L’appuntamento con “Napoli Dopoguerra Infinito” di Giuseppe Pesce è domani – mercoledì 28 settembre (ore 18) – in Fondazione Mezzogiorno Europa, a Palazzo Reale di Napoli…

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La redazione – foto Getti Images

L’appuntamento con “Napoli Dopoguerra Infinito” è domani – mercoledì 28 settembre (ore 18) – in Fondazione Mezzogiorno Europa, a Palazzo Reale di Napoli

Napoli Dopoguerra Infinito è una veloce ma puntuale rassegna di “letterature”, tra romanzi (da Malaparte a Starnone, fino all’Amica geniale), l’immancabile teatro di Eduardo, e soprattutto le varie trasposizioni cinematografiche, che prova a costruire un percorso: dalle Quattro Giornate (28 settembre-1 ottobre 1943) sospese tra storia e mitologia civile, al romanzo di una città distrutta e liberata, alla lunga “nottata” eduardiana che chissà se è passata.

Poiché Napoli, a volte, sembra non si sia mai ripresa dalla guerra. O meglio, che abbia utilizzato a lungo il mito della distruzione e della miseria per giustificare in qualche modo la precarietà quotidiana dalla quale non riesce – o non vuole – emanciparsi. Il volume è arricchito da copertine delle prime edizioni e locandine di film, e completato in appendice da un servizio (testi e foto) di LIFE dell’ottobre 1943 e da un inedito di Carlo Bernari, recuperato dalle pagine della cronaca di Roma dell’Unità del 1946.

Giuseppe Pesce (Napoli, 1977) è stato cronista del Mattino e documentarista RAI a La storia siamo noi (il libro è dedicato al regista Aldo Zappalà, recentemente scomparso, con cui ha firmato diversi lavori). Dopo la laurea in Lettere, si è specializzato in Drammaturgia e Cinematografia a Napoli, e poi in Comunicazione politica alla LUISS School of Government di Roma. Autore di diversi saggi di letteratura e di storia contemporanea, lavora principalmente come consulente editoriale e ha curato numerose pubblicazioni.

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.