di Claude De Bray
A settembre si andrà finalmente al voto dopo quelle tenutesi nel 2018.
Diciamoci la verità, senza tanti peli sulla lingua, furono delle elezioni che pur un successo per i penta stellati non garantirono a sufficienza seggi per poter governare e vinse la coalizione, agli antipodi della maggioranza dei voti di un solo partito; grandezza della legge elettorale definita “rosatellum” ovvero un misto tra il maggioritario ed il proporzionale che alla fine rende tutti felici e contenti.
Come siano andate in seguito le cose le ricordiamo tutti; siamo passati dai giallo verdi ai giallo rossi; Presidenti della Repubblica rieletti per l’inadeguatezza di una classe politica in pratica inconsistente quanto incapace.
Alla fine siamo dovuti ricorrere al solito governo istituzionale per garantire un minimo di governabilità in nome del “prima gli italiani”.
Questo perché qualunque sia stato il sistema elettorale, compreso il “porcellum” di Calderoli per poi giungere al “rosatellum”, non si è mai trovato un sistema per eleggere in modo univoco un partito; alla fine hanno sempre vinto tutti, dai liberali ai conservatori, dalla destra alla sinistra passando per il centro; un centro di gravità permanente.
Andremo a votare dunque con un sistema che assegna un terzo al maggioritario e due terzi al proporzionale – il che porterà con estrema probabilità alla solita ingovernabilità – o quantomeno ad una instabile maggioranza il cui ago della bilancia sarà quel partitino con un paio di seggi al Senato che terrà in scacco tutti gli altri, o nelle mani di un partito di coalizione che nel momento in cui non condivida delle scelte faccia bizze che porterebbero all’instabilità della maggioranza stessa.
A tal proposito vorrei rammentarvi che i partiti accreditati sono soltanto 101 e vanno dai “poeti estinti” a “Forza Nuova” visto che in costituzione ripudiamo il fascismo.
Siccome ho studiato e sono andato a “squola” ho dato una sbirciatina ad alcuni dati ISTAT.
La sola fascia d’età che va dai 55 ai 74 anni rappresenta il 25% della popolazione che arriva ad oltre il 42% se includiamo quella 45-54 anni.
I nostri politici non sono dei grandi maestri di comunicazione, ad eccezione di Salvini, ma sanno bene che le proposte impopolari non riscuotono grande successo e di conseguenza voti.
Quali sono i cavalli di battaglia dei partiti a parte “più pilu per tutti”?
Ma, mie cari, è ovvio; pensioni, abbassamento della quota pensionabile, salari adeguati e garanzia del lavoro.
Questi tre cavalli, figli di Troia, da soli inglobano le tre fasce che poc’anzi vi ho citato.
Vere e proprie proposte per giovani sono solo fuochi fatui; del resto nella fascia 18-34 gli elettori rappresentano poco meno del 18%, robetta di poco conto per chi vuole vincere e soprattutto regna l’incertezza dei ragazzi che non sembra nutrano grande affezione per la politica.
Così abbiamo Berlusconi che, pur abbassando il suo record, promette solo 800.000 posti di lavoro e lo snellimento dei gradi di giudizio in fase processuale.
Il Re delle promesse resta Salvini che è passato dai rosari al credo, logica conseguenza a cui gli è bastato un attimo.
La tassa piatta, in Europa adottata principalmente dai paesi baltici è stata lentamente abbandonata oppure ha causato un aumento delle imposte indirette; insomma l’eguaglianza non significa equità, senza considerare che il gettito fiscale sarebbe notevolmente ridotto, soprattutto in Italia dove l’80% della popolazione non raggiunge il 20% della ricchezza totale.
Poi ci sarebbe la Meloni che al presidenzialismo affianca la questione di genere volta a creare una razza ariana in cui non ci sarebbe posto per obesi anoressici e tanto altro ancora, seguono proclami che non solo sarebbero discutibili ma che rasentano la follia.
Ciò significa che a godere della flat tax sarebbe quel 20% della popolazione che detiene 80% della ricchezza e con molta probabilità il debito pubblico sarebbe destinato a crescere, oppure, in alternativa, diminuirebbe la spesa pubblica per servizi di pubblica utilità.
Non ci sarebbe bisogno di ricordarvi che i recenti dati ISTAT lanciano l’allarme sull’aumento della popolazione che rasenta lo stato di povertà pur avendo un impiego.
Altro dato propinato da questa accozzaglia di mentecatti è il nucleare di quarta generazione; tempi di realizzazione? soltanto 10 anni.
Intanto nessuno dice che il gas russo pur ridotto a meno del 20% e destinato a ridursi ulteriormente in base agli aumenti ci costa esattamente come quando ne importavamo l’80% e ai russi poco importa bruciarlo pur di non immetterlo nelle condotte.
