E’ sempre il tempo delle corna!

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di Christian Sanna

La predisposizione alla fedeltà o all’infedeltà é scritta nella nostra biologia? Sarebbe bello se con delle semplici analisi del sangue si riuscissero ad individuare i potenziali futuri fedigrafi, evitando possibili sciagure matrimoniali. Pare che la monogamia dipenda dalla presenza di ossitocina “l’ormone dell’amore” che modula autostima ed umore e tocca il picco nel rapporto sessuale, al momento dell’orgasmo.

L’ossitocina aumenta il desiderio nei confronti del partner e la voglia di tenerezza; il testosterone, purtroppo, ne riduce gli effetti e “costringe” l’uomo a tradire più facilmente, mentre nella donna l’ossitocina resiste più a lungo, almeno fino a quando moglie e fidanzate non si sentono trascurate e poco amate.  Insomma, per farla breve si può sintetizzare così: l’uomo tradisce per colpa del testosterone, mentre la donna (più cerebrale) a causa dell’infelicità generata da mancanza di attenzioni da parte del partner.

C’è un dato di fatto: il tradimento esiste ed è praticato assai, ma assai assai assai.  E’ sempre il tempo delle corna! Credo alle statistiche fino ad un certo punto, non so quanto siano davvero affidabili le percentuali, ma la percezione generale è che il tradimento è un fenomeno molto diffuso. Potrei dire che 6 uomini su 10 tradiscano e 5 donne su 10 ricambino il favore e avrei comunque la sensazione di non andare troppo lontano dalla realtà dei fatti. Che poi le donne, deluse da una storia giunta al capolinea, nel tradimento cercano un nuovo amore, mentre gli uomini lo fanno più per divertimento  o per noia, è un altro discorso che andrebbe approfondito e che al momento non ci deve interessare.

Qui c’è da capire se la monogamia è come la pensione per i giovani di oggi (anziani lavoratori di domani) ossia qualcosa di chimerico, di cui si parla spesso  ma di difficile attuazione. La monogamia è contro la natura umana? La sensazione è che l’uomo sia per natura poligamo, come lo sono la maggioranza degli animali. Pare che in alcuni Paesi dell’Africa e dell’Asia la poligamia sia diffusa e riconosciuta. Per Zygmunt Bauman È richiesta una volontà molto forte per resistere. Emmanuel Lévinas ha parlato della “tentazione della tentazione”. E’ lo stato dell`”essere tentati” ciò che in realtà desideriamo, non l`oggetto che la tentazione promette di consegnarci. Desideriamo quello stato, perché è un`apertura nella routine. Nel momento in cui siamo tentati ci sembra di essere liberi: stiamo già guardando oltre la routine, ma non abbiamo ancora ceduto alla tentazione, non abbiamo ancora raggiunto il punto di non ritorno. Un attimo più tardi, se cediamo, la libertà svanisce e viene sostituita da una nuova routine.

La tentazione è un`imboscata nella quale tendiamo a cadere gioiosamente e volontariamente. Signore e Signori, diciamoci la verità perchè le bugie si dicono spesso, ma poi hanno le gambe corte: che letteratura sarebbe senza l’adulterio? Elena e Paride, Paolo e Francesca,  Tristano e Isotta, Anna Karenina e Vronskj. Ne L’amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence, la protagonista Connie sposata col nobile Clifford Chatterley, insoddisfatta di un marito poco voglioso, intreccia una storia di sesso col guardacaccia. Flaubert in Madame Bovary traccia il profilo di una donna che sposata ad un uomo ingenuo, per sfuggire alla noia e alla vita di provincia si dà all’adulterio.

Nel capolavoro di Tornatore  Nuovo Cinema Paradiso, la madre del protagonista interpretata dalla straordinaria Pupella Maggio, rivolgendosi al figlio gli dice La fedeltà è una brutta cosa: se sei fedele, sei sempre solo. Sándor Márai prova a dare un ulteriore risposta all’esigenza di fedeltà: Quando esigiamo fedeltà, come possiamo volere che l’altra persona sia felice? E se non riesce a sentirsi felice nella prigionia della fedeltà, e continuiamo a tenervela rinchiusa, possiamo forse dire di amarla?

