Napoli vs Dinamo Kiev – Giudizi e voti di Pasquale Lucchese

Condividi su

Reina: Mai impegnato, su un’uscita rischia di farla grossa. La lentezza del finale per riprendere il gioco è da psicanalizzare. Voto 5.5
Koulibaly – Albiol: Gli unici a salvarsi in una serata negativa. Koulibaly sbaglia solo i tempi di un intervento, poi è impeccabile. Efficace lo spagnolo al rientro dopo uno stop lungo che ha pesato sul rendimento difensivo azzurro. Voto 6.5 – 6.5
Ghoulam – Hjsay: Spinge poco l’albanese, male l’algerino. Voto 5.5 – 5.5
Zielinsky: Anonimo. Lentamente si è spento rispetto alle apparizioni di inizio stagione.  Voto 5
Diawara: Qualche errore di troppo, non brillantissimo. Voto 5.5
Hamsik: Sua l’unica conclusione nello specchio della porta, anche lui non alza il ritmo. Voto 6-
Callejon: Troppo spesso ignorato dai compagni, non riesce ad essere incisivo. Voto 5.5
Insigne: Scivola e sciupa una buona azione e ci può stare, l’egoismo quando non serve Callejon non può starci. Voto 5
Mertens: Ci mette l’anima ma non serve. Spostato sul l’esterno, pericoloso ma impreciso. Voto 6-
Subentrati:
Gabbiadini: Quel sinistro che termina a lato di un soffio grida vendetta. Voto 6
Allan – Giaccherini: S.V.
Sarri: Due uscite di piede del portiere ucraino nel primo tempo, i tiri di Marek e Manolo nella ripresa. Il predominio del Napoli si racchiude in queste occasioni, poco, troppo poco considerata l’importanza del match.
La classifica della Dinamo non tragga in inganno, non era una gara facile ma è completamente mancata la voglia di vincere, il mordente, la cattiveria e il cinismo nelle potenziali occasioni rete.
L’assenza del numero 9 in questo pari pesa molto relativamente, il Napoli è stato poco più che mediocre, limitandosi a svolgere il compitino che il ‘prof’ gli ha insegnato.
Un peccato non sfruttare questo Mertens nel suo habitat naturale (la fascia), se Gabbiadini era il vice Higuain, quest’anno era/è il vice – Milik, se è rimasto in rosa, lo si sfrutti e soprattutto non si depotenzi la mezzapunta più in forma che hai (Mertens).
Dichiarazioni farneticanti sia sull’alibi da ricercare nel rocambolesco pari di Istanbul, sia sull’equiparare successo e pareggio. In primis vincere fa morale, poi un semplicissimo calcolo: con due punti in più, pareggiando in Portogallo eri primo (senza aspettare l’esito della gara di Kiev), ma soprattutto potevi pure perdere, saresti retrocesso in Europa League solo con la concomitante vittoria dei turchi in Ucraina.
Arbitro: Molto ‘italiano’, poco ‘europeo’. Voto 6-
Dinamo Kiev: Squadra ostica, cliente tutt’altro che agevole soprattutto se giochi senza mai tentare di alzare il ritmo.
Girone: Il pari in Turchia (siate intelligenti e non si parli di biscotto, i lusitani vincendo erano già qualificati e il 6 dicembre con due risultati su tre erano primi), ma soprattutto il nostro tiene in bilico l’intera situazione.
Dopo i primi due successi difficili a Kiev e con il Benfica era lecito aspettarsi di più, ed invece ci giocheremo il superamento del turno a Lisbona.
Il futuro è in due casi nelle nostre mani: una vittoria e siamo primi, un pari e siamo qualificati (primi se il Besiktas non vince), una sconfitta e siamo in Europa League (se il Besiktas pareggia o vince a Kiev).
Ci siamo maledettamente ed ingenuamente complicati la vita, segno che restiamo l’eterna incompiuta. Colpe e ‘meriti’ di società in primis, ma anche squadra+mister e in ultimo l’ambiente.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!