L’impatto su Napoli del fenomeno letterario Ferrante.

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Qualche giorno fa il The Guardian ha ripreso a parlare di una delle scrittrici più misteriose degli ultimi tempi. Il mistero che avvolge quest’autrice riguarda la sua identità che per suo espresso volere è completamente sconosciuta.

La conosciamo con lo pseudonimo di Elena Ferrante, scrittrice probabilmente nata a Napoli e autrice di titoli come “L’amica geniale” primo capitolo del ciclo omonimo, seguito dalla pubblicazione nel 2012 di “Storia del nuovo cognome”, nel 2013 “Storia di chi fugge e di chi resta” e nel 2014 il conclusivo titolo “Storia della bambina perduta”.

5850026_298838Com’è che il the Guardian ne parla? Questi libri per quanto in Italia la critica non sia stata particolarmente favorevole, in America e in Gran Bretagna sono forti bestseller (l’ultimo capitolo della saga è stato inserito dal New York Times tra i dieci migliori libri del 2015).

Complice una traduzione (di Ann Goldstein) molto attenta a ridimensionare il linguaggio della Ferrante rendendolo molto più scorrevole, i suoi testi hanno conquistato il pubblico oltreoceano e incrementato il desiderio di sapere qualcosa di più sull’autrice. Il suo anonimato, come spiegato in alcune lettere scambiate tra lei e l’editore, è giustificato dal fatto che i suoi libri sono “organismi autosufficienti” che non hanno alcun bisogno del supporto della scrittrice che a suo dire tiene molto a cuore la sua privacy e l’autenticità del suo lavoro che altrimenti verrebbe compromesso.

La questione però che a noi preme sottolineare è il grande impatto che queste storie hanno avuto sull’immagine della nostra città. Napoli viene descritta nella sua veste più artistica e il the Guardian dedica un articolo molto dettagliato su quello che è il fenomeno Ferrante da oltreoceano.

Non è la Napoli della Camorra, ma la Napoli dell’arte, della pittura, della cultura. Si parla finalmente della bellezza di Napoli e i testi della Ferrante sembrano siano divenute guide turistiche per americani e inglesi.

In un’intervista rilasciata al quotidiano inglese, Daniel Petracco capo della sede britannica della casa editrice Europa che ha scoperto la scrittrice, spiega quanto a Napoli sia prorompente il fenomeno Ferrante.

“Non si può sottovalutare l’effetto positivo che la Ferrante sta avendo sul turismo. Ci sono pizzerie che fanno la pizza Ferrante”. (fonte repubblica.it)

Per i suoi fan una visita alla città è d’obbligo. E questo non fa altro che offrire a Napoli la possibilità di farsi conoscere per i suoi punti di forza.

Tra l’altro la saga de “L’Amica geniale” diventerà presto una serie tv dal titolo “Neapolitan Novels” alla cui sceneggiatura parteciperà la stessa Ferrante. La serie tv internazionale sarà prodotta dalla Fandango di Domenico Procacci, già produttore della fortunata “Gomorra la serie” di Roberto Saviano.

 

Simona Barra nasce a San Giorgio a Cremano 22 anni fa. Ha studiato al liceo classico Garibaldi di Napoli e ora frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso la Federico II. Appassionata di cinema, musica, libri e sport ha iniziato quest'anno la collaborazione con il Domenicale News.