Serata di chiusura quella con Yilian Canizares del sei maggio a I Senzatempo

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di Maria Rusolo

Serata di chiusura quella con Ylian Canizeras del sei maggio a I Senzatempo , che salutano il proprio pubblico pronti a nuove e più interessanti sfide per la prossima stagione. Una stagione interamente dedicata al mondo femminile, con le sue complessità e le sue rivoluzioni che si conclude degnamente con un fuoco che arriva sin da Cuba.

Si presenta con un repertorio originale la violinista e cantante cubana – ma anche compositrice e arrangiatrice – Yilian Canizares, che arriva ad un pubblico eterogeno, senza distinzioni e senza “colori” musicali, la musica che spacca il cuore e raggiunge chiunque abbia anima per “ sentire”.

Ad accompagnarla sul palco de i Senzatempo , nome dell’Orisha, il pianista Daniel Stawiski, il contrabbassista David Brito, il percussionista Cyril Regamey. Dopo gli studi a l’Avana e a Caracas, la Canizarez si trasferisce in Svizzera, dove attualmente vive.

Durante il concerto l’artista cubana mescolerà ritornelli, cantilene e preghiere in un groviglio fatto di jazz moderno e di ritmi e suoni caraibici.

Yilian Canizares suona il suo strumento e contemporaneamente canta inni africani, sprezzante del pericolo, lanciandosi spesso in scatting tracciati dalla voce e dal violino che si muovono all’unisono. Musicista eclettica, interpreta e affronta senza timore il suo repertorio multiforme. Lo spettacolo che ci attende sarà senza dubbio uno spettacolo pieno di magia, mistero, superstizione, in un miscuglio magico, tra sacro e profano, con simboli e rimandi alla Santeria cubana, in un sincretismo di jazz cosmopolita e di tradizione popolare, ma anche con riferimenti al repertorio classico, da Mahler a Piazzolla. Con un balzo, passa attraverso i ricordi di Chopin, di Chucho Valdés, il jazz di New York, l’audacia assoluta delle memorie della Santerìa. Nulla è tranquillo in questa musica: tutto è urgenza da comunicare.

Yilian è il risultato di diverse storie. Può suonare sonate di Bach per violino con precisione matematica. Può produrre facilmente lo swing di New Orleans. Può anche risvegliare le divinità Yoruba, compresa la dea Oshum, l’anima delle acque dolci, che meglio corrisponde alla sua natura fluida. Fusione tra generi, e sembrerà che l’aria calda di Cuba ci raggiunga direttamente dalle spiagge assolate de la Havana. Di storia e di tradizione celebrando l’eredità della musica africana nei confronti del jazz: lirismo e folklore, malinconia ed esplosioni di vitalità. Una perfetta fusione tra stili provenienti da tutto il mondo, nella ricerca di una contemporaneità che sappia coniugare il classicismo con la dimensione tribale, la potenza afro-cubana con la dolcezza struggente delle melodie europee. E poi, la nostalgia. Una nostalgia tormentata, intensa ed implacabile che come un vento d’estate che sorprenderà tutti all’improvviso.

Si chiude un anno straordinario e senza dubbio non lo si poteva fare con artista più eclettica, un’artista che spingerà il pubblico a pensare che è possibile nella forza della musica e dell’arte trovare la strada per il futuro di una comunità.

L’intera stagione è stata realizzata grazie al contributo della: Lino Sorrentini Comunicazione, Nodi di benessere, Mielepiù, Ford Blucenter Avellino e Generali Agenzia Avellino Italia.

L’evento si terrà presso l’Hotel de la Ville alla Via Palatucci a partire dalle 20.30.

Per info: info.senzatempo@libero.it

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