di Alessandro D’Orazio
Tra i pochi nomi confermati nel governo Conte Bis c’è quello di Sergio Costa, ministro dell’Ambiente anche del nuovo governo giallo-rosso. Classe 1959, il suo curriculum riporta una laurea in Scienze Agrarie e un master in Diritto dell’Ambiente. Ma il nome di Costa è legato soprattutto all’inchiesta sulla Terra dei fuochi, che dai primi anni Duemila ha permesso di far luce su una serie di attività illecite legate allo smaltimento di rifiuti tossici, nell’area tra le province di Caserta e Napoli.
Da ministro si è occupato inoltre degli spinosi, per il Movimento 5 stelle, dossier sulla Tap, su Taranto e sulle trivelle, contro le quali lo stesso Costa minacciò le dimissioni. Il prossimo Consiglio dei ministri dovrebbe partorire, peraltro, il decreto legge europeo sui cambiamenti climatici.
Il ministro rimarca a tal proposito che si tratterà di un decreto di supporto alle famiglie, ai consumatori e alle imprese per imporre la cosiddetta “svolta verde”. In una recente intervista concessa al quotidiano “La Repubblica”, relativamente alla nuova proposta di legge, Costa ha dichiarato: “Punterà su qualità dell’aria, mobilità sostenibile, sulla creazione di aree economiche ambientali e ci saranno vantaggi fiscali per chi fa imprenditoria verde, vive verde, sviluppa verde”.
Sul green new deal, tra i punti chiave del programma del governo Conte-bis, il ministro ci tiene anche a puntualizzare che “non è una moda, ma uno stato di necessità. Se ne parla in tutto il mondo e l’Italia sta acquisendo una leadership internazionale. Nel negoziato per il taglio delle emissioni di carbone in Europa, ad esempio, abbiamo fatto la differenza facendo asse con la Francia”. Per quanto riguarda gli inceneritori, infine, lo stesso Costa ha affermato: “Le idee di M5S e Pd su questo si sono già riavvicinate.
Nel piano regionale fatto nel Lazio da Nicola Zingaretti non ci sono nuovi inceneritori e c’è la chiusura di Colleferro. L’ho ringraziato per questo. Adesso bisogna velocizzare il resto del percorso, senza zig zag”. Insomma, tante valide e concrete proposte per dare finalmente sfogo ai troppi problemi ambientali riscontrati in questi ultimi decenni all’interno di un Paese, quello italiano, probabilmente mai troppo ligio al tema della salvaguardia dell’ecosistema.