Ricostruire il dibattito democratico

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di Rosario Pesce

È chiaro che, nel nostro Paese, va ricostruito il dibattito democratico, perché la politica è fatta di pensiero e non certo di continue contumelie reciproche, che offendono l’intelligenza.

Non si può stare in un clima di continua ed incessante campagna elettorale, visto che il Paese ha bisogno di stabilità ed, in particolare, necessita di riflessioni pacate e lucide.

Invece, dallo scorso mese di marzo, si assiste ad un clima surreale: l’opposizione non ha fiato idoneo per giungere ai suoi elettori, mentre chi governa – non poche volte – si comporta come se stesse all’opposizione.

È ovvio che, per tal via, non si va da nessuna parte.

La legislatura può e deve durare cinque anni, ma al centro del dibattito politico devono tornare i problemi, perché il consenso deve e può nascere dalla soluzione degli stessi e non dall’acuirsi di un clima, che non fa bene né a chi governa, né a chi siede fra i banchi dell’opposizione parlamentare.

È, inoltre, pleonastico sottolineare come, soprattutto, le forze che hanno perso le elezioni della scorsa primavera devono promuovere nel Paese una riflessione alta, che possa smuovere le acque odierne, che altrimenti rischiano di divenire putride per chi non solo è stato sconfitto, ma corre il serio pericolo di divenire residuale nella pubblica opinione.

È scontato che chi parla alla ragione può prendere meno consenso di chi, piuttosto, preferisce parlare alla dimensione istintuale dell’elettore, ma non c’è via di uscita per chi, dopo una sconfitta di dimensioni storiche, deve ricostruire – in primis – la propria identità culturale e, poi, se ne è in grado, lanciare la sfida per il Governo a chi, oggi, siede fra i banchi dell’Esecutivo.

Forse, il prossimo autunno ci darà qualche informazione in più rispetto agli equilibri che si sono venuti a consolidare a cavallo della primavera e dell’estate?

Certo è che il protagonismo della politica coincide con quello della democrazia, per cui, per il bene del Paese, non si può che auspicare che le voci, plurime ed approfondite, possano far fare un salto di qualità al dibattito odierno.

 

Dirigente scolastico, dapprima nella secondaria di primo grado e, successivamente, nella secondaria di II grado. Gli piace scrivere di scuola, servizi, cultura, attualità, politica. I suoi articoli sono stati già pubblicati da riviste specialistiche, cartacee ed on-line, e da testate, quali: Tecnica della scuola, Tuttoscuola, Edscuola, Ftnews, Contattolab.