di Gemma Delle Cave
La Grand Boucle, in italiano “la grande ruota”, così i francesi chiamano il Tour de France, la corsa a tappe più importante del panorama ciclistico mondiale. Il suo percorso si snoda abitualmente dalle ampie pianure della Francia centrale, per poi attraversare le Alpi e i Pirenei e concludersi a Parigi nella cornice splendida degli Champs-Élysées, disegnando sulla cartina geografica del territorio transalpino, tappa dopo tappa, una metaforica ruota.
Le ruote protagoniste della corsa però, dal 7 luglio 2018, sono quelle dei corridori più forti al mondo, pronte a sfidarsi per la conquista della corsa che più di tutte rappresenta la leggenda e la storia del ciclismo. Il parterre internazionale ai nastri di partenza della corsa annovera numerosissimi uomini di classifica, come Chris Froome, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia e anche dell’ultima edizione del Tour de France, Vincenzo Nibali, Romain Bardet, Nairo Quintana, Mikel Landa, Adan Yates, Tom Domoulin, Richie Porte e numerosi cacciatori di tappe, tra cui il campione del mondo Peter Sagan, Marcel Kittel, Fernando Gaviria, Mark Cavendish, Philippe Gilbert, Michael Kwiatowsky, Alexander Kristoff.
Le maglie in palio sono quattro: la maglia gialla, simbolo del primato nella classifica generale, la maglia verde, assegnata al primo della classifica a punti, la maglia a pois rossi, per la classifica dei gran premi della montagna e la maglia bianca, che premia il miglior corridore under 25 della classifica generale.
La corsa è partita venerdì 7 luglio, da Nourmoutier-en-Ile, nella ventosa regione della Normandia, con una tappa pianeggiante di 189 km fino a Fontenay-Le-Comte, una cittadina affacciata sull’Oceano Atlantico della Francia nord-occidentale e si concluderà il 29 luglio a Parigi. La vittoria e l’assegnazione della prima maglia gialla di questo Tour è andata al velocista colombiano della Quick-Step Floors Fernando Gaviria, che ha preceduto, in una volata a ranghi compatti, Peter Sagan e Marcel Kittel. La tappa è stata condizionata da una caduta nei chilometri finali di corsa che ha visto coinvolti, tra gli altri, Chris Froome, Richie Porte e Nairo Quintana, che hanno accumulato un ritardo dai primi nell’ordine di un minuto, perdendo così secondi preziosi dagli altri uomini di classifica.
Nella tappa dell’8 luglio, da Moullieron-Saint-Germain à La Roche-sur-Yon, dopo 183 km, ha primeggiato Peter Sagan in una volata spettacolare su un rettilineo di arrivo in leggera ascesa. Il campione del mondo ha preceduto nell’ordine l’italiano Sonny Colbrelli e il francese Arnaut Demare, riuscendo anche a conquistare la maglia gialla, sfilata al vincitore della prima tappa Fernando Gaviria. Anche questa frazione ha visto numerose cadute, tra cui una negli ultimi 2 km, che ha sgretolato il gruppo prima della volata finale.
Nella giornata di ieri, invece, si è svolta una cronometro a squadre di 35 Km, con partenza ed arrivo a Cholet, che ha visto la vittoria della BMC con 4 secondi di vantaggio sul Team Sky e 7 sulla Quick-Step Floors, decretando un nuovo cambiamento ai vertici della classifica, con Greg Van Avermaet, corridore della squadra vincitrice della tappa, che ha spodestato dalla prima posizione della generale lo slovacco Peter Sagan.
Nei prossimi giorni i corridori saranno impegnati in tappe pianeggianti rese insidiose dal vento, una tappa con arrivo a Roubaix, il 15 luglio, che presenta numerosi tratti di pavé affrontati ogni anno nella Parigi-Roubaix, una cronometro individuale di 31 km e sei tappe di alta montagna (tra cui anche l’arrivo sulla mitica ascesa de L’Alpe d’Huez), che decideranno le sorti della classifica generale di questo Tour de France.
Per le prossime tre settimane saranno i corridori gli attori di questa annuale epopea e se il ciclismo è un racconto e la strada il suo naturale palcoscenico, allora da spettatori, sediamoci comodi e godiamoci lo spettacolo.