LIBERTA’ DI OPINIONE, MA NON VIENI IN TRASMISSIONE.

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Uno sfogo affidato al gruppo chiuso di cui fa parte, i “MalatiAzzurri”, nel quale Maurizio De Giovanni parla del comunicato del Cdr della Rai, e delle ripercussioni in merito al suo articolo apparso sul quotidiano Il Mattino, dopo la vergognosa telecronaca della partita di Coppa Italia fra Lazio e Napoli. Davanti alla richiesta di un comunicato che precisasse e   chiarisse  quanto  affermato su Facebook, De Giovanni ci ha invitati a soprassedere, per evitare di sollevare altre inutili polemiche. Ma, evidentemente, lo sfogo è stato riportato, per cui si è resa necessaria una spiegazione all’allontanamento “punitivo” dello scrittore napoletano da trasmissioni sportive come “Il processo del lunedì”.

“Se non mi inviteranno più insistentemente – com’è accaduto finora – nelle trasmissioni Rai come opinionista, cercherò, a malincuore e con difficoltà (!) di sopravvivere” , dichiara in esclusiva al Domenicale news Maurizio De Giovanni. “Mai mi sono auto-proposto come ospite in alcuna trasmissione, sportiva o no, per “farmi pubblicità” come scrivono nel comunicato. Ribadisco e confermo ogni parola di biasimo verso i telecronisti della partita Lazio-Napoli espressa nel mio articolo pubblicato da il Mattino, perché è impensabile che una trasmissione, soprattutto  in una rete pubblica, venga condotta in quel modo. E la Rai, come TV di Stato, dovrebbe sanzionarne gli autori, piuttosto che esprimersi con quei toni contro chi ha avuto il coraggio di assumere una posizione antitetica. In nessun momento, e in nessun modo,  nel mio articolo – scritto in italiano corretto e comprensibile – ho istigato gli utenti a non pagare il canone, e coloro che affermano che io lo abbia fatto – accusandomi implicitamente di un reato – , dovranno risponderne nelle sedi adeguate. Può capitare di sbagliare una telecronaca, ma a questo punto l’errore e le conseguenze  non devono  certamente ricadere su chi mette in evidenza la mancanza di professionalità dei cronisti”.

Al Domenicale con entusiasmo da più di un anno, dopo il banco di prova con Paralleloquarantuno. Giornalista per passione, scrive di tutto quello che la entusiasma, predilegendo i temi dell’ambiente e della cultura. Classe ’71,buddista, due figli, nel tempo libero cucina e gioca a burraco. Se dovesse descriversi con una sola parola, sceglierebbe “entusiasmo”, anche se si definisce un’anima in pena. Scrivere le è indispensabile: si firma #lapennallarrabbiata, e questo è il suo modo per denunciare ingiustizie e dare voce ai sentimenti che vive, come tutto quello che la riguarda, con un coinvolgimento totale.