Gait Analysis, la valutazione quantitativa del cammino per il miglioramento della riabilitazione

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di Gemma Delle Cave

 Sempre più stringente è la necessità, da parte di medici e terapisti, di avere informazioni dettagliate sulla correttezza fisiologica di un movimento, soprattutto nei casi in cui ci siano gravi limitazioni motorie, come per le patologie neurodegenerative gravemente invalidanti. La valutazione qualitativa di un atto motorio, basata semplicemente sull’analisi visiva dello sguardo esperto di un ortopedico, può essere integrata con l’utilizzo di una strumentazione tecnologica in grado di calcolare il valore esatto di parametri che hanno un’importanza clinica fondamentale.

In questo ambito si è sviluppata la Gait Analysis o analisi del cammino, una valutazione quantitativa dei parametri fisici coinvolti nel moto di spostamento lineare del corpo umano su un piano, e nel movimento relativo dei segmenti corporei interessati nell’atto motorio citato. Il cammino si connota come un movimento standardizzato che si realizza in un numero di atti motori ciclici degli arti inferiori e del busto, il cui obiettivo è il corretto avanzamento del corpo e la minimizzazione della spesa energetica muscolare. Inoltre, essendo una diretta conseguenza dell’interazione tra sistema nervoso e apparato muscolo-scheletrico, la valutazione dei parametri del passo è fondamentale per la comprensione dell’avanzamento di una patologia, della bontà di un processo riabilitativo e l’indirizzamento delle iniziative da intraprendere nella terapia.

La visita dell’ortopedico cambia totalmente rispetto a quella legata alla classica concezione radicata nell’immaginario comune, e coinvolge un ampio ventaglio di figure professionali, tra cui anche ingegneri biomedici. La Gait Analysis si svolge in un laboratorio altamente specializzato, in cui il paziente è chiamato a camminare su una pedana, denominata piattaforma dinamometrica, mentre telecamere e sensori ottici ne riprendono lo spostamento in ogni direzione.

Sul corpo del paziente, in punti strategici, detti punti di repere, sono posizionati dei markers rivestiti da materiale catarifrangente, che riflettono il segnale infrarosso rilasciato dalle telecamere. Quindi le telecamere catturano l’immagine dei punti luminosi riflessi dai markers, e l’analisi è integrata anche da alcuni sensori di pressione posti sotto la pedana, che permettono di calcolare le forze di reazione al suolo dovute al contatto degli arti del paziente con il terreno.

Tutti i dati catturati sono inviati al computer e, quindi, gli ingegneri si premurano di elaborare i segnali acquisiti per ricavare tutti quei parametri clinici necessari ai medici per valutare il cammino del paziente, come la durata delle fasi del passo, la lunghezza del passo, l’andamento temporale degli angoli articolari interessati nell’atto motorio e le forze che i distretti muscolari esercitano sui segmenti corporei.

Una volta quantificate le informazioni necessarie, sono fornite al personale medico, che può effettuare delle considerazioni precise e clinicamente molto attendibili sullo stato di salute del paziente ed ottimizzare la riabilitazione.

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…