Le polveri sottili sotto il tappeto napoletano.

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di Mario Piccirillo @marioplanino

Saranno anche sottili, ‘ste polveri, ma ormai sotto al tappeto non c’entrano più. Son finite persino in prima nazionale, e sull’agenda del governo, storicamente impermeabile alla questione ambientale, alla voce frittura d’aria. Gallery infinite di Milano deserta, il blocco a Roma, la pianura padano-cinese. E invece a Napoli no. Il sole in faccia alla cartolina ci sta bene pure sporcato da questa strana nebbiolina grigio topo, il cielo metallizzato pare un filtro di Instagram.

E così i suonatori di mandolino – mai che si prendessero una giornata di sciopero quelli – suonano a mezzo stampa una astrusa canzonetta: a Napoli il problema smog è poca roba. Di più: siamo stati così bravi a prevenire, che ora non dobbiamo nemmeno curare. Non sto traslitterando alla rinfusa. Leggo pedissequamente da Repubblica.it, mentre sto in macchina, bloccato nel traffico da un’ora: “La situazione non è drammatica come Roma o Milano- dice l’assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice – Abbiamo giocato d’anticipo, iniziando le limitazioni a fine ottobre e integrando anche una delibera sull’uso del riscaldamento nelle case e negli uffici. (…) Facciamo molti controlli e pochissimi verbali- dice il comandante dell’Unità Operativa di Chiaia, Gaetano Frattini- La gente ormai si è abituata e organizzata. Abbiamo fatto molta informazione e prevenzione”.

Distopia pura. Parlano di un’altra città, o di un altro spazio-tempo. Provo a spiegarlo pure al mio vicino di ingorgo, che la sua Renault 5 alimentata a carbonfossile non potrebbe circolare in quel momento. “E infatti sta ferma…”, ride lui. Il fatto è che “in ottemperanza alla delibera di Giunta n. 292 del 5 maggio 2015”, in vigore fino al 31 marzo 2016, a Napoli in teoria, il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30 non si circola in auto. No, dico: da maggio! Chi non abita esclusivamente le delibere della fantasista amministrazione cittadina, sa che questa cosa è semplicemente ridicola. Quasi quanto gli esami al dna della merda canina deposta sui marciapiedi. Quasi.

Che non si respiri è un dato di fatto, pittato sui balconi umidicci della città al mattino, con quella rugiada mefitica che fa tanto Kuala Lumpur. Non c’è bisogno dei dati delle centraline, che pur confermano gli sforamenti multipli ai limiti imposti dalla legge. Come è un’evidenza lapalissiana che il traffico, nei giorni di blocco, sia uguale a quello degli altri giorni: bloccato, appunto.

Mettiamo per assurdo che i napoletani sappiano, e gliene importi qualcosa, del blocco alla circolazione, vediamo esattamente a cosa si sono “abituati e organizzati” i napoletani, dai. Nella delibera sono previste 18 – leggasi diciotto – categorie in deroga. Hai la macchina euro 4? Via libera. Ma pure euro3 o euro2, basta che siete almeno tre in auto. E in ogni caso se sei titolare di un attestato di certificazione energetica di un edificio, sì, il tuo veicolo, può circolare. Non se ne capisce la ratio, ma è così. Sono ammessi tutti i ciclomotori, pure quelli a due tempi, tutti i mezzi delle forze dell’ordine, dei militari, dell’amministrazione della Giustizia, ma pure se hai a bordo “un ministro di Culto che debba officiare riti religiosi”. Libero prete, in libero smog.

Ma ancora meglio: “I veicoli intestati ad Enti Pubblici, Società ed Aziende erogatrici di pubblici servizi, nonché quelli in chiamata di emergenza o adibiti al trasporto di materiale e/o personale addetto all’esecuzione di lavori ed opere urgenti e di pubblica utilità”, loro possono andare tranquillamente, ma – attenzione – se invece l’auto trasporta un “soggetto portatore di grave malattia”, il poveretto deve dimostrare che la sua malattia grave “richiede l’espletamento di trattamenti terapeutici rigorosamente sistematici e periodici, limitati nel tempo” esibendo “certificazione sanitaria con l’indicazione della patologia e della necessità di terapia sistematica e periodica nonché l’attestazione della struttura pubblica o privata ovvero del terapeuta, ove la terapia medesima viene effettuata, con l’indicazione dei giorni e degli orari di effettuazione”. Capito? Poi sono liberi i medici, i giornalisti, i fotografi, ma anche i Consoli di carriera e onorari. I bus turistici, le auto a noleggio e quelle delle scuole guida. Ah, e come dimenticare i veicoli intestati ai residenti in altre Regioni, che in Campania (la regione con le tariffe RC più alte della galassia) sono notoriamente pochissimi… Per chiudere, possono muoversi, previo richiesta di deroga, anche le auto dei “partecipanti a cerimonie religiose o civili (battesimi, matrimoni, funerali) programmate nei giorni di blocco”.

Insomma, facendo due conti, la delibera anti-smog, che per quattro giorni a settimana – e per 5 ore e mezza al giorno – dovrebbe alleggerire l’aria di Napoli almeno dalle polveri sottili prodotte dalle auto, riguarda a occhio solo zio Gennaro, che c’ha ancora la 127 verde pistacchio e, cito, “se ne fotte”.

Seriamente, volendo cristianamente sorvolare sui “molti controlli” che millanta il Comandante Frattini, se si fanno pochi verbali e il traffico è ostinatamente e perennemente bloccato, due domande sulla efficacia di questa delibera magari uno dovrebbe pure farsele, o no?

Altrimenti vale tutto, persino l’ennesima negazione di un problema, con la faccia tosta di raccontare una realtà virtuosa che non esiste, o che al massimo non serve a niente. Se non a farci ridere appresso, per chi ancora ha una risata in tasca da sprecare.

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.