Io mi fido dell’uomo in tuta.

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  • di Danilo Cappella

Mercoledì sera il Napoli ha raggiunto il punto più basso dell’era Sarri, finora.
Se ne sono dette tante, per trovare alibi e per attaccare i protagonisti di questa caduta libera.
Qualunque asserzione fatta, qualunque complotto visto, qualunque errore osservato, però, si può ricondurre ad un solo problema: la mancanza di spina dorsale.
In qualunque modo la si voglia vedere, il venir meno della spina dorsale sta condannando questa squadra a risultati insoddisfacenti e immeritati.
Da un punto di vista prettamente tattico, per spina dorsale si intende la linea centrale, dal portiere alla prima punta.
Reina, Albiol, Jorginho, Milk.
Due mancano per infortunio, ma cosa sta capitando agli  altri due?
Due calciatori che ci hanno incantato la stagione scorsa, possono mai aver dimenticato quanto di buono fatto?
La stanchezza, direte voi.
D’accordo, ci sta.
Ma qua di parla di errori di una banalità disarmante, roba da prima categoria.
Le assenze degli altri due, invece, ci stanno letteralmente devastando.
Manca un leader difensivo (riferito a chi crede che basti avere un buon fisico per essere un difensore tra i primi in Europa) e un riferimento davanti.
Per forza di cose, tra rotazioni e trattamenti curativi, la ruota tornerà a girare per loro.
Ciò che invece è difficile da far girare, è la spina dorsale (vista stavolta come carattere) di chi la possiede, sì, ma “montata” al contrario.
Si parla, ovviamente, di Lorenzo Insigne.
Un giocatore dal talento cristallino, incapace di esprimerlo per un atteggiamento totalmente sbagliato.
Che sia dovuto al procuratore, o meno, il problema si riversa solo su di noi.
Quindi, Lorenzo, risolvilo.
Perché tutti sono utili, ma nessuno indispensabile.
E perché, chi come te ha iniziato male questa stagione, ha almeno il buon gusto di stare zitto.
Il silenzio dei colpevoli.
Abbraccialo anche tu.
Le chiacchiere stanno a zero.
Le lacrime anche.
È il momento di fare le cose seriamente.
Ma bisogna volerlo davvero perché sia così.
Un ultimo appunto, per chi sta criticando Sarri.
Questo allenatore ci ha fatto vedere cose, l’anno scorso, che mai avevamo visto.
Un gioco meraviglioso, un campionato entusiasmante.
Ma noi, si sa, facciamo subito il palato fine, e diventiamo ingrati anche contro chi, dopo tanti anni, ci sta permettendo di nuovo di sognare.
Io mi fido dell’uomo in tuta.

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