Idrocarburi e acqua potabile: quale futuro?

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Dal 4 settembre 2015 sono in vigore le nuove regole operative per il rilascio dei permessi di ricerca e coltivazione degli idrocarburi in Italia. Il futuro dell’acqua potabile in Italia? “Io, speriamo che me la cavi” se non si istituiscono i “santuari dell’acqua potabile”! Dal 4 settembre 2015 sarà facilitato l’iter per la ricerca ed estrazione di idrocarburi dal sottosuolo italiano. Dal 4 settembre 2015, infatti, sono in vigore le nuove regole operative per il rilascio dei permessi di ricerca e coltivazione degli idrocarburi in Italia. Il rilascio del titolo concessorio unico avverrà con un procedimento unico in conferenza dei servizi entro 180 giorni. Le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sono riconosciute di interesse strategico e le opere sono di pubblica utilità indifferibili e urgenti e i titoli minerari rilasciati comprendono la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio ex Tu espropri (Dpr 327/2001). I permessi interessano anche le rocce carbonatiche affioranti che costituiscono i principali acquiferi, serbatoi naturali, che ci alimentano gratuitamente di acqua potabile. Senza pietà per la tutela della vitale risorsa idropotabile, ad esempio, in Basilicata e Campania, sono perimetrale aree su acquiferi carbonatici che alimentano circa 10 metri cubi al secondo di acqua potabile. Aree caratterizzate da bacini chiusi drenati da inghiottitoi con sviluppato carsismo sotterraneo che trasferiscono inesorabilmente i fluidi superficiali nelle falde profonde e che rappresenterebbero delle vie di inesorabile penetrazione di inquinanti. Senza pietà in 180 giorni si potrebbe decidere il futuro di circa 10.000 litri al secondo di acqua potabile? E’ evidente che c’è uno stuolo di lobbysensibili tra amministratori e funzionari che favoriscono gli idrocarburi anche a scapito dell’acqua potabile. Ma all’acqua potabile chi pensa? E’ evidente che senza acqua potabile si va alla deriva in tutti i sensi. E’ quanto mai evidente che le vitali risorse idriche sono senza un futuro se non tutelate da un piano nazionale che individui, delimiti e protegga adeguatamente le Zone di Importanza Idrica Strategica Nazionale (ZIISN). Si sottolinea che il territorio italiano, come tutta l’area mediterranea, è progressivamente interessato dal cambiamento climatico che dal alcune decine di anni si sta accentuando causando una variazione del regime pluviometrico ed in particolare una riduzione delle precipitazioni piovose e nevose. Indipendentemente dalle cause globali, c’è una uniformità delle previsioni scientifiche del fenomeno che dovrebbe accentuarsi nel prossimo futuro. In tale quadro le risorse idriche acquisiscono una importanza strategica nazionale per il soddisfacimento dei vari usi, da quello potabile a quello irriguo ed industriale. Si evince anche l’importanza strategica del riciclo e riuso dell’acqua di scarto e della desalinizzazione dell’acqua marina. Attualmente sul territorio nazionale in relazione alla latitudine, all’esposizione, all’altitudine e alle caratteristiche geologiche si trovano serbatoi idrici naturali e artificiali che garantiscono un notevole volume di risorse idriche sotterranee e superficiali. La progressiva diminuzione delle precipitazioni piovose e nevose influirà direttamente sulla disponibilità delle risorse idriche. Un elemento di importanza strategica è rappresentato dalla protezione dall’inquinamento delle risorse idriche da parte di inquinanti di origine antropogenica quali acque di scarto civili e industriali e attività estrattive minerarie (idrocarburi e minerali). La nostra nazione, se non vuole soccombere sotto l’incalzare delle modificazioni ambientali naturali e delle azioni dissennate e sempre più invasive attuate dall’uomo deve immediatamente elaborare un responsabile piano nazionale che individui, delimiti e protegga adeguatamente le Zone di Importanza Idrica Strategica Nazionale (ZIISN). Nell’ambito delle ZIISN devono essere individuati, perimetrati e adeguatamente superprotetti gli acquiferi carbonatici che ci alimentano gratuitamente di acqua potabile di ottima qualità, veri e propri Santuari dell’Acqua Potabile.

Ordinario di Geologia, attualmente a riposo, docente del Master in Pianificazione comunale presso l'Università Federico II di Napoli, Associato all'istituto CNR-ISAFOM. Ambiente e uomo, che fa l'uomo sull'ambiente, che fa l'ambiente sull'uomo i settori di interesse.