Empoli- Napoli 4 a 2. Le pagelle di Pasquale Lucchese

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Vado controcorrente, sarà che lo choc supera sotto certi aspetti la delusione, sarà che la partita di stasera oscilla tra l’assurdo e il tragico(mico), sarà che ho (intra)visto un pizzico di reazione che  in altre partite simili (Milano, Palermo, Verona, Torino) non c’era stato, sarà che in questo momento sarebbe opportuno mantenere la lucidità, consapevoli di quanto sia determinante il prossimo mese azzurro. Vado controcorrente e pur se profondamente amareggiato, incredulo di fronte ad una prestazione tanto sconcertante, ancor più se solo 4 giorni fa stavamo elogiando quella spumeggiante contro la Doria, non ‘alzo’ la voce, non grido ‘vergogna’ e ‘accetto’ quanto visto stasera in campo. Penoso, inammissibile supplizio, ma oggi sarebbe troppo rischioso, nonché stupido, inveire solo e dimenticare il recentissimo passato ma soprattutto il recentissimo futuro che ci attende.

Ripetitivo e noioso star qui a cercar i soliti colpevoli: per tutta la stagione gli azzurri hanno alternato fasi positive e negative, partite entusiasmanti e partite prive di senso. Questo è il Napoli di Benitez e di De Laurentiis, il Napoli discontinuo dei fuoriclasse (quando hanno voglia) in avanti, degli onesti mestieranti in difesa e centrocampo, questo è il Napoli nel bene e nel male.

Certo, sorprende come si possa scendere in campo tanto molli, senza ‘voglia’, senza grinta, ma ahi-noi è un’amara abitudine che in parte prescinde da chi siede sulla panchina e da chi va in campo. Di chi le responsabilità? Facile puntare il dito contro Benitez, allenatore flemmatico, freddo, razionale, incapace di tirar fuori le motivazioni e la determinazione dai suoi ragazzi, eppure non mi sembra che Conte sia stato sostituito da Simeone, nonostante ciò, la Juve con il serafico Allegri in panca, non molla un centimetro, difficilmente stecca una partita: questione di ambiente e di società prima di tutto.

Ci accingiamo a vivere il mese più intenso e importante degli ultimi 25 anni della storia del nostro Napoli. Detrattori, soloni, critici per professione, anti-Rafa, anti-Aurelio, signori dell’ “io l’avevo detto”, esperti di calcio, finanza, mercato, preparatori atletici, allenatori, direttori tecnici, direttori sportivi riunitevi in una sorridente casetta di campagna e confabulate amabilmente tra le 4 mura, senza uscire, se non il 31 maggio.

Pagelle:

Andujar: Serata no anche per lui. Voto 4.5

Britos: Le ultime prestazioni ci avevano illuso, stasera è tornato in campo il vero Miguel Angel! Voto 4.5

Koulibaly: Disastroso. Voto 2

Maggio: Il rinnovo ci può stare (come vice-giocatore forte), 3 anni sembrano però troppi. Per poco non riapre la partita. Voto 5

Ghoulam: Disastroso. Voto 2

Inler: Allucinante. Voto 4

Gargano: Non gli si può chiedere la giocata di qualità, combatte. Voto 5

Mertens: Irritante. Voto 4.5

Callejon: Ci mette impegno. Voto 5-

Hamsik: Forse l’unico che ci prova. Un gol e mezzo per lo slovacco. Voto 6-

Higuain: Lento, pesante e testardo; non gli arriva nessun pallone e si fa annullare dalla difesa toscana. Voto 5

Subentrati:

Albiol: Se per limitare i danni difensivi deve entrare lui… Voto 5

Insigne: Tenta qualche giocata, vivo. Voto 6-

Gabbiadini: Come Insigne, regala un po’ di verve all’attacco. Voto 6-

Benitez: Un Napoli irriconoscibile, impalpabile. Si assuma le sue responsabilità ma soprattutto  resetti questa pessima figura, l’ennesima in provincia, e prepari al meglio il finale di stagione. Proprio sicuro che il ritiro non serva? Nessuno vuol insinuar che si tratti di professionisti poco seri, ma forse a questi simpatici fanciulli che indossano la nostra maglia, occorre esser perennemente sulla corda, sotto esame e non fa bene ‘rilassarsi’.

Arbitro: Partita facile se per 70 minuti gioca una sola squadra. Voto 6

Empoli: Gioca un buon calcio, forse tra i migliori in Italia, tanti giovani interessanti e una vecchia volpe in avanti. Contro il Napoli gioca il best match of the year, mostrando anche un cinismo e una cattiveria agonistica che era spesso mancata in questa stagione. Come si suol dire: vedi il Napoli e (grazie anche al Napoli) giochi come mai prima! Sarebbe bello se tutte le squadre ormai prive di obiettivi, giocassero così, vero Sassuolo?

Ri-vado controcorrente e ribadisco: una stagione tanto altalenante e ondivaga merita di esser vissuta fino all’ultimo respiro. Finché siamo in vita, tutto ma proprio tutto è ancora possibile. Li avessi di fronte, dopo uno sguardo poco amichevole e un qualche gesto poco elegante dettato dalla rabbia, gli chiederei di non subire gli strascichi di questo serataccia, dimenticare Empoli e ripartire.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!