In mostra al PAN i nudi di Helmut Newton

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Dallo scorso 25 febbraio sino al prossimo 18 giugno 2017, per la prima volta nel capoluogo partenopeo, 200 foto del celebre fotografo Helmut Newton saranno in mostra al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli. La rassegna, organizzata da Matthias Harder e Denis Curti, ha come intento far conoscere l’essenza artistica di Helmut Neustädter, vero nome del fotografo di moda tedesco (naturalizzato australiano), esponendo al pubblico i lavori tratti dai suoi primi tre libri, pubblicati tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, ovvero White Women, Sleepless Nights e Big Nudes. Ed è proprio in queste tre parti che al PAN è divisa la mostra fotografica, nata nel 2011 da un’idea della vedova di Helmut, June Newton.

Nudi femminili, sensualità, moda, eros, questi i punti fondamentali della sua visione della fotografia, un qualcosa che anni fa -come tuttora- ha contribuito a rivoluzionare la concezione di fare foto, quasi come se volesse catturare gli attimi di stretta intimità dell’essere umano. Fu, infatti, la serie Big Nudes (1980) che lo segnò nello scenario di questo particolare trend erotico-urbano.Helmut-Newton

Newton ha lavorato per riviste come Playboy, Vogue, Elle, Vanity Fair; è stato fotografo di moda professionista a Parigi; ha creato, inoltre, molti ritratti e studi fotografici per Chanel, Versace, Dolce e Gabbana, e tanti altri marchi famosi, in cui è emerso sempre più il carattere marcatamente erotico nel suo stile, il quale si è rivelato essere a tratti anche un mix di masochistico e feticista, con quella perseverante inclinazione alla nudità provocatoria che ha incarnato il suo segno distintivo, e che in tanti dopo di lui hanno provato a riprodurre.

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…