Caino e Abele

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di Claude De Bray

In questo scenario che si preannuncia apocalittico viste le emergenze pandemiche, climatiche, idriche, incendi, guerre camuffate da operazioni speciali, crisi energetica, ho quasi la sensazione che si stia valicando la ragione e l’essere umano per orgoglio quanto pregiudizio stia rasentando la follia.

Ragazzi che camminano con coltelli, baby gang, risse, omicidi per futili motivi, donne che uccidono i figli, figli che massacrano i genitori, femminicidi, morti sul lavoro che non fanno scalpore, non più.

Eppure la pandemia nel solo 2022 ha falciato migliaia di vite e sembra che tutto venga relegato all’indifferenza, finanche la guerra è stata relegata in terza o quarta pagina delle notizie del giorno eppure sono tutte cose che dovrebbero farci tremare, si, tremare dal periodo di terrore a cui tutto ciò potrebbe condurci.

L’ultima delle preoccupazioni ed anche la più grande delle follie che ci riguarda molto, ma molto, da vicino è il dover andare alle elezioni in un momento delicatissimo per molteplici motivi che vanno dal PNRR alla mancata legiferazione di un sistema elettorale che si rileverà una caporetto.

Si rischia la mancata approvazione della legge di bilancio oltre alla credibilità di una nazione in ambito internazionale e mondiale; insomma i soliti italiani di sempre che ad una figura di prestigio, per quanto discutibile, è stata preferita la via delle urne.

Draghi avrebbe di certo imposto le tappe del PNRR e si sarebbe andati alle urne nei tempi e nei modi meno traumatici di quelli che dovremo sostenere.

Devo a tutti i costi esprimere il mio parere che certo non è quello di un politico ma di una persona qualunque ma che ha un raziocinio che sembra mancare in questo tempo.

Debbo ribadire che in questo paese non abbiamo cultura politica e queste elezioni non sono tra partiti di destra o di sinistra come molti credono.

Qui c’è in gioco ben altro e si palesa lo sconto tra Nord e Sud.

Quello che non dicono Meloni, Salvini e il Nano è tra le righe, nelle dichiarazioni che sembrano vaneggiamenti di folli ma che sono la verità.

Il titolo V raso al suolo e giungere ad equiparare statuto speciale ed autonomie. Altro che “Fratelli d’Italia” saranno elezioni tra Caino e Abele!!!

Si tenta di creare una forbice ancor maggiore, un divario imbarazzante tra nord e sud in completa antitesi a quanto si tenta di fare proprio con il PNRR.

Non sono velate le voci di parlamentari di destra che già reclamano il mancato utilizzo dei fondi da parte del sud da destinare al ricco ed opulento nord; insomma già sono pronti ad azzannare con la stessa voracità di sempre.

Voteremo con un sistema elettorale che può solo destabilizzare e Renzi ha fatto scuola; sono i due/tre seggi al Senato che peseranno più di una maggioranza.

Non legiferare prima del voto sui cambi di casacca e costituire partitucoli che nascono come funghi fuori dal consenso elettorale del popolo, che a mio avviso è anticostituzionale, determinerà i soliti rimpasti. Regnerà il caos… gli unici a beneficiarne saranno i soliti furbetti del quartierino.

Il popolo ancora crederà al milione di posti di lavoro di uno “statista” che salì al colle consegnando al Presidente della Repubblica una Nazione prossima alla bancarotta…. ma il popolo dimentica presto e la propaganda populista vince sempre. ” Senza il consenso della folla non ha mai vinto nessuno tantomeno gli impopolari che non vendono caramelle” e noi siamo un popolo di golosi oltre che deficienti.

Nato a Napoli non ho frequentato scuole degne di tale nome. Al compimento dei diciott’anni dopo il conseguimento del diploma sono subito stato assorbito dal lavoro soprattutto per motivi di sostentamento precludendomi la cosiddetta “Laura”. In compenso ho la laurea della strada, un master in sopravvivenza e vivo tutt’ora di espedienti. Amo leggere più che scrivere ed avendo raggiunto un’età che mi concede il lusso di dire ciò che penso non percorro strade che conducono al perbenismo bensì all’irriverenza. Non amo molto questo tempo e la conseguente umanità per cui sono definito un misantropo; ciò non toglie che la solitudine non precluda l’essere socievole e come tutti i solitari le persone le scelgo; il resto le guardo da lontano, senza avvicinarmi troppo. Se è vero che ogni mattina ognuno di noi fa una guerra per combattere il razzista, il moralista, il saccente che vive in noi, non ho alcun interesse nello scoprire che qualcuno questa guerra l’abbia persa e dunque la evito. Il resto sono cazzi miei e non ho intenzione di dirvi altro altrimenti, come Sanguineti, dovrei lasciarvi cinque parole che vi assicuro non vi piacerebbero.