Tagli ai vitalizi, cosa prevede la delibera. Insorgono gli ex deputati, pronti ad una class action

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di Alessandro D’Orazio

L’illustrazione all’Ufficio di presidenza della delibera per il superamento dei vitalizi degli ex deputati, fortemente voluta dal Presidente della Camera Roberto Fico sta accendendo gli animi di molti, attraverso reazioni e pareri anche contrastanti. L’abolizione o la sensibile riduzione dei vitalizi ha rappresentato, infatti, nel recente passato una volontà spesso condivisa da fazioni politicamente opposte, le quali hanno espresso la volontà di porre termine a privilegi mal tollerati da numerosi cittadini. Gli stessi cittadini che devono quotidianamente fare i conti con difficoltà e ristrettezze economiche a volte insormontabili.

Per questa ragione, se il testo dovesse essere approvato, il nuovo sistema di ricalcolo dei vitalizi finora percepiti entrerebbe in vigore alla Camera già a partire dal prossimo novembre. La delibera verrà, infatti, votata nella settimana tra il 9 ed il 13 luglio, mentre gli emendamenti potranno essere presentati entro giovedì 5.

In particolare, la delibera di Fico consentirebbe di risparmiare circa 40 milioni di euro. Il vitalizio minimo sarà pari a 980 euro mensili e verrà percepito da quanti hanno preso parte, concludendola, ad una sola legislatura. In totale i vitalizi erogati agli ex deputati dalla Camera sono attualmente 1.405; di questi, 1.338 saranno ricalcolati in difetto.

Nel frattempo, però, l’Associazione degli ex Parlamentari ha inviato a tutti i membri dell’Ufficio di presidenza una diffida stragiudiziale a non approvare la delibera dei tagli in questione, con la minaccia di promuovere un’azione civile e amministrativa per danni, a cui risponderebbero personalmente e patrimonialmente i membri dello stesso ufficio di Presidenza, Fico compreso. Tale reazione è stata appurata a seguito della conferenza stampa tenuta dai rappresentanti dell’Associazione, tra cui era presente il Presidente Antonello Falomi.

In risposta a queste polemiche è intervenuto Luigi Di Maio. “Oggi è una giornata storica – ha detto il vicepremier – ho visto che già si sta minacciando, ma noi a queste minacce siamo abituati dagli ultimi sei anni. Quelli sono privilegi rubati non diritti acquisiti e la smettano con le minacce, è uno schiaffo alla miseria fare ricorsi e protestare perchè ti tolgo un vitalizio di 6 – 7 mila euro quando sei stato tre giorni in Parlamento”.

Rammentando, infine, a quanti si oppongano alla delibera dei tagli che “le parole insegnano, ma gli esempi trascinano”, sarebbe auspicabile in periodi economicamente difficili come quello attuale, voler contribuire anche con un piccolo gesto a dar vigore al Bene più grande: quello di tutti.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.