“ La terra dei fuochi uccide un amico”

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di Maura Messina

Lucio Righetti, ambientalista e sentinella attiva dei territori, viene a mancare per un tumore.

Lucio non era un amico del tipo: “ho un problema e chiamo Lucio”, Lucio era un amico di battaglie; uno di quelli che:” vado alla manifestazione e sicuramente becco Lucio”, oppure:”vado all’assemblea e ne approfitto per confrontarmi con Lucio”.

Lucio è stato uno di quei tesori che ho trovato lungo la strada tortuosa delle battaglie ambientali per gridare alla Regione, all’Italia e all’Europa, che la terra dei fuochi esiste e miete vittime.

Il 18 novembre 2023 Lucio non c’è più. Lucio è deceduto per un tumore frutto della terra che ha difeso.

Lucio è l’ennesima vittima della terra dei fuochi.

Lucio è l’ennesima vittima del biocidio in corso.

Lucio è stato un combattente in prima linea, uno di quelli che usava i social per informare gli utenti sul disastro ambientale che colpisce i nostri territori. Lucio ha studiato incessantemente la storia dell’inquinamento che devasta la Campania.

Trovava il tempo per partecipare attivamente alle manifestazioni, alle assemblee e a tutte le iniziative che potessero scuotere le coscienze.

Lo definirei una sentinella attiva dei territori.

Un’anima nobile che non riusciva a girare la testa dell’altra parte e, per la fortuna di chi lo ha incontrato, condivideva tutto ciò che studiava con pacatezza e umiltà.

Tramite gli stessi social che usava per informare e per stimolare discussioni, Lucio, qualche mese fa, ha voluto condividere l’inizio del suo percorso di battaglia contro il cancro.

Lucio non ha nascosto la paura, lo sconforto, ma pure la voglia di combattere e ha deciso di usare quegli stessi canali per comunicare, agli amici e agli utenti, ciò che gli stava accadendo.

Ci ha informati sulla sua malattia e, fino a quando le forze glielo hanno concesso, ci ha aggiornati con dirette fb sul suo stato di salute.

Fin dall’inizio ho pensato che ce l’avrebbe fatta, lui era un leone, una persona perbene, un attivista nel senso più bello e puro del termine.

Mai ho creduto che il tumore avrebbe potuto avere la meglio.

Il 18 novembre 2023, dal suo stesso profilo fb, arriva l’amaro appuntamento per un ultimo saluto.

Non ci credo.

Non è possibile.

E così mi cade addosso tutta l’insensatezza di questa storia.

Lui che ha combattuto tanto per la terra dei fuochi, perché proprio a lui?

La freddezza della probabilità e statistica scende come una cappa di nebbia fitta.

Non esiste alcuna “giustizia” né “logica” nella danza tra la vita e la morte.

Citando un pensiero del Dottor Antonio Marfella:“la vita arriva e accende la nostra candela, non sappiamo quante ore avrà a disposizione per bruciare, per arrivare alla fine”.

Sono certa che Lucio avrebbe potuto dare ancora tanto e sono sicura che il suo esempio non sarà dimenticato da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di parlarci almeno una volta.

Oggi la battaglia per la terra dei fuochi sembra aver perso interesse, chi ci vive si è abituato all’oblio dei riflettori, si è arreso a quel destino che sembra ineluttabile: un tumore che arriva e ti porta via, spezzando quella candela che avrebbe avuto diritto a continuare a bruciare seguendo i suoi tempi.

Probabilmente, anche a te che stai leggendo, questa meravigliosa e inquinata terra ha strappato qualcuno. Potresti riconoscere nel racconto di questa “perdita” un’esperienza che hai vissuto.

Ti prego di conservare questo sentimento che si sta risvegliando attraverso il ricordo.

Non abituarti a morti che tutto sono fuorché naturali.

Non abituarti a questo dolore sordo, ma alimenta l’indignazione. 

Scetate do suonn’ e chiediti se puoi fare qualcosa per cambiare il destino maledetto della nostra terra. La nostra amata e avvelenata terra che ci tiene legati a sé e che ci decima senza sosta ha bisogno dell’impegno di tutti.

Maura Messina, art-designer napoletana, classe 1985. Da sempre sensibile alle tematiche ambientali, in particolare al dramma della terra dei fuochi. Dal 2014 collabora con varie testate giornalistiche. Autrice del libro illustrato autobiografico “Diario di una kemionauta” e del romanzo distopico “4891 la speranza del viaggio”, editi da Homo Scrivens. Ha partecipato a numerose mostre d’arte come pittrice. Il suo motto è: per cambiare il mondo basta napoletanizzarlo.