Liberateci!

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Mi sembra di essere diventato come quei guerrieri giapponesi che continuarono a combattere nella jungla anche dopo vari decenni dalla fine del conflitto mondiale. Tu, mirabilmente attraverso il “nostro” (permettimi) Domenicale ed io, assieme a pochi altri illusi e commoventi eroi, attraverso i social. Ebbene si! Ho l’impressione che a fare l’opposizione siamo rimasti solo noi. Zingaretti, con tutto il rispetto e scomodando un vecchio ma efficace modo di dire della nostra lingua napoletana, “Me pare l’asino miez’ ‘e suoni”.

Non va mai al cuore della questione, non tocca la pancia dell’elettore come i suoi concorrenti. E purtroppo è quello che in campagna elettorale servirebbe. Non ricordo bene chi ha detto che il voto di un cretino qualunque come il sottoscritto (lo dico a scanso di equivoci), vale esattamente come il voto di un premio Nobel. Si impegna si, ma riesce solo a scimmiottare gli ebetini in giacca e cravatta clonati attraverso la piattaforma privata gestita da un principe ereditario. Ha cominciato persino a sfoggiare sempre un sorriso rassicurante, proprio come fanno gli altri, anche quando non ci sarebbe niente da ridere.

La Meloni e Berlusconi che sbavano dietro al carroccio (e proprio il caso di dire), aspettano il momento propizio in cui il Capitone si deciderà a buttare giù gli ormai inutili complici per poterne comodamente prendere il posto. La sinistra è sempre più impegnata nella scissione dell’atomo dopo aver brillantemente portato a termine il processo di disintegrazione iniziato con la carica di Presidente della Camera a Bertinotti.

Perché ormai è risaputo: se vuoi toglierti un rivale dalle balle, lo devi nominare Presidente della Camera. Le storie della Pivetti ad opera di Bossi, di Fini per mano di Berlusconi e, buon ultimo, Fico ad opera di Di Maio, stanno lì a testimoniare la bontà di questa tesi. Con Casini il piano riuscì solo parzialmente perché per toglierti un democristiano dalle balle lo devi solo abbattere. Possibile che a pochi giorni dalle elezioni nessuno dica con veemenza, anche occupando spazi televisivi e non, che questo governo, dopo aver tagliato i fondi per i disabili adesso taglia pure i fondi destinati alle vittime dei morti sul lavoro?

Possibile che, dopo che il governo ci ha detto in tutti i modi di aver tagliato i vitalizi, poi dal primo giugno cinque milioni di pensionati che percepiscono 1200 euri di pensione si vedranno l’assegno tagliato mediamente di cinquanta euri? Possibile che dopo aver sbandierato dal balcone di avere sconfitto la povertà nessuno rimarchi che c’è gente che ha percepito 40 euri per il reddito di cittadinanza? E pare che il ministro Tria (l’unico ad essere rimasto coi piedi per terra) avrebbe appena dichiarato che si accinge a togliere gli 80 euri di Renzi agli stipendi inferiori ai 1500 euri? Ed a proposito di ministri con i piedi per terra, è ancora plausibile un ministro che si sogna tunnel inesistenti e che vorrebbe fare le giostre per i bambini sul nuovo ponte Morandi? E dei ministri che vorrebbero sotterrare quelle “quattro pietre vecchie di Pompei” cosa vogliamo dire? E di quelli che dicono che gli insegnanti del sud invece di lamentarsi dovrebbero lavorare di più? E dei ministri no-vax? E di chi va a dare solidarietà in carcere a un individuo che spara a un ladruncolo non in fuga, ma dopo averlo immobilizzato e costretto ad inginocchiarsi? E di chi vorrebbe imporre la stessa aliquota fiscale al mio meccanico e alla FIAT (che nel frattempo ha pensato bene di lasciare l’Italia)? E dei terrapiattisti, cazzari quanto si vuole, ma ancora fermamente e tenacemente al loro posto di manovra delle marionette che li rappresentano?

 La Corte UE dei diritti umani è solo l’ultima componente del complotto universale ordito contro il governo italiano assieme all’OCSE, al FMI, all’Unione Europea, al Papa, e alla confederazione dei pianeti con orbita esterna alla Terra, tutti concordi nell’affermare che siamo diventati un Paese di merda. Restiamo solo noi a crederci? Proprio come quei coglioni giapponesi che continuano a combattere nella jungla solo perché nessuno li ha avvisati che nel frattempo la guerra è finita? A loro prima o poi qualcuno arriva a salvarli. Io confesso che non vedo liberatori all’orizzonte.

Pasquale Di Fenzo, PDF per gli amici, tifoso di Napoli prima che del Napoli. Non lesina critiche a Napoli e al Napoli, ma va “in freva” se qualcuno critica Napoli e il Napoli. Pensa di scrivere, ma il più delle volte sbarèa. L’obiettività è la sua dote migliore. Se il Napoli perde è colpa dell’arbitro. O della sfortuna. Sempre. Se vince lo ha meritato. Ha fatto sua una frase di Vujadin Boskov, apportando però una piccola aggiunta: “è rigore quando arbitro fischia, a favore del Napoli”. E’ ossessionato da Michu che, solo davanti alla porta del Bilbao passa la palla ad Hamsik invece di tirare in porta. Si sveglia di notte in un bagno di sudore gridando “Tira! Tira!”.