IL MONDO AL CONTRARIO

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Era il 13 gennaio 2012, la nave da crociera Costa Concordia andò ad impattare sugli scogli prospicienti all’isola del Giglio, in Toscana. Erano le 21,45 ; il capitano della nave Francesco Schettino, originario di Meta di Sorrento, abbandonò la nave su una scialuppa quando erano ancora in corso le operazioni di salvataggio dei passeggeri.
Mentre il “capitano coraggioso” scappava, la voce tonante di Gregorio de Falco, della Capitaneria di Livorno, tuonava contro Schettino, intimandogli di risalire sulla nave e di provvedere alla salvezza dei passeggeri, fino all’ultimo. Quel concitato colloquio fece il giro del mondo ; il tono imperioso di De Falco non sortì effetto, Schettino abbandonò la nave e i passeggeri al loro destino. Trenta vittime il tragico epilogo della sua vigliaccheria.
E’ notizia di queste ore, molto incresciosa, che il capitano De Falco è stato trasferito dalla sala operativa della Capitaneria di porto di Livorno a mansioni di ufficio, delegate in genere ai prossimi alla pensione o ai principianti. Un caso che ha dell’incredibile…


I rumors parlano di frizioni con il nuovo capitano , Ilarione Dell’Anna, da poco tempo al comando. Altre indiscrezioni riportano lo sconcertante provvedimento ad un’invidia maturata nell’ambiente di lavoro, per la visibilità internazionale acquisita durante la notte del naufragio. Una terza ipotesi va ricercata in un collegamento con le indagini del naufragio, sulla testimonianza resa ai giudici da De Falco, che ha dato molto fastidio a qualcuno. 
Inevitabile la reazione di sdegno del capitano ; in un’intervista a “ Repubblica” si sente un perseguitato, consapevole di aver fatto il suo dovere accusa di “ mobbing” i suoi superiori.
Il mondo gira al contrario ; ormai non ci stupiamo e non ci indigniamo più…sembra che il giusto sia ingiusto, che il malcostume prevalga sulla correttezza, che chi si comporta in maniera integerrima debba prima o poi pagare lo scotto della sua condotta onesta, come se fosse una colpa!
Qualche mese fa Schettino ha tenuto un seminario all’ Università la Sapienza di Roma sul contenimento del panico, parlò davanti ad una platea di studenti e docenti universitari di un argomento che non gli è proprio congeniale…il ricordo di quella notizia mi fa ancora indignare!
Oggi il suo antagonista di quella terribile notte, colui che lo invitò a fare il suo dovere, a contenere la sua vigliaccheria è stato demansionato e messo in un ufficio inadeguato al suo ruolo. 
Gli uomini di questo tempo non amano gli esempi positivi, c’è talmente tanta pusillanimità in giro che quando un uomo, in qualsiasi campo, si comporta in maniera tale da distinguersi dalla massa , prima o poi sarà punito. Da cosa? Dall’invidia, il male peggiore che pervade le nostre istituzioni, che blocca qualsiasi tentativo di rinnovamento, che ha paura della novità e del cambiamento, che vuole la conservazione a tutti i costi.
“ L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù…” ( Carlos Ruiz Zafon – Il gioco dell’angelo – 2008)

Tra scuola e fantasia, tra giovani e ricordi, tra innovazione e tradizione, tra torto e ragione, il cammino e le riflessioni di una donna sempiternamente alla ricerca della verità.