di Giuseppe de Silva
Il Modello
Il Napoli è già un modello dal punto di vista della conduzione finanziaria. Bilanci in regola. Conti in attivo. Successo sportivo. Senza avere fondi milionari o sceicchi alle spalle.
Una specie di “miracolo” per un’Italia abituata ad avere imprenditori sempre in bolletta farsi belli e salvare le aziende con gli aiutini di stato.
Il Napoli no. Il Napoli è un modello virtuoso.
Dovremmo esserne più orgogliosi. Soprattutto al cospetto delle solite dichiarazioni deliranti di gente del Nord che al massimo potrebbe allacciare le scarpe a de Laurentiis e si trova invece in parlamento. Anche questa è l’Italia.

La Capoccia
Il Napoli è anche un modello per il marketing ed il merchandising.
In questo Valentina de Laurentis (che in futuro spero sia lei a rilevare la presidenza del Napoli), è un drago.
Ma avete visto che figata il logo scelto per il quarto scudetto ? “Ag4IN”. Che rimanda ad una canzone inedita di Pino Daniele. Ragazzi, ci vuole cervello. “La Capoccia” come dicono a Roma.
E la capoccia ce l’ha anche il presidente che ha capito gli errori del passato. Ha chiamato un signore che era ed è la cura. (Per il quale il sottoscritto ha speso, per ciò che può contare, il proprio appoggio incondizionato). Speriamo non ricada in vecchie “buche”.
Conte
I numeri parlano per lui. Quelli personali: 5 scudetti 5, con tre squadre diverse su sei campionati italiani disputati.
Record di punti con il Napoli al primo anno in panca.
Scudetto vinto con la migliore difesa nei cinque campionati europei più importanti.
Ventiquattro vittorie.
La cultura del lavoro (Amma fatica’).
La capacità di parlare con il noi e non con l’io.
La versatilità nella conduzione della squadra. ( In un tempo in cui ci sono gli integralisti dei moduli, ecco quelli cambiati dal Napoli quest’anno: 3421; 433; 352; 442. Sfido un’altra squadra ed un altro tecnico a farci vedere qualcosa di meglio).
Il “problem solving” rispetto ad infortuni ed incidenti di percorso: a tappe scaglionate ha fatto a meno di Spinazzola, Olivera (infortunati insieme!) Neres, Buongiorno, Juan Jesus, Mazzocchi, Lobotka. Per non parlare del caso Kvara e degli … Incidenti di mercato a gennaio.
Unico neo: dichiarazioni a volte spiazzanti per una piazza ed una critica non matura per comprenderne fino in fondo la strategia.
Io uno così lo vorrei a vita sulla panca del Napoli.

I calciatori.
Quante scommesse vinte.
Spinazzola.
Quanti dubbi e quanti perché quando è arrivato. E invece quando è stato chiamato ha fatto vedere che poteva essere determinante. E lo è stato.
Politano.
Nella piena maturità fisica e mentale. Gli farei un monumento, esempio di abnegazione e sapienza tattica.
Rrhamani.
Lo volevano buttare. È stato un baluardo al netto di Como e Roma contro la Lazio. Ma due partite storte le possiamo pure accettare.
Lukaku.
Eh sì. ‘O cummo’. L’inutile. Lo scarsone.
Io sfruculiando un po’ ho scritto “Big Ro(r)m”. E gli ho dedicato “Marechiaro” quando il testo dice: ‘a scetate. E l’ho scritto prima del Cagliari. E abbiamo visto quando “se sceta” che combina.
È stato determinante. Inutile girarci intorno. La scommessa di Conte è stata vinta. E Romelu è stato collante anche nello spogliatoio. Cosa non da poco conto. I goal non si contano, si pesano.
I suoi sono macigni.
Giacomino Raspadori detto “Jack”.
Il goal come paradigma. Pesanti quelli che segna lui. Come quelli di Romelu. Le castagne dal fuoco le ha tolte lui tante volte. È forte, fortissimo. Spero che resti.
Scott McTominay
MC FRATM è un’invenzione di Mazzocchi (altro trascinatore nello spogliatoio). Che gli vogliamo dire a quest’angelo biondo vestito d’azzurro?
Che se non commetterà l’errore di Kvara e di Higuain, Napoli sarà sua per sempre.
Migliore acquisto nella serie a 2024/2025
Meret.
E quante male parole, caro Alex. E confesso qualche volta anche mie. Però poi andiamo a guardare alcuni fatti: miracoli a Cagliari; paratona con la Juve su Yildiz quando eravamo ancora zero a zero; rigore parato col Milan; paratone a Bergamo, e a Parma su tiro infame da lontano…anche in questo caso le parate si pesano.
Il campionato e gli avversari.
Il Napoli ha meritato di vincerlo questo campionato. Per numeri e per classe.
I numeri
Migliore difesa e va be’ l’abbiamo detto.
Miglior saldo con le altre grandi del campionato.
lnter: due pareggi
Milan: due vittorie
Atalanta: una vittoria e una sconfitta
Bologna: una vittoria e un pari
Roma: una vittoria e un pari
Juve: un vittoria e un pari
Solo con la Lazio il saldo è negativo: un pari e una sconfitta.
La critica sul campionato mediocre è fallace. I campionati mediocri sono quelli dove il primo arriva con venti punti di distacco e le gerarchie sono già definite a febbraio. In questo campionato si è lottato fino all’ ultima giornata. Il che significa che è un campionato combattuto perché più squadre sono forti ed in grado di strappare punti alla favorita.
Classe.
Nei momenti decisivi il Napoli ha tenuto botta.
Ai nastri di partenza la griglia era Inter, Atalanta, Juve, Milan. Poi Roma e Lazio. Poi il Napoli. Tutte ritenute più forti.
Ma a volte a vincere non sono i più forti. Sono quelli che sanno diventare i più bravi. E questa si chiama classe.
E come ho detto in trasmissione: battere Golia è sempre più bello che battere un parente di Davide.
L’unica ombra.
C’è una sola ombra in questa stagione mentre si organizzano ancora e giustamente, festeggiamenti. Il sapere che il condottiero potrebbe non restare al comando.
Sarebbe un peccato non terminare il lavoro avviato.
Ha costruito una squadra a sua immagine ed altro avrebbe voluto per fare anche meglio.
Il presidente, oggi, ha una potenza di fuoco come nessuno altro in Italia in questo momento.
Dove potrebbe trovare di meglio?
Solo un posto può farti lasciare luoghi amati, professionalmente stimolanti e vincenti, quello che tu consideri casa.
E sappiamo lui quale posto considera casa.
Gli diremo grazie, sempre, per ciò che ha fatto.
Anche se io coltivo ancora un minimo di speranza. Che al di là del mare ci sia una terra che solo un uomo potrà trovare.
Forza Napoli Sempre
