Emergenza democratica

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di Gianluca Spera

Nottetempo, è arrivata l’ordinanza n. 82 della serie che vieta di fatto la libera circolazione sul territorio campano ma ai soli residenti. In pratica, chi proviene da altre regioni, o addirittura dall’estero, non è soggetto alle stesse restrizioni e può muoversi in tutta libertà.

Naturalmente, questa ennesima ordinanza trasuda illegittimità da tutti i pori, essendo contraria all’art. 16 che consente solo alla LEGGE di disporre limitazioni alla libera circolazione. Né può fornirle legittimità l’ultimo Dpcm, pure esso atto amministrativo, o il decreto legge che funge da cornice di questo schizofrenico quadro normativo perché nell’ordinamento italiano non è prevista né la delega, né la sub-delega per limitare diritti costituzionali.

Esiste solo la legge, o atto a esso equiparato. Chi dice il contrario è un negazionista del diritto del costituzionale, o più semplicemente ignorante in materia. Insomma, con l’acquiescenza di un governo sempre più ponziopilatesco, la Campania sospende la Costituzione come potrebbe accadere in Bielorussia, ma non in una porzione di territorio facente parte di uno Stato democratico, o presunto tale, membro dell’Unione europea.

Peraltro, con la stessa ordinanza notturna, la Regione ha disatteso pure la decisione del TAR. Aveva promesso di rimodulare la precedente decisione sulla chiusura delle scuole e, invece, non ha rimodulato un bel nulla. Chissà cosa diranno i giudici all’udienza del 17 novembre. A qualcuno sfugge che essere eletti, pure con una larga maggioranza, impone comunque l’osservanza dei principi basilari dello Stato di diritto o della legge suprema.

Lascia esterrefatti anche il servilismo imperante che avvolge in questo momento l’istituzione regionale che cerca, dal suo canto e con grande successo mediatico, di spostare l’attenzione su questioni del tutto irrilevanti: la movida, Halloween, i runners.

I soliti capri espiatori da offrire al pubblico ludibrio per distrarre le masse. Infatti, l’instaurazione di questo potere autocratico su base locale è utile a nascondere le responsabilità di chi amministra e scaricare le colpe sui malcapitati cittadini, alcuni dei quali si sono incredibilmente convinti che il covid si batta solo con la dittatura. Per questo, si blindano le persone e si schiera l’esercito quando occorrerebbe attrezzare gli ospedali, assumere nuovo personale sanitario, aumentare i test. È chiaro che la Campania non è affatto in mani sicure, bensì è ostaggio di decisioni dispotiche e degli umori cupi di un capo politico che ha deciso di trattare i cittadini come sudditi da tiranneggiare. Sempre in nome del covid et impera.

Gianluca Spera, classe 1978. Di professione avvocato da cui trae infinita ispirazione. Scrittore per vocazione e istinto di conservazione. I suoi racconti “Nella tana del topo” e “L’ultima notte dell’anno” sono stati premiati nell’ambito del concorso “Arianna Ziccardi”. Il racconto “Nel ventre del potere” è stato pubblicato all’interno dell’antologia noir “Rosso perfetto-nero perfetto” (edita da Ippiter Edizioni). Autore del romanzo "Delitto di una notte di mezza estate" (Ad est dell'equatore)" Napoletano per affinità, elezione e adozione. Crede che le parole siano l’ultimo baluardo a difesa della libertà e dei diritti. «L'italiano non è l'italiano: è il ragionare», insegnava Sciascia. E’ giunta l’ora di recuperare linguaggio e ingegno. Prima di cadere nel fondo del pozzo dove non c’è più la verità ma solo la definitiva sottomissione alla tirannia della frivolezza.