Quentin Tarantino. Una manifestazione contro la violenza della polizia a New York gli costa il boicottaggio dei suoi film.

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‘Quando vedo degli assassini non posso far finta di nulla…devo chiamare un omicidio un omicidio e devo chiamare assassini degli assassini’

Ha esordito in questo modo il regista premio Oscar Quentin Tarantino in un discorso tenuto a seguito di una manifestazione contro la violenza della polizia americana a New York.

La sua partecipazione e le sue parole non hanno però lasciato indifferenti gli agenti della polizia che hanno incitato al boicottaggio dei suoi film.

La manifestazione si è svolta a pochi giorni dall’uccisione di un poliziotto ad Harlem il quale cercava di mettere fine a una rissa tra due malviventi.

Che lo si chiami ottimo tempismo o meno questo ossimoro di eventi ha dato non poco fastidio alla polizia a stelle e strisce.

Il presidente della Patrolment’s Benevolent Association Patrick Linch ha dichiarato “ «Non è una sorpresa che qualcuno che si guadagna da vivere glorificando la violenza e la criminalità sia anch’esso uno che odia la polizia. Gli ufficiali che Tarantino definisce “assassini” non vivono in una delle sue depravate fantasie da grande schermo, loro rischiano e talvolta sacrificano la propria vita per proteggere la comunità dai veri crimini. I newyorchesi devono mandare un messaggio a questo portatore di degenerazione per dirgli che non ha il diritto di venire nella nostra città per spacciarci il suo calunnioso “Cop Fiction”».  (AFP.com)

E’ difficile definire una linea di demarcazione esatta tra l’operato giusto e ingiusto della polizia. Ne abbiamo sentite tante a proposito, uno tra tutti recente all’attenzione mediatica è stato l’omicidio Brown avvenuto a Ferguson nell’agosto del 2014. Secondo le statistiche in uno studio del Washington Post ogni anno sarebbero uccisi dalla polizia americana tra i 500 e i 1000 americani, considerando i casi legittimi e non e in misura maggiore risultano tra le ‘vittime’ afroamericani e ispanici. L’uso della forza è consentito solo in presenza di una reale minaccia da parte del criminale, è esclusa quindi quella potenziale.

E’ difficile stabilire la ragione, al di là dei casi specifici che hanno le loro circostanze. E’ difficile perchè non può essere fatta di tutta un’erba un fascio, bisogna considerare che le mele marce esistono negli ambiti più disparati. E così come a difesa di un malvivente ci sono diritti legati alla sua persona, sotto la divisa c’è pur sempre un uomo che molto spesso abusa del suo potere comportandosi da giustiziere.

I dibattiti sono aperti e possiamo metterci in mezzo discussioni legati all’etica e alla moralità ma fin quando non ci saranno normative più incisive e punizioni più gravi per entrambi i lati potremmo parlarne per molto tempo ancora.

Intanto questa sensibilizzazione mostrata dal genio del pulp del grande schermo è costata una campagna tesa al boicottaggio dei suoi film da parte della polizia.

Il 25 dicembre come se non bastasse ( in Italia sarà possibile a partire da febbraio) uscirà il suo nuovo film The Eightful Eight ed è tutta da vedere la risposta del popolo americano alla decisa presa di posizione del regista.

Simona Barra nasce a San Giorgio a Cremano 22 anni fa. Ha studiato al liceo classico Garibaldi di Napoli e ora frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso la Federico II. Appassionata di cinema, musica, libri e sport ha iniziato quest'anno la collaborazione con il Domenicale News.