Musica e ironia: l’Italia del Quartetto Cetra

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di Fabio Buffa

Ottant’anni fa nasceva il Quartetto Cetra, una delle realtà canore più innovative ed apprezzate nel panorama nazionale ed internazionale. Non solo: questo gruppo riuscì ad influenzare stili e costumi di molti italiani, che vedevano nei componenti un esempio di bravura artistica e di stile nel modo di porsi davanti al pubblico. 

Il Quartetto Cetra è da considerarsi l’entità canora che più a lungo è rimasta sulla cresta dell’onda. Dall’inizio degli anni quaranta alla seconda metà degli anni ottanta.

La storia di questi quattro artisti conosce i prodromi nel 1940, quando Enrico De Angelis, Iacopo Jacometti, Enrico Gentile e Giovanni (detto Tata) Giacobetti costituiscono il gruppo vocale Egie, prendendo spunto dalle iniziali dei nomi dei componenti. Sono diversi i motivetti che creano e interpretano, ma “Bambina dall’abito blu” è certamente quello di maggior successo. Il cambiamento più importante nel gruppo avviene nel 1941, appunto 80 anni fa, quando  un giovanissimo Virgilio Savona prende il posto di Jacomelli. Venne meno il nome Egie, così i componenti decisero di chiamarsi “Quartetto Cetra”, probabilmente pensando all’antico strumento musicale. Con questa nuova formazione vi è il debutto alla radio nel programma “Riepilogando” in cui il gruppo accompagnava cantanti famosi.

Furono il jazz e lo swing a condire musicalmente i testi freschi e leggeri dei quattro, che diedero vita al primo disco con i brani “L’arca di Noè” e “Il Visconte di Castelfombrone”, canzone, quest’ultima, scritta da Malstesta, Morbelli e Nizza, ovvero quell’Angelo Nizza fondatore poi del Festival di Sanremo.

Nel 1942 nel Quartetto Cetra avviene un secondo importante cambiamento: esce Enrico Gentile ed entra Felice Chiusano mentre nel 1943 spunta la prima donna. E’ Lucia Mannucci, fidanzata di Virgilio Savona che con i Cetra compose e cantò la canzone “Dove siete stata nella notte del 3 giugno?”. Nell’immediato dopoguerra il gruppo si allarga alla collaborazione con Gorni Kramer, William Righi e Franco Cerri. Poi il gruppo vede l’uscita di De Angelis, l’ingresso di Lucia Mannucci, alcuni mutamenti vocali e la costituzione della formazione che diventerà quella definitiva, con Giacobetti, Chiusano, Savona e Mannucci.

Nel dopoguerra il Quartetto Cetra conosce un successo senza ostacoli, diventando tra l’altro il precursore delle serate a tema, un’idea che diede loro la grande occasione di partecipare allo spettacolo di rivista in due tempi (autori, Garinei e Giovannini)  “Gran Baldoria” con  Enrico Viarisio, Isa Barsizza, Elsa Merlini, Adriano Rimoldi, Ermanno Roveri ed Enzo Garinei. Fu l’occasione per aprirsi anche al cinema, con Renato Rascel e Paolo Stoppa. Il Quartetto Cetra è presente  anche sul palco del teatro, al fianco di Alberto Sordi e Wanda Osiris.

Queste esperienze ebbero il merito di far trovare al gruppo un’identità, indelebile nei decenni: un mix tra spettacolo e canzoni. Brani ironici e divertenti, con arrangiamenti di elevata qualità. Insomma, una miscela di leggerezza raffinata che conquistò subito il pubblico.

Il 1949 è l’anno di “Nella vecchia fattoria” canzone che resiste nei decenni, senza flessioni di popolarità. “Cirillino-Ci”, “Piripicchio e Piripicchia”, “Un diario” e “Aveva un bavero” sono altri importanti successo dei Cetra in quel periodo.

Prima del debutto alla radio, avvenuto nel 1953, Giacobetti, Chiusano, Savona e Mannucci hanno il tempo di incidere altri successi intramontabili della canzone italiana, come “Un bacio a mezzanotte” e “In un palco della Scala”.

Oltre a “Nella vecchia fattoria”, ciò che rende popolare il Quartetto Cetra anche tra i bambini sono le parodie riferite a canzoni famose abbinate ad opere letterarie.

Nella seconda metà degli anni cinquanta “sfornarono” anche le famosissime canzoni: “Concertino”, “Passa la prima Milano-Sanremo”, “Un disco dei Platters” e “Che centrattacco”.

Nel 1954 sono stati tra i primissimi ad esibirsi nella neonata televisione.

Ma questo quartetto seppe incarnare anche il volto impegnato e di denuncia sociale che la musica aveva il potere di proporre. Ci riferiamo al 1971, quando negli Usa l’attivista antirazzista Angela Davis viene messa in carcere per le proprie idee politiche (fu poi liberata in quanto dichiarata innocente). Proprio a supporto dell’attivista americana il Quartetto Cetra scrive e canta “Angela”, la prima canzone a sostegno di quella ragazza (allora ventisettenne) che nel bene o nel male fece discutere il mondo.

La carriera del Quartetto Cetra proseguì spedita anche negli anni settanta (per esempio alla Tv Svizzera con il programma “Giochiamo ai quattro cantori”, in cui rispolverarono le parodie delle opere liriche) e negli anni ottanta tra Rai e Fininvest. Però la loro attività rimaneva sempre caratterizzata dalla ricerca di nuove idee e proposte musicali esclusive.

Nel 1988 muore Tata Giacobetti, due anni dopo ci lasciò Felice Chiusano.  La coppia Savona-Mannucci 1994 presentò una trasmissione a radio Rai ripercorrendo la storia dei Cetra. Virgilio Savona ci lascerà nel 2009, tre anni prima della moglie Lucia.  

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