Intervista a Mario Di Costanzo: il dolce Totò è un segnale solidale di ripartenza

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Articolo a cura di Maura Messina

Continua la solidarietà napoletana e si esprime nella sua più dolce esternazione. Nasce per la Sanità il dolce Totò, ideato da Mario Di Costanzo pastry chef dell’omonima pasticceria. Lo incontriamo per raccontare questa gustosa iniziativa dall’anima solidale.

Come è nato il dolce e perché hai scelto proprio di legarlo a Totò?

Ho scelto di dedicare il dolce a Totò per tre motivi. Il primo è per l’amicizia storica che mi lega alla figlia Liliana De Curtis. Il secondo è dovuto all’appartenenza al quartiere Sanità che ci accomuna ed è un quartiere che amo profondamente. Il terzo è legato squisitamente alla mia passione per il noto artista.

 Quali sono gli ingredienti e in che modo raccontano la quarantena?

Gli ingredienti principalmente sono: caffè, caramello salato e cioccolato. Il caffè perché, collegandoci al discorso della quarantena, noi napoletani siamo abituati a prenderci il caffè al bar, è stata una delle consuetudini che ci è mancata di più; il caramello salato perché in un momento così amaro e triste c’è bisogno di un po’ di dolcezza, perché salato? Salato perché il sale dà un pizzico di gusto pungente, come pungente era la comicità di Totò. Il cioccolato l’ho scelto per sottolineare il discorso dei bambini che sono quelli che hanno patito moltissimo la quarantena. Ho scelto quindi di abbracciarli e di chiudere il dolce con il cioccolato. 

Sappiamo che è un dolce solidale, a chi è rivolto parte del ricavato?

Il dolce è molto amato dai bambini anche per questo aspetto: parte dell’incasso sarà devoluto al Centro Oasi che si occupa dei ragazzi svantaggiati del quartiere Sanità.

Riaprire l’attività con Totò, in un momento così delicato, è un modo per far arrivare la tua anima empatica ai napoletani?

Ovviamente ripartire facendo riferimento a Totò è un modo per far arrivare la mia anima empatica ai napoletani, ma soprattutto per raggiungerli dentro. Totò è amatissimo dai napoletani, ne siamo fieri ed è per noi motivo di vanto proprio per la sua comicità. Il fatto di aver avuto la concessione di poter usare la sua immagine legandola ad un dolce rappresenta uno sprono per tutti noi che abbiamo patito con le nostre attività, non solo pasticceria, ma anche ristorazione, pizzerie. Totò aveva sempre una parola comica anche nei momenti drammatici, per questo il dolce Totò rappresenta un segnale di ripartenza.  

Non si può che restare affascinati da storie come questa di Mario Di Costanzo. Lui pensa che bisogna ripartire dando un segnale di speranza e, per farlo, ha trovato il modo che gli è più congeniale per far giungere il suo dolce abbraccio all’intera comunità.

Napoli riparte, senza voler lasciare nessuno indietro.

Maura Messina, art-designer napoletana, classe 1985. Da sempre sensibile alle tematiche ambientali, in particolare al dramma della terra dei fuochi. Dal 2014 collabora con varie testate giornalistiche. Autrice del libro illustrato autobiografico “Diario di una kemionauta” e del romanzo distopico “4891 la speranza del viaggio”, editi da Homo Scrivens. Ha partecipato a numerose mostre d’arte come pittrice. Il suo motto è: per cambiare il mondo basta napoletanizzarlo.