E’ chiaro che la fedeltà sia più un’eredità che l’educazione ricevuta ci ha trasmesso e che per praticarla molti ci rimettono in rimpianti e nostalgie, alcuni in infelicità. Penso a quelli sposati che stanno  insieme solo per mandare avanti la famiglia o perchè da soli economicamente non vanno da nessuna parte e allora convivono sotto lo stesso tetto in nome dell’azienda familiare. E’ evidente che non c’è più amore, in alcuni casi latita la stima, ma si deve continuare perchè il fattore economico è importante, le apparenze vanno salvaguardate e la zona comfort tutto sommato anche se malsana è pur sempre uno spazio convenienza. Come a dire: meglio mal accompagnati ed assortiti che da soli, perchè la solitudine è una spina nel fianco e si sa, la maggior parte degli individui, soli non ci sanno stare.

Poi, non mi sembra un mistero che un gran numero di persone ritengono il tradimento fisico più grave di quello mentale e  credo che questa censura del tradimento fisico vada rintracciata nell’interpretazione che si dà al rapporto. Inutile girarci intorno: con la scusa dell’amore si pretende che una persona ci appartenga. E’ qualcosa che somiglia tanto al possesso, quando l’amore dovrebbe dovrebbe manifestarsi con la possibilità d’essere liberi e di scegliersi ogni giorno, con il rischio di alzarsi una mattina scoprendo di non amarsi più.

Anche per questo non credo nel matrimonio che reputo il tentativo di rinchiudere il mare in un bicchiere con la presunzione di un’eterna immutabile condizione. Di certo la quotidianità e le bollette di acqua luce e gas, la gestione dei figli ecc. creano notevoli tensioni nella coppia, ma a parer mio anche l’eccesso di confidenza crea danni irreversibili. Per stare bene insieme a medio lungo termine è necessario conoscersi poco, meno ci si conosce e meglio è. Il segreto è restare l’uno il mistero dell’altra.

Quanti fedigrafi mancati per paura delle conseguenze di un tradimento? Ci sono potenziali amanti inespressi solo per timore di future tarantelle che per reali convinzioni. Come a dire: vorrei ma non posso. Mi piacerebbe, ma poi. E’ più una paura che tuttavia non riesce a spegnere totalmente un desiderio sempre presente. Sta lì, magari pronto ad esprimersi alla seconda o terza occasione. Senza matrimonio o comunque con patti chiari all’inizio si eviterebbero bugie, discussioni, vite parallele. Si eliminerebbe un pò dello squallore che solo le ipocrisie si illudono di contenere.

Poi a me è chiaro che la società moderna si basa sulla messa in scena, il costante esercizio della finzione dove l’essere è come appari e mi sta anche bene, perchè non ho mai avuto la pretesa di cambiare al mondo neanche da piccolo, facendo una fatica immane a capire le dinamiche della vita e a farmi piacere tutto questo carrozzone che ho sempre ritenuto un pò volgarotto e per questo guardato con distanza e diffidenza. A quarantadue anni ho più dubbi che certezze e sulla terra non mi sono mai realmente ambientato, però due libri li ho letti, qualche volta a teatro ci sono stato, un pò di cultura l’ho frequentata, qualche luogo l’ho visitato, forse superficialotto non ci sono ed un pò di storie le ho lette e sentite. Dal cinema al teatro, passando per la canzone e la letteratura, dalla politica alla filosofia il tema dell’infedeltà è sempre molto gettonato e , purtroppo, praticato.  Concludo con un aforisma dell’indimenticato Flaiano: Il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta.

Insomma, c’è sempre tempo per le corna, ma prima bisogna consultare l’orologio ed evitare le ore di punta.

Provo a descrivermi in una frase, ma è un pò come rinchiudere il mare in un bicchiere. Allora potrei definirmi "Un solitudinista visionario animale sociale ed un cercatore di spiritualità, tutto occhi ed inquietudine, perdutamente innamorato dell'Idea che non è ancora riuscito ad afferrare, col cuore di cristallo. Fregato dai sentimenti". Ritengo superfluo aggiungere i titoli di studio conseguiti, i lavori svolti, gli eventi culturali organizzati e presentati, gli impegni nella politica e nel sociale. E se a qualcuno sta balenando in mente l'idea ( sbagliata) che io possa essere un insopportabile presuntuoso, sappia che è appena caduto nella rete che ho preparato. Io voglio che a parlare per me siano gli articoli; i lettori più attenti ci troveranno frammenti d'anima.