Tutti hanno poi dimenticato che il debito pubblico italiano è ai massimi storici con 2.766 miliardi e che il PNRR, che a dicembre dovrebbe completare la seconda fase, non è a fondo perduto e graverà sul debito già esistente sia pur per soli 122 miliardi mentre la classe politica grida che per aiutare gli italiani dobbiamo sforare le previsioni di bilancio.
Sono in trepidante attesa di come risolveranno la questione tassisti e lidi che sono parte integrante proprio
del PNRR se pur discutibile ma che in un modo o un altro dovremo pur affrontare.
Lasceremo alle nuove generazioni un mondo di merda e debiti che nemmeno con le lacrime ed il sangue riusciremo a colmare; altro che flat tax.
Non voglio nemmeno parlare di questa sinistra “sinistra” che viaggia sempre su una rotta inconcludente; la sinistra che sembra essere più vicina ad una destra moderata.
C’è un partito che, in sordina, rischia di pesare molto e che potrebbe contare, si stima dagli ultimi sondaggi, dai 15 ai 16 milioni di voti e che rappresenterebbero ottimisticamente un partito che sfiorerebbe il 30% dei consensi.
Il partito degli astensionisti supererebbe addirittura la stima della percentuale data al PD che sarebbe accreditato di un misero 23% contro una coalizione di destra che sfiorerebbe addirittura il 50%.
Scontato immaginare i rappresentanti dell’astensionismo; delusi, irriducibili pessimisti e quelli oramai disaffezionati e lontani da questa politica tanto distante dalla realtà e soprattutto fatta di proclami e propaganda degna del più infimo e subdolo periodo nazionalsocialista di cui ancora subiamo gli strascichi e che potrebbe presto tornare in auge.
Questa politica pronta a cavalcare qualunque malumore e disagio pur di criticare suscita in me un solo pensiero che li paragona a tutti quelli che sono bravi a definirsi marinai quando le acque sono chete; insomma, bravissima a criticare ma che poi di soluzioni non ne propone, anzi, le propone sapendo bene che sono inattuabili.
Ad aggravare questa condizione ci sono le inconcludenti quanto improbabili dichiarazioni dei leader per progetti fantascientifici a cui nessuno crede più eccezion fatta dei creduloni a cui sono da aggiungersi queste beghe da cortile in un pollaio di galli e galline che rivendicano la nascita dell’uovo che porterà alla quasi certa frittata.
Non temete, non sarà il partito degli astensionisti a vincere e che sarà relegato e destinato al dimenticatoio; nessuno tra vincitori e vinti si accorgerà di loro qualunque sia la percentuale ma essa sarà significativa se solo qualcuno si degnerà di porsi qualche domanda; nessuno o, forse, gli sconfitti pronti alle attenuanti.
La verità brucia a tutti i politici e faranno come Ponzio Pilato non curanti di questo popolo degno di essere lapidato ma che vorrebbe gridare che proprio non ne può più di giocare a Monopoli ed avere sempre Vicolo Corto e Vicolo Stretto mentre assiste alla solita vittoria di chi avrà Parco della Vittoria e se ne fregherà, al di là dei proclami, continuando a costruire i soliti alberghi a cinque stelle e non gli alberghi per i poveri; quelli, come al solito, li costruiranno su Vicolo Corto e Stretto e non con i soldi del Monopoli ma con lacrime e sangue come avviene dalla notte dei tempi.
In tutto ciò non mi tornano i conti; se il popolo per l’80% rasenta la povertà, e solo il 20% non ha questo problema come farebbero i sondaggi a dare per vincente la destra che oggettivamente non mi sembra abbia in programma azioni volte a colmare le disparità, anzi spingono per abolire il reddito di cittadinanza che, pur da rivedere, è l’unica misura di contrasto alla povertà in alcune fasce di popolazione.
Personalmente non vedo all’orizzonte nulla di buono da un punto di vista politico, come non ne vedo geo politicamente e da un punto di vista ambientale.
Sono addirittura nauseato dalle pubblicità che a questo punto, in ottica futuristica, non hanno alcun senso; non capisco come la pubblicità inviti all’acquisto, in perenne offerta speciale, dei divani quando ben presto non potremo comprare nemmeno le “stelline” per la pappa al pomodoro.
Statene certi però che quel 20% potrà continuare a mangiare fregandosene di una inflazione galoppante che sfiora il 9% riducendo il potere d’acquisto che pesa tantissimo per chi già ora arriva a fine mese per il rotto della cuffia.
Ancora una volta qualcosa non mi torna, forse per la mia atavica stupidità, ma come fanno ad andare tutti in ferie, alberghi, lidi, ristoranti e movida che vivono uno tra i più fiorenti periodi di fulgido splendore e soprattutto come fanno i marinai… ad avere una donna in ogni porto.