il Verona e in parte l’Udinese e il Sassuolo dovrebbero racchiudere la seconda fascia. Le altre, le neopromosse con le due matricole, Carpi e Frosinone, e il simpaticissimo Bologna, Chievo, Atalanta ed Empoli dovrebbero giocarsi la permanenza in A.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!