Le classifiche, quelle belle e intelligenti. “La Juventus è al primo posto se si tiene conto solo dei secondi tempi!”

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di Pasquale Di Fenzo

Indimeno! Avrebbe risposto la zia Vittoria de “La vita segreta degli adulti”. Anche se per certa gente sarebbe più azzeccata la risposta della signora Gentile de “E’ stata la mano di Dio”. Sono certo che ve la ricordate. Per questo ve la risparmio.

Io me la immagino la redazione di un giornale sportivo, oppure di una televisione nazionale: “Sotto ragazzi, da quando siamo rimasti orfani di CR7 non abbiamo più fatto un’inchiesta giornalistica come si deve”. Bei tempi quando si contavano quanti passi faceva in partita Ronaldo. Cristiano per gli amici Bergomi e Caressa.

Quanti gol aveva segnato prima di pranzo e quanti a ora di cena. Quando il bacino di utenza fremeva per abbeverarsi a questa fonte di notizie. Oggi bisogna inventarsi qualcosa di eccitante, urge un lampo di genio: “Ma 9×9 farà 81?”. E invece pare che questi non sappiano neanche che con l’8 a terra, non possono prendere 7 e 1 a 8!

Ma poi come viene stilata questa geniale classifica? Se al primo tempo perdi 3-0 e poi nella ripresa fai 2 gol, tipo Udinese a Napoli, e perdi 3-2 hai fatto punti? Perché se si tiene conto solo dei secondi tempi, hai vinto 2-0 e ti spettano i tre punti previsti per la vittoria. Ma poi, se proprio vogliamo essere originali, ci sarebbe la classifica delle rimesse laterali, in cui però primeggia la Roma: ricordo una esultanza esagerata per una rimessa conquistata contro il Napoli che forse li portò in testa alla classifica.

Delle rimesse laterali. Appunto. Ma loro hanno esultato pure per la Conference League. Per tutto il resto c’è Mast Mou! Alla juve i record non mancano. De Ligt resta imbattuto nel primato di falli di mano non puniti col rigore. Anche se Danilo comincia a insidiarlo da vicino. Bonucci, poi, detiene ben due record: quello delle capate rifilate in faccia all’arbitro e quello delle giornate in diffida (9!) senza subire l’ammonizione che avrebbe portato la squalifica. Almeno fino a quando non rientrò il suo socio di scorribande Chiellini.

E Higuaìn, che quando vestiva la maglia azzurra, a Udine si fece venire i riscinzielli per non poter mandare affanculo l’arbitro? Poi si sfogò una volta approdato sulle sponde bianconere del Po: che bello poterli mandare affanculo senza subire il cartellino giallo, oppure poter tirare in porta dopo che ti hanno fischiato un fuori gioco. Ammesso che te lo fischiassero il fuori gioco.

Potremmo suggerire nuove classifiche: chi detiene il record delle visite della GdF nell’ultimo anno? Quanti calciatori avete mandato a studiare all’università per stranieri di Perugia? Quante magagne avete coperto con la vicenda (sistematica) delle plusvalenze. Con la speranza che non sia pure ritoccata la classifica mondiale delle retrocessioni per illecito sportivo.

Ma noi siamo buoni, avvertiamo ancora il profumo natalizio nell’aria. O forse sarà l’ebbrezza dell’alta classifica. Fatto sta che ci sentiamo più vicini alla zia Vittoria che alla signora Gentile. Se poi tiriamo in ballo pure zia Patrizia…siamo in Champions…Noi, si, noi.

Pasquale Di Fenzo, PDF per gli amici, tifoso di Napoli prima che del Napoli. Non lesina critiche a Napoli e al Napoli, ma va “in freva” se qualcuno critica Napoli e il Napoli. Pensa di scrivere, ma il più delle volte sbarèa. L’obiettività è la sua dote migliore. Se il Napoli perde è colpa dell’arbitro. O della sfortuna. Sempre. Se vince lo ha meritato. Ha fatto sua una frase di Vujadin Boskov, apportando però una piccola aggiunta: “è rigore quando arbitro fischia, a favore del Napoli”. E’ ossessionato da Michu che, solo davanti alla porta del Bilbao passa la palla ad Hamsik invece di tirare in porta. Si sveglia di notte in un bagno di sudore gridando “Tira! Tira!”.