Vinilica nostalgia – Parte II.

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michael-and-his-the-wiz-co-stars-diana-ross-and-nipsy-russell-attend-a-news-conference-for-the-film-in-new-york-city(7)-m-1.di Elio Mozzillo.

Eccoci finalmente alla prima proposta.

Ovviamente, non prima di aver fatto qualche larga premessa sulla scelta.

Allora, c’è subito da dire che riguarda uno dei primi dischi che mi sono ritrovato tra le mani da bambino.

Per fortuna a mio padre piacevano i dischi o comunque allora non vi erano altri supporti.

Quindi, immagino fosse una scelta obbligata ma i suoi gusti musicali si orientavano sul classico.

Si spaziava da Mantovani a Čajkovskij, da Aznavour a De Andrè, da Sergio Bruni a Nicola Di Bari , si trattava quindi di dischi impegnativi data la mia età.

A colpirmi  tra tutti quei dischi in suo possesso ce ne fu uno che era una sorta di demo delle prime registrazioni stereofoniche di cui non ricordo nemmeno il nome ma in copertina vi era una bella donna, come dimenticarsene : )  .

Quel disco conteneva tanti suoni, rumori, ambienti che si rincorrevano da destra a sinistra con il proposito di offrire la percezione della stereofonia.

Un suono su tutti che ricordo nell’ intro di quel disco e che poi ritroverò più avanti nella vita, quando scoprirò i Pink Floyd: le monete che cadevano rumorosamente.

Tutto questo per dirvi che da bambino ho avuto la felice possibilità di rapportarmi alla musica tramite questo splendido supporto che poi ho visto nel tempo decadere a favore di altri più comodi, fino a totalmente sparire e diventare un file mp3.

L’ho vissuta come una vera e propria dematerializzazione, un po’ come la musica nella mia vita…o meglio non proprio, ma immaginate per un attimo cosa potesse offrire un 33 giri nelle mani di un ragazzetto…

non ci riuscite??

Provo a spiegarvi allora che per me rappresentava un largo invito all’immaginazione  per tanti motivi, uno su tutti  è sicuramente il tatto che questo supporto offriva, ed offre ancora a differenza dei suoi rivali moderni, (non riesco a scriverne come se fosse un defunto non lo è, non lo sarà mai per me), oltre al riconoscimento di un disco tra tanti, perché ha il suo colore, la sua immagine stampata, insomma, ha proprio una sua personalità e forse è proprio questa che tendenzialmente scarseggia nell’individuo dei tempi moderni ma meglio non affannarci in giudizi o pensieri di questo tipo, si è già detto tanto, la globalizzazione vuole i suoi figli tutti omogenei e quindi tocca  prenderne coscienza.

Arriviamo dunque al fatidico disco da proporre per questo inizio viaggio e con tutte le sue motivazioni del caso.

Scegliete voi la stazione io provo a farvi da “soundtrack”.

Era il 1987 ed io avevo solo 5 anni quando uscì l’album di Michael Jackson intitolato BAD.

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Diventerà uno dei miei dischi preferiti nonché la partenza per scoprire il passato e vivere tutto quel che poi sarebbe accaduto in un ventennio velocissimo sotto l’aspetto discografico.

Qualcuno di voi già mi sta facendo le pulci a pensare che mi piace vincere facile ma tanto è che questo album mi ha affascinato e trascinato in una passione musicale che ancora oggi aiuta e supporta il mio equilibrio personale ma se dovessi tracciare una linea di inizio è proprio questo album la mia vera scoperta del vinile.

Basterà dirvi che è l’album che contiene “Smooth Criminal” e su questo,credo, non abbiamo bisogno di presentazioni.

Vi dò, dunque, qualche dettaglio su questo personaggio che ha scritto pagine di storia della musica fino al suo coronamento come Re del Pop. A mio avviso per quanto lustro in questo appellativo c’è ancora qualcosa da dire che accade molto prima.

Era il 1970 quando una certa Diana Ross presenta un album, i “Jackson 5” , Michael è poco più che un bambino aveva 12 anni.

Già da tempo addietro cantava, ballava ed intratteneva il pubblico come leader della band di famiglia con l’omonimo nome dell’album, aveva poco più di 5 anni nelle serate che il papà riusciva a recuperare fino all’incontro con Diana Ross che li vide esibirsi  e restò folgorata dal piccolo Michael.

Il loro incontro resterà indelebile, tanto che, Diana Ross ancora oggi  possiede la tutela legale dei figli di Michael.

Egli cresce ed infila un successo dietro l’altro, comincerà a cavallo tra i gli anni 70 e 80 una carriera come solista grazie ad un altro incontro determinante per la sua vita, un tale Quincy Jones.

 

Con lui Michael raggiungerà la cima del successo fino a diventare e restare per circa 45 anni un personaggio di spicco del panorama musicale ‘commerciale’ si proprio così, commerciale.

I suoi dischi registrano record mai visti, lui diventa una Star e rivoluzionerà il modo di fare musica, inventerà coreografie memorabili, nei suoi video clip musicali anticipa la tendenza e aiuta la creazione di un emittente televisiva che si occupi solo di musica (Mtv).

Pensate che l’album che precede BAD è ancora oggi il più venduto nella storia della musica, con 115 milioni di copie all’attivo e vincitore di ben 8 premi Grammy ..stiamo parlando di THRILLER.

Inventerà un mondo nuovo, di contorno al prodotto musicale, da quel momento tutti proveranno ad imitarlo ma con probabili insuccessi. Ancora oggi a distanza di anni influenza le scelte di tanti artisti di ogni genere ma al di là di tutto questo concentriamoci sulla musica.

La sua di musica è un estratto concentrato di tante contaminazioni, il suo primo album dei Jackson 5 (insieme ai fratelli) è inserito prima di ogni altra categoria tra il Funky e il Soul.

Nella sua crescita le sue scelte sonore diventeranno sempre più Pop e commerciali per ovvie scelte discografiche ma anche nei successivi album si riesce a cogliere l’originalità con cui il Pop si mescola al suo “background”.

Al di là di ogni precisazione su quanto la sua vita privata abbia fatto discutere e diviso le opinioni del pubblico non si puó non riconoscergli quanto abbia fatto in musica.

Resta per me  un grande degli ultimi 30 anni che più mi hanno interessato ma è, ancor di più, come un grande incrocio sulla Avenue della musica, se parti da Michael arriverai a sentire di tutto e troverai le sue contaminazioni  un po’ ovunque nella musica moderna e resta un perfetto collante per fare un viaggio nel passato con grandi scoperte basterà essere curiosi. Buon ascolto e alla prossima parte.

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Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.