Orrore infinito in Siria.

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A New York, nel Palazzo di vetro sede dell’ONU, i visitatori si aggirano trattenendo conati di vomito davanti a foto che nessuno mai vorrebbe vedere; corpi scheletrici martoriati dall’acido e da sigarette piantate nella carne, occhi fuori dalle orbite , strangolamenti e quanto di peggio possa subire un essere umano.

L’autore di questo reportage di morte è un militare siriano, nome in codice Cesar, fotografo, che nel 2013 ha voltato le spalle alla Siria dopo aver scattato 45.000 foto che testimoniano l’inaudita violenza del tiranno Assad. Quasi 11.000 casi di tortura documentati da foto strazianti… Questa vergogna è documentata in un libro denuncia, Operation Cesar, che sarà pubblicato il prossimo 7 ottobre .

La Francia, che insieme all’Italia ed altri 16 paesi, ha sponsorizzato la mostra all’ONU, ha accusato Bashar Al Assad di crimini contro l ‘umanità ; le foto ricordano gli orrori dei campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald, immagini che dopo tanti anni suscitano orrore per la barbarie dell’Olocausto, oggi rivivono nelle foto scioccanti di questo militare “ pentito “.

Un impressionante dossier documenta la violenza perpetrata contro i prigionieri delle carceri siriane : uomini e donne torturati ed uccisi senza processo, rei di essere politicamente avversi al regime, vittime di morti atroci, chiedono vendetta.

Il libro riporta un’esperienza umana sconvolgente; Cesar racconta di aver avuto il “ compito” di documentare le morti dei prigionieri. Alla vista dei cadaveri , inizialmente, è rimasto disgustato al punto tale da non mangiare per giorni, poi purtroppo ( come sempre accade ) anche l’orrore è diventato routine…

Un episodio particolarmente raccapricciante riporta di una serie di corpi disposti uno accanto all’altro ; ad un certo punto Cesar si accorge che uno di questi è ancora vivo. Arriva il medico legale e riconosce gli ultimi sprazzi di vita di un povero corpo che non si arrende alla morte; si lamenta perché ha già comunicato il numero dei deceduti di quella giornata e non può cambiare la comunicazione inoltrata!

I militari lo confortano; dottore, vada a bere una tazza di the che risolviamo il problema…Brutalmente assassinato, risolto il problema, il numero è quello!

Fa male anche scriverle certe cose, ti viene un buco nello stomaco ad immaginare certe nefandezze, non basta la denuncia di Parigi contro Assad per crimini contro l’umanità, bisogna che la comunità internazionale intervenga in maniera decisa a liberare un Paese, la Siria, in balìa di un folle assassino.

Tra scuola e fantasia, tra giovani e ricordi, tra innovazione e tradizione, tra torto e ragione, il cammino e le riflessioni di una donna sempiternamente alla ricerca della verità.