Napoli vs Bologna – Un piacere per gli occhi

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di Mirko Torre

 

Questo è quello che il Napoli è stato ieri sera contro un Bologna che ha dato l’impressione, al netto di alcune assenze importanti, di non essere mai entrato in partita. Dopo 10 partite forse qualcuno starà finalmente cominciando a pensare che il merito è degli azzurri e non delle cosiddette “partite facili” se i ragazzi di Spalletti sono primi in classifica a 28 punti a lottarsela col Milan in pieno stile anni ‘80.

Tra le statistiche da scudetto non si può non menzionare la casella dei gol subiti, che ad oggi rimane ferma a soli 3 gol, un dato che storicamente almeno in Italia ha un grande significato. Il Mister e alcune pedine (su tutti Anguissa e Rrahmani a mio avviso) hanno finalmente dato equilibrio a una squadra che negli anni passati con gli stessi interpreti faceva molta fatica in mezzo al campo e sulla linea difensiva. Il kosovaro in particolare sembra rigenerato, inserito in un sistema perfetto di quella che è la macchina tattica del mister toscano, si è preso il posto e nessuno ha intenzione di smuoverlo da lì, perché così come fu per Albiol, Rrahmani agisce lontano dai riflettori esaltando lo strapotere fisico di Koulibaly, ormai consacrato da quest’inizio di stagione come uno dei migliori difensori centrali in circolazione.

Il Napoli schianta letteralmente i ragazzi di Mihajlovic, col suo possesso palla infinito che richiama molto quello della storica annata dei 91 punti di Sarri, e trova il vantaggio con una perla sotto l’incrocio di Fabian Ruiz, sempre più dentro ai meccanismi della squadra e al momento insostituibile se ha affianco quella statua scolpita in ebano che è Zambo Anguissa.

Poi il momento tanto atteso, come annunciato anche dal Mister ai microfoni di Sky nelle scorse settimane, il Capitano si prende il pallone e va dal dischetto due volte grazie all’indomabile Osimhen, appoggiando un bel sacco di attributi sull’erba e finalmente dando prova di una delle leggi più antiche del calcio: “Il rigore lo sbaglia soltanto chi ha il coraggio di tirarlo.”. Insigne batte due volte Skorupski e regala al Maradona, ancora in attesa del suo dodicesimo uomo, un 3-0 netto che sa di dominio non solo della partita, ma del campionato finora.

Tanti complimenti comunque al “neo nonno” Sinisa Mihajlovic che ai microfoni in conferenza stampa esprime la sua preferenza per un eventuale Napoli tricolore a fine stagione, alimentando comunque i sogni di una piazza che mai come ora merita tanto, nonostante la repressione verso i tifosi.

I tempi cambieranno e qualcosa si sta muovendo, tutti noi non vediamo l’ora di vedere il Maradona scoppiare di tifo e colore come da tradizione, ma nel frattempo rimaniamo aggrappati a quello che piano piano si sta trasformando da grande sogno, a evento possibile se la squadra continua a scendere in campo con questa consapevolezza.

Il Napoli è forte, molto forte e lo sta dimostrando partita dopo partita, in attesa di sfide più complicate nelle prossime settimane, ma con l’atteggiamento di una grandissima squadra che non lascia mai nulla al caso, merito senz’altro del grande lavoro di Spalletti che ha grande voglia di regalare qualcosa di storico alla gente di Napoli.

Mirko Torre, classe 1997, nato a Roma in piena generazione Z, appassionato di calcio, musica e del mondo. Studente universitario, cerco di dare un senso a quello che per me è prima una passione e poi un sogno, la scrittura.