La musica sul cervello: più potente di una medicina!

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Con la sua funzione catartica, la musica, da quella classica a quella heavy metal, è la più grande medicina esistente!

Sin dall’antichità è conosciuta per essere l’arte delle muse, e in greco è proprio questo il suo significato. E le muse della religione greca, figlie di Zeus, sono l’incarnazione dell’Arte per eccellenza, intrattenitrici di feste e banchetti con i loro canti e le loro poesie, e invocate da poeti come Omero e Dante per infondere forza nel descrivere i fatti e per far ricordare grandi eventi del passato.

Dunque, la musica dà energia, è in grado di rievocare emozioni profonde, alleviare dolori, agire sul sistema motorio facendo venire voglia di muoversi, ridurre la tensione e lo stress. Essa viene addirittura usata come terapia riabilitativa ed educativa nell’ambito della musicoterapia, sia in persone affette da malattie come quelle riguardanti la perdita di controllo del movimento o di memoria, sia in persone dislessiche.

Tutto questo è stato provato da vari esperimenti e risonanze magnetiche, condotti sul cervello di persone che ascoltavano le loro canzoni preferite e non, e di diversi generi musicali: è stato dimostrato, infatti, il collegamento tra le zone del cervello responsabili dell’udito e quelle zone responsabili dei ricordi e delle nostre emozioni, che al momento dell’ascolto subivano una considerevole alterazione nella trasmissione degli impulsi nervosi.

Ascoltando una bella canzone che ci piace, in parole spicciole, accade che il nostro cervello aumenta la produzione di dopamina, quel neurotrasmettitore che regola moltissime funzioni, come l’umore, la motivazione, l’apprendimento, il senso di soddisfazione, il sonno, il battito cardiaco, ed ecco spiegato il senso di vigore e contentezza che ne deriva. Inoltre, esistono frequenze musicali particolari, dette frequenze della vita, in grado di ‘sintonizzarsi’ con il nostro DNA e le frequenze a cui ruotano le sue eliche: un esempio di musica vitale sono i canti gregoriani e la musica classica specialmente quella di Mozart, che provocano in chi le ascolta sensazioni di purificazione e benessere interiore.

Gli stessi effetti positivi li hanno provati anche gli animali, come nel momento dell’allattamento, ma anche le piante che, coltivate a suon di musica per tutto il giorno e la notte, sono cresciute più rigogliose.

Per adesso, ci sono ancora altre variabili da definire, e gli scienziati stanno continuamente studiando gli affascinanti effetti della musica sul cervello per chiarirne i suoi complessi meccanismi, ma una cosa è chiara: come mangiare cibi buoni, fare l’amore, o anche superare un esame universitario, ottenere un posto di lavoro, fare sport, aiutare i più bisognosi, ridere a crepapelle, ascoltare musica, e in generale, fare ciò che ci apporta appagamento mentale e fisico ci fa sentire meglio.

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…