Se tu fossi un uomo

Condividi su

Se tu fossi un uomo, capiresti.

Se tu fossi un uomo, andresti al primo posto di polizia, o dai carabinieri, a dire “Sono stato io”. Se tu fossi un uomo, stamattina, guardandoti allo specchio, vedresti riflessa la vergogna, il rimorso, il pentimento.

Se tu fossi un uomo, faresti in modo che, quel fuoco, le si spenga dentro.

Perché è lì che, Ylenia, 22 anni,  nonostante tutto, dice di portarti.

Dentro.

Nonostante le liti, nonostante le botte, nonostante il fatto che tu l’abbia lasciata in un’atrio di un  palazzo, a bruciare viva perché forse ti aveva detto, in un barlume di lucidità, “Ti lascio”.

E adesso, dal letto di un ospedale, lei continua a negare sia stato tu, continua a difenderti, continua a dire che ti ama e che quell’amore le resterà lì, in quel petto tatuato che mostra alle telecamere.

Rimozione, negazione, dicono gli esperti.

Quel meccanismo oscuro della mente che ti porta ad “ allontanare dalla coscienza desideri, pensieri o residui mnestici considerati inaccettabili e intollerabili dall’io e la cui presenza provocherebbe vergogna”.

Lei, probabilmente, sarà presa in cura e aiutata, qualcuno le spiegherà che un uomo che ti ama ti regala fiori e cioccolatini, non ti cosparge di benzina e ti da fuoco. Qualcuno, spero, le insegnerà a “volersi bene”, senza aspettare un uomo che la completi, togliendole però, in cambio, la dignità di donna in un gioco che mai vale la pena di essere giocato. Qualcuno le mostrerà la strada per ricordare, e non dimenticare mai più,  facendo del ricordo  forza, e non  debolezza.

Ma anche tu, se fossi un uomo, chiederesti  aiuto. Perché, probabilmente, avrai altre donne, dopo Ylenia. Altre donne che ti diranno un no, che ti rifiuteranno, che alzeranno la testa e, guardandoti negli occhi, ti diranno “ti lascio”. E non puoi bruciarle tutte, dovresti rendertene conto.

Se fossi un uomo, quella vergogna che porta Ylenia a rimuovere l’accaduto, la proveresti forte, e dovrebbe pesarti talmente tanto da non riuscire a muovere più un passo nelle strade di quel quartiere di frontiera dove siete vissuti, tu e lei. Dove la gente continua a pensare che “sono fatti vostri”, e in quanto tali le porte vanno chiuse e la solidarietà non serve. Dove, ancora una volta, l’omertà la fa da padrona.

Nel silenzio, nell’omertà, nella vergogna, si crescono vigliacchi e ragazze di ventidue anni che continuano ad amarli.

Se tu fossi un uomo, quell’amore che Ylenia dice di provare per te, sarebbe la pena che dovresti scontare.

Al Domenicale con entusiasmo da più di un anno, dopo il banco di prova con Paralleloquarantuno. Giornalista per passione, scrive di tutto quello che la entusiasma, predilegendo i temi dell’ambiente e della cultura. Classe ’71,buddista, due figli, nel tempo libero cucina e gioca a burraco. Se dovesse descriversi con una sola parola, sceglierebbe “entusiasmo”, anche se si definisce un’anima in pena. Scrivere le è indispensabile: si firma #lapennallarrabbiata, e questo è il suo modo per denunciare ingiustizie e dare voce ai sentimenti che vive, come tutto quello che la riguarda, con un coinvolgimento totale.