Amore o lussuria?

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di Christian Sanna

Ne La Divina Commedia il Cerchio è la parte dell’Inferno dove sono puniti i peccatori carnali, i lussuriosi. Nel Canto V dell’ Inferno, Dante descrive il luogo presieduto da Minosse, il Giudice confessore col compito di impartire la pena ai dannati, stabilendo in quale cerchio i peccatori devono andare.

La pena consiste nell’essere scaraventati da una parte all’altra del cerchio da una bufera infernale. Fra i lussuriosi troviamo: Paolo e Francesca, Didone, Cleopatra, Achille, Paride. La lussuria, considerata nelle religioni un peccato è un’esasperazione, un desiderio ossessivo e smodato di soddisfare i piaceri sessuali, ma anche un vizio, privo di controllo morale, inteso come abbandono alle passioni senza il guinzaglio della razionalità.

La differenza fra Amore e Lussuria è talvolta davvero impercettibile e sottile; in un rapporto di coppia spesso coesistono Amore e Lussuria, perchè due persone non fanno l’amore (o il sesso) solo per riprodursi, ma anche (e soprattutto) per divertirsi, donarsi reciprocamente piacere. Vi dico di più: un’ora d’amore (o di sesso) fatta bene allevia le tensioni, favorisce il sonno, genera entusiasmo. Ti riconcilia con l’universo, seppur l’effetto è momentaneo. Non sto dicendo che fare l’amore curi la malattia dell’uomo e cioè la sua inadeguatezza di stare al mondo, ma almeno ne tratta la sintomatologia.

Insomma, fare l’amore (o il sesso) più spesso rende meno nervosi e acidi. La poesia più bella, il dipinto più suggestivo o la canzone più struggente non valgono quanto un’intimità. Il momento dell’amore resta il più alto fra le attività umane e forse anche il più ambito, desiderato, cercato. Ne La Casa di Psiche, Galiberti sostiene che “L’amore è tra me e quel fondo abissale che c’è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L’amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l’amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all’Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l’amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos’è che ci si fida? Della possibilità che dopo l’affondo nel mio abisso mi riporti fuori”. Ancora una volta l’atto sessuale è discesa nell’inferno e poi risalita, affondo e riemersione. Sembra che Amore e Lussuria viaggino sullo stesso binario, eppure ci deve essere qualcosa di essenziale che magare è invisibile all’occhio. A spiegarlo è il filosofo danese Søren Aabye Kierkegaard “Ciò che distingue l’amore dalla lussuria è il fatto che l’amore porta con sé un’impressione di eternità“.

Probabilmente è per questa impressione d’eternità che l’uomo crea: la famiglia, il lavoro, un’opera d’arte, un monumento, una città. L’essere umano quando crea qualcosa inconsapevolmente sta tentando di emulare Dio, si porta dentro questa presunzione di volergli somigliare e l’Amore è mezzo e fine del progetto. I peccator carnali / che la ragion sommettono al talento sono magnificamente illustrati da Gustave Dorè (pittore aderente al romanticismo) che raffigura Paolo e Francesca abbracciati e intrecciati come una sola carne. 8 Lust Songs sono i Sonetti Lussuriosi del compositore e pianista Michael Nyman tratti da una collezione di poesie erotiche di Pietro Aretino; un’opera interessante con un tema che farà storcere il naso ai benpensanti al primo ascolto. Lussuria e Amore: immaginate una sera d’inverno, fuori fa freddo e piove.

Siete davanti al camino e state bevendo un buon bicchiere di vino rosso. Declamate alla persona che vi sta a cuore questa poesia dannunziana tratta da “Il Piacere” – “Avere un pensiero unico, assiduo, di tutte l’ore, di tutti gli attimi; non concepire altra felicità che quella, sovrumana, irraggiata dalla sola tua presenza sull’essere mio; vivere tutto il giorno nell’aspettazione inquieta, furiosa, terribile, del momento in cui ti rivedrò; nutrire l’immagine delle tue carezze, quando sei partita, e di nuovo possederti in un’ombra quasi creata; sentirti, quando io dormo, sentirti sul mio cuore, viva, reale, palpabile, mescolata al mio sangue, mescolata alla mia vita; e credere in te soltanto, giurare in te soltanto, riporre in te soltanto la mia fede, la mia forza, il mio orgoglio, tutto il mio mondo, tutto quel che sogno, e tutto quel che spero”. Ora ditemi se questo articolo non vi ha acceso il desiderio 😉

Provo a descrivermi in una frase, ma è un pò come rinchiudere il mare in un bicchiere. Allora potrei definirmi "Un solitudinista visionario animale sociale ed un cercatore di spiritualità, tutto occhi ed inquietudine, perdutamente innamorato dell'Idea che non è ancora riuscito ad afferrare, col cuore di cristallo. Fregato dai sentimenti". Ritengo superfluo aggiungere i titoli di studio conseguiti, i lavori svolti, gli eventi culturali organizzati e presentati, gli impegni nella politica e nel sociale. E se a qualcuno sta balenando in mente l'idea ( sbagliata) che io possa essere un insopportabile presuntuoso, sappia che è appena caduto nella rete che ho preparato. Io voglio che a parlare per me siano gli articoli; i lettori più attenti ci troveranno frammenti d'anima.