Un’ultima magica notte a “Musica al Parco”.

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Dominic Miller arriva ad Avellino nell’evento di chiusura della quinta stagione di Musica al Parco.Arriva con la sua band, reduce dalla lunga e come sempre fortunata Tourneé con sir Sting. ormai ha legato la sua vita professionale ed umana all’incredibile ex Police, ed a dire il vero forse molti non sanno che Miller è anche coautore di alcuni tra i più bei brani del bell’artista Inglese.

Dominic è nato in Argentina e comincia ad appassionarsi alla chitarra sin da subito,  cresce ascoltando musica latinoamericana, i Beatles ed Hendrix.  Da subito si sente attratto da ogni genere senza nessun tipo di pregiudizio, curioso e vitale  e, forte della sua formazione classica durante una serie di concerti con Sting, comincia uno studio attento e meticoloso delle melodie di Back sino a realizzarne un album Shapes, nel quale riesce ad interpretare in chiave giocosa la musica del grande compositore, con il chiaro intento di avvicinare tutti a questo genere così difficile da comprendere. In fondo si dovrebbe anche educare il pubblico con la propria arte, si dovrebbe spingere il pubblico ad essere curioso e a superare le barriere stilistiche che ingiustamente troppo spesso separano i generi.

Suona una chitarra dalle corde di nylon, ed il suo stile in qualche modo si completa grazie all’incontro con il batterista Manu  Katchè ed al musicista Pino Palladino.

miller_dominic_01La sua musica è quello che si definisce emozionale, con fraseggi solari, ma anche a tratti notturni ed intimisti, nei quali non si fa fatica a riconoscersi .

Raccontare le collaborazioni di Dominic Miller è cosa complicata, ma per dovere di cronaca ne indicheremo alcune: Phil Collins, Shery Crow, Sting, Tina Turner, Bryan Adams, Peter Gabriel, Richard Wright, Rod Stewart, The Pretenders, Pavarotti, Placido Domingo, Pat Metheny e tantissimi altri.

Nell’album Songs from the Labyrinth, Sting si avvale del liuto, strumento a cui lo introduce e di cui gli spiega le sonorità il magico Miller, e non a caso, l’artista inglese dirà del chitarrista che è il suo braccio destro ed  anche …il sinistro.

Non si può non ricordare che  Dominic ha anche all’attivo un bel po’ di album da solista:  First Touch , Second Nature, Third World, New Dawn, Fourth wall, November,  Ad Hoc.  Opere, queste nate durante i numerosi viaggi musicali e fisici compiuti dall’artista, per giunta molto velocemente, quasi come frutto di un bisogno preciso ed intimo dell’autore.

Miller è senza dubbio un musicista essenziale, facendo attenzione ad attribuire il giusto significato a questo termine, preciso, netto nel suono, ma anche delicato. In tal senso basta ascoltare qualche estratto dall’album First Touch , dedicato alla figlia per capire davvero il significato dell’espressione.

Perché della musica si può parlare, si può scrivere, si possono anche trarre immagini, ma bisogna “sentirla” e lo si deve fare dal vivo.  Ed è questo che con un enorme sforzo organizzativo e produttivo ,il Teatro Carlo Gesualdo, con il suo presidente Luca Cipriano e, l’associazione I Senzatempo , con Luciano Moscati hanno deciso di fare, spingere il pubblico Avellinese ad ascoltare tanta musica live, musica di livello internazionale, che ha collocato Musica al Parco tra i festival più importanti a livello nazionale.

La cultura è ricchezza, è una delle risorse più importanti di cui può godere il nostro Paese e da cui può ripartire la nostra comunità smarrita, per ricostruire una città  che sia davvero Europea e moderna.

Dominic Miller, accompagnato da Nicolas Fiszman al contrabbasso, e Miles Bould alla batteria il 28 agosto porge il suo saluto affettuoso al pubblico di Musica al Parco, pubblico che quest’anno  è stato  accompagnato  in un percorso a spasso tra Paesi, sonorità, emozioni e colori….in attesa di una nuova stagione che si spera migliore della precedente…

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.