A.A.A. Vendesi storia di Napoli a 3000 euro

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di Floriana Grieco

 

Mentre nelle casse del Comune di Napoli giacciono inutilizzati centinaia di milioni tra fondi UE, governativi e regionali, qualche zelante amministratore della Azienda Napoletana Mobilità ha pensato bene di racimolare qualche migliaio di euro vendendo un pezzo di storia di Napoli, i famosi tram del modello anni Trenta  CT139K, che circolavano in città fin da prima della Seconda Guerra Mondiale, e che troviamo in tutte le foto d’epoca.

Sono, infatti, 11 tram in vendita con procedura di manifestazione di interesse, in scadenza il prossimo 19 marzo. Ben 7 le vetture fuori uso da alienare, destinate alla rottamazione, perché utilizzate troppo spesso come fonte di pezzi di ricambio per gli altri tram della flotta ANM, e altri 4 tram ancora funzionanti e restaurabili, per una base d’asta che va da 2.800 a 3.780 euro.

Ebbene, la questione ha scatenato l’ira di tantissimi cittadini, che hanno anche organizzato una petizione on-line per bloccare la vendita, nochè della Commissione Mobilità del Comune di Napoli, il cui Presidente, Nino Simeone, senza mezze parole, accusa la ANM di ignorare il valore storico e culturale delle vetture.

L’assessore comunale ai trasporti Marco Gaudini si è affrettato a rispondere alle polemiche con un video per mostrare le condizioni dei mezzi in dismissione. Ma ci sembra che nel video vengano velocemente ed accortamente mostrate le immagini dei soli tram da rottamare, quelli senza neanche più gli arredi ed il motore, dilungandosi volutamente sul lavoro di restauro effettuato su alcune delle 15 vetture ancora marcianti e non in vendita.

Fortunatamente la Sovrintendenza ai Beni Culturali è intervenuta nelle ultime ore, intimando ad ANM la sospensione del bando per la vendita dei 4 tram ancora funzionanti, al fine di verificarne l’interesse storico culturale. Infatti, il Decreto Legislativo il 42 del 2004, dice che i beni patrimoniali di aziende pubbliche con oltre 70 anni d’età non possono essere venduti senza prima aver verificato l’interesse culturale.

Resta per noi cittadini un grande perplessità: in tutto il mondo i tram storici sono considerati una risorsa per il turismo, come avviene nella vicina Torino, a Barcellona, a Lisbona, ma anche a San Francisco. A Napoli, ancora una volta, si preferisce svendere la storia, il patrimonio culturale, senza considerare le alternative, a partire dalla possibilità di creare una sezione dedicata nel vicino Museo di Pietrarsa, a continuare con corse dedicate a turisti o magari carrozze adibite a ristorante, come già accade a Milano.

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