Giro d’Italia 2018, curiosità, news e favoriti

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di Gemma Delle Cave

È una storia lunga tre settimane, che somiglia un po’ ai poemi epici, un’attesa infinita di un attimo di felicità, una speranza di vittoria o soltanto di non perdersi nel viaggio. È come un anziano signore che si ferma a raccontarti i fatti suoi, non importa chi tu sia o dove tu stia andando. È come la vita, ci trovi il sole, la pioggia, la fatica, il sorriso, la malinconia, le cadute.

Stiamo parlando del Giro d’Italia, arrivato alla sua 101a edizione, che si aprirà domani 4 maggio nella città di Gerusalemme in Medio Oriente e si concluderà, dopo 21 tappe e 3562,9 km totali a Roma, il 27 maggio 2018. Per la prima volta, quest’anno, uno dei grandi Giri partirà da un paese extraeuropeo, Israele, e sarà la tredicesima volta che il Giro d’Italia oltrepasserà il bel paese.

La prima tappa di 9.7 km a Gerusalemme viene definita in gergo ciclistico cronometro individuale, in quanto come si intuisce ogni corridore parte separatamente dagli altri per coprire tutto l’intero percorso, e vince chi lo completa nel minor tempo possibile. Sarà strutturata così anche la 16a tappa prevista, la Trento-Rovereto. Dopo Gerusalemme, seguiranno le altre 2 tappe israeliane, poi un giorno di riposo il 7 maggio, e l’arrivo in Sicilia per compiere 3 tappe sull’isola. Successivamente, si risale la penisola per altre 14 tappe dalla Calabria fino alle Alpi nelle regioni del nord Italia con altri 2 giorni di riposo, il 14 e 21 maggio. Infine, dall’ultima tappa al nord, la Susa-Cervinia di 214 km, si scende fino a Roma. Qui, il Giro si conclude con un percorso a circuito di 11.5 km da ripetere 10 volte (per maggiori dettagli sulle tappe, si può consultare il sito ufficiale del Giro d’Italia, http://www.giroditalia.it/it/percorso/?refresh_ce-cp).

Il Giro d’Italia è una delle tre corse a tappe più importanti del circuito ciclistico insieme al Tour de France e la Vuelta di Spagna che fanno parte dell’Uci World Tour, una classifica mondiale di rendimento che premia il corridore, che durante l’intera stagione totalizza più punti nelle gare più importanti del calendario internazionale, tra cui classiche e grandi Giri. La Corsa Rosa, dal colore dell’organizzatore del Giro, la Gazzetta dello Sport, si trova in mezzo al calendario ciclistico che va da gennaio ad ottobre e si compone di 21 tappe. Ogni squadra che vi partecipa è formata da 8 corridori e le classifiche in palio sono diverse, tutte dal grande prestigio.

Per il leader di ogni classifica è prevista una maglia, vinta definitivamente al termine delle 21 tappe. Tutte le maglie, ad ogni modo, sono indossate, tappa dopo tappa, dai detentori temporanei di ogni classifica, i quali possono cambiare a seconda degli stravolgimenti dettati dalla somma dei risultati delle varie tappe. La maglia più importante è la maglia rosa, che premia il primo nella classifica generale del Giro d’Italia, vale a dire il ciclista che accumula il minor tempo di percorrenza nella totalità delle 21 tappe. Poi c’è la maglia bianca, che va al primo ciclista under 25 della classifica generale; la maglia ciclamino, consegnata al corridore che ottiene più punti, assegnati ai primi classificati in ogni tappa, durante l’intero Giro; infine, la maglia azzurra, per il miglior scalatore, ovvero colui il quale raccoglie il maggior numero di punti assegnati ai primi ciclisti passati su ciascuna vetta scalata durante la Corsa Rosa.

Nel nutrito gruppo di corridori che prendono parte ogni anno al Giro, si possono riconoscere varie tipologie di ciclista, ognuno con un suo compito ben preciso: questi compongono quelli che in gergo sono chiamati gli appartamenti del plotone. Si trovano i capitani, il cui obiettivo è il più importante e il più difficile, quello di aggiudicarsi la Corsa Rosa. Poi i cacciatori di tappe, corridori che, seppure non riescono ad avere una continuità di prestazioni durante le tre settimane e non hanno velleità di vittoria nella classifica finale, riescono a sfruttare giorni di particolare forma fisica per ottenere importantissimi successi parziali di tappa. Infine, si trovano i gregari, coloro che lavorano nell’ombra, lontano dai riflettori, per aiutare i propri capitani nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Durante la storia della Corsa Rosa, sono stati numerosi i campioni che hanno segnato le pagine più belle del ciclismo. Si ricordano il “campionissimo” Fausto Coppi, Alfredo Binda e il “cannibale” Eddy Merckx, vincitori ognuno di 5 Giri d’Italia, corridori come Gino Bartali, detentore di 3 successi al Giro, Felice Gimondi e per guardare al recente passato e al presente, Minguel Indurain, il “pirata” Marco Pantani, Alberto Contador, Vincenzo Nibali, Nairo Quintana e tantissimi altri campioni del pedale.

Nell’edizione 2018, invece, ai nastri di partenza si presenteranno numerosi corridori favoriti per la vittoria della classifica generale. Tra gli altri ci sarà Chris Froome, vincitore di 4 Tour de France e una Vuelta di Spagna, Tom Domoulin, vincitore del Giro d’Italia 2017, Fabio Aru, fortissimo scalatore italiano, campione d’Italia e vincitore in carriera di una Vuelta di Spagna, poi ancora Thibaut Pinot, Esteban Chavez, Domenico Pozzovivo e Miguel Angel Lopez.

Sarà presente, inoltre, in 5 tappe -Gerusalemme, Assisi, Trento, Venaria Reale e Roma- anche il famoso fotografo Oliviero Toscani, che immortalerà tutte le facce del Giro d’Italia, dai corridori agli addetti ai lavori al pubblico, nel suo sogno che perpetrava da quando il padre fece la stessa cosa negli anni ’50, diventando amico di Coppi e Bartali.

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…