Addio a James Senese, l’anima del neapolitan sound

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James Senese è morto a 80 anni per le complicazioni di un’infezione polmonare che lo aveva costretto al ricovero all’ospedale Cardarelli di Napoli lo scorso 25 settembre. Le sue condizioni, già rese fragili da patologie croniche, si erano aggravate nei giorni scorsi. È stato Enzo Avitabile, amico di una vita, a dare il primo annuncio: “Non bastano parole per un dolore così grande, ma solo un grazie. Per il tuo talento, la dedizione, la passione e la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico”.

Figlio di una donna napoletana e di un soldato afroamericano sbarcato in Italia durante la Seconda guerra mondiale, Senese – all’anagrafe Gaetano – portava nella sua musica le radici di due mondi. Cresciuto a Miano, nella periferia nord di Napoli, è stato uno dei padri del “neapolitan sound”, un intreccio di jazz, funk, rock e tradizione partenopea che ha segnato un’epoca.

Dagli esordi negli Showmen con Mario Musella, alla fondazione dei Napoli Centrale negli anni 70, fino alla lunga collaborazione con Pino Daniele, Senese ha attraversato generazioni di musica italiana con uno stile inconfondibile.

Oltre alla musica, qualche incursione nel cinema – celebre quella in “No grazie, il caffè mi rende nervoso” – e un’ultima prova discografica, “Chesta nun è ‘a Terra mia”, uscita appena lo scorso maggio.

LE REAZIONI

“James Senese è stato un artista straordinario, un figlio della Napoli vera, passionale e intrisa di contaminazioni. È stato un onore averlo protagonista di molte nostre iniziative tra cui il Capodanno. Il suo sax risuonerà per sempre, nel nome di Pino Daniele”. Lo scrive sui social il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

“Io sono figlio di un soldato americano nero e di una donna napoletana. Non sapevo chi fossi, poi ho capito: sono entrambi. Sono il suono di due mondi. Mi chiamavano ”o nir’, e pensavano fosse un insulto. Io l’ho trasformato in orgoglio, in ritmo, in vita, essere nero, per me, è portare dentro una storia di dolore e di luce. Io sono un nero napoletano. E questo non è un problema: è la mia verità. È sapere che la pelle parla, anche quando stai zitto. Io sono un napoletano nero. Sono figlio del sangue e del mare’. James Senese. Sit tibi terra levis”. Lo scrive su facebook Roberto Saviano.

Agenzia DIRE – La Redazione – 29/10/2025 –  www.dire.it

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