Sconti sull’assicurazione auto a Napoli: un brusco passo indietro del Pd in Senato.

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“Il problema non è comprare la macchina, il problema è assicurarla”. Quante volte – noi napoletani – fra una chiacchiera e l’altra con un amico o un conoscente abbiamo pronunciato o sentito questa frase? Molte, troppe volte! Perché è risaputo che gli automobilisti del capoluogo campano siano i più tartassati – o meglio, salassati – dalle tariffe assicurative attualmente in vigore. Forse è meno noto, però, che, allo stesso tempo – secondo i dati incrociati di Istat e Aci – Napoli risulta al 96° posto per quanto riguarda i sinistri automobilistici, mentre nelle prime posizioni ci sono città come Milano, Genova e Rimini.

Per capire meglio, snoccioliamo qualche dato: al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, provando a chiedere lo stesso tipo di preventivo (stessa auto e stessi anni di guida) la tariffa cambia di molto da città a città; e non come ci si aspetterebbe. Ad esempio, a Rimini la RC Auto può costare in media 494 euro; per la stessa tipologia, rispettivamente a Genova e Milano, si pagano 471 e 409 euro, mentre a Napoli – udite udite – ben 909 euro. Pur essendo la Campania – come detto – tra le regioni con meno incidenti assieme al Molise, la Calabria, la Basilicata e la Val d’Aosta, è quindi evidente che nel Sud Italia si paghi una RCA più alta a prescindere dalla frequenza di incidenti.

Ovviamente delle valide motivazioni a tutto ciò ci sono: si scopre l’acqua calda affermando che qui da noi, i brogli e le truffe in questo settore sono molto frequenti: oltre a drappelli di automobilisti che sfrecciano a destra e a manca senza alcuna polizza che assicuri il proprio veicolo, ci sono schiere di furbacchioni che tramite avvocati accondiscendenti, testimoni non sempre probanti (ma resi tali da laute regalie) e fotografie fatte a d hoc, riescono a prendere per i fondelli le compagnie assicurative, che per anni hanno dovuto risarcire incidenti che in verità non sono mai avvenuti, e che per forza di cose si sono dovute tutelare facendo schizzare i premi assicurativi alle stelle.

Ma allora se le cose stanno così ce lo meritiamo? Eh no, sarebbe troppo semplice. Non so voi ma personalmente odio le generalizzazioni: come quando chiudono un intero stadio per colpa di dieci imbecilli che hanno lanciato fumogeni. Di responsabilità oggettive i napoletani per bene ed onesti ne hanno fin già troppe ed è per questo che un appartenente a questa categoria sta portando avanti una battaglia parlamentare per calmierare queste grossolane differenze e discriminazioni in materia di RC Auto: si tratta dell’onorevole del Partito Democratico, Leonardo Impegno, componente della X Commissione Affari produttivi della Camera e firmatario della cosiddetta “Tariffa Italia”. Ma andiamo per gradi: prima di questo emendamento – inserito nel testo del DDL Concorrenza – il tempo trascorso senza sinistri, la guida prudente, i meriti automobilistici influivano poco e niente sul prezzo finale della polizza assicurativa. Con “Tariffa Italia”, invece, viene introdotto un metro di giudizio meritocratico che avvantaggerà gli automobilisti più virtuosi, garantendo una tariffa unica sull’assicurazione auto a prescindere dalla regione o dalla città di residenza; basterà non aver causato incidenti negli ultimi cinque anni e aver installato la scatola nera a bordo del proprio veicolo, così da appurare l’effettiva veridicità del sinistro.

Fantastico allora! Tutto risolto! Il tempo che l’emendamento faccia il suo iter e finalmente queste antipatiche e ingiuste discriminazioni saranno cancellate e per di più le probabilità che il tutto diventi legge ci sono e come, visto che alla Camera sono stati approvati tutti i punti.

Eh no. Purtroppo le cose non sono andate proprio così: per dipingere al meglio la paradossale situazione che si è venuta a creare nelle ultime ore ci affidiamo alle parole dello stesso onorevole Impegno:

imopegno«Mi sono adoperato, insieme con la collega Valeria Valente, copromotrice della ‘Tariffa Italia’, per far approvare la norma in favore degli assicurati virtuosi e, alla Camera, ci siamo riusciti a stragrande maggioranza. Al Senato, invece, hanno presentato un emendamento che sopprime l’articolo 7 del Ddl concorrenza. L’articolo 7 prevedeva dei parametri ben definiti per gli sconti per tutti coloro che non avevano fatto sinistri negli ultimi 5 anni. L’emendamento dei relatori – continua il deputato Pd – al contrario renderebbe indefiniti gli sconti».

 

Insomma, un testo – a parere di molti «equilibrato» e approvato a stragrande maggioranza alla Camera (Pd, Ncd e Scelta Civica, in primis) – viene respinto invece in Senato con un altro emendamento che in pratica cancella il prezzo di riferimento sul quale tarare lo sconto: le compagnie assicurative sono sì tenute a praticare tariffe più economiche agli automobilisti più virtuosi ma al prezzo che esse stesse desiderano. Una vera e propria «vigliaccata e presa in giro» – per usare le espressioni dello stesso Impegno, il quale non riesce ancora a capacitarsi di questa voltata di spalle così brusca e seccante. La prossima settimana il testo tornerà in “Commissione Industria” del Senato con un sub-emendamento che riproporrà l’articolo bocciato, ma il deputato del Partito Democratico ha già chiarito che non sarà disposto a votare la legge alla Camera se questa dovesse ritornare indietro modificata, e come lui altri parlamentari.

Subito dopo la conferenza stampa di lunedì 14 – dove Impegno, assistito dalla segretaria regionale del Pd in Campania, Assunta Tartaglione, ha fatto il punto della situazione – molteplici sono state le richieste di denuncia dei nomi di questi ancora misteriosi voltagabbana ‘pieddini’, i quali, dopo la squallida vicenda dei brogli elettorali alle primarie, alimenteranno ancora di più – comunque vada a finire la vicenda – un clima non proprio idilliaco e trasparente all’interno del Pd campano. Impegno ha tenuto a precisare che i nomi sono pubblici e che verranno fuori al momento della votazione ma resta il dato di fatto che il partito si è ingannato da solo, visto che ha trasformato una sua battaglia, giusta e funzionale, nel solito sordido pasticcio. Intanto, noi poveri automobilisti meridionali per bene, in attesa che questi ambigui figuri facciano chiarezza con le proprie idee, continueremo a pagare ‘allegramente’ i nostri bravi sei/settecento euro in più rispetto ai ‘colleghi’ piemontesi, lombardi, romagnoli, friulani e via dicendo.

Insomma, come al solito.

 

Nato a Napoli nell’agosto dell’Ottantatré, cresciuto attorno al rione San Paolo di Casoria a pane, pallone e musica rock. Dopo la maturità scientifica conseguita col minimo dei voti cambia decisamente rotta laureandosi in Storia con centodieci. Oltre al Napoli, ama tutto ciò che riguarda libri e dischi. Da sette anni padrone di un meticcio di nome Polly che lo ha avvicinato tantissimo al mondo dei cani e degli animali in genere. Vive sognando, in particolare girare il mondo in camper con la sua Anna, e parlare, un giorno, di fuorigioco e tattica con suo figlio allo stadio, oltre, ovviamente, a crescere sempre di più nel campo del giornalismo…ma non solo.