Il Mirto di Giulia. All’Orto Botanico della Federico II 300 giovanissimi studenti hanno piantato un albero in memoria della laureanda vittima di femminicidio. Da lunedì le sedute di laurea in Ateneo cominciano con un minuto di ritardo, un minuto per riflettere su un sogno spezzato per mano di chi dice di volerti bene

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La redazione

In occasione della XIII edizione della “Festa dell’albero“, alla Federico II è stato piantato un albero di mirto e osservato un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin, giovanissima vittima di femminicidio.

La manifestazione, coordinata dalla dottoressa Rossella Muoio, si è svolta all’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II alla presenza di 300 studenti, una rappresentanza degli istituti scolastici che partecipano alla “X Rassegna del Cineforum del CLA per le scuole“, progetto a cura del Centro Linguistico di Ateneo della Federico II, coodinato dalla dottoressa Fabrizia Venuta, e con la collaborazione del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche.

Gli studenti presenti hanno poi dato vita a un flashmob durante il quale hanno abbracciato gli alberi situati intorno al mirto.

La parola “mirto” evoca il nome di Myrsìne una fanciulla attica uccisa secondo la leggenda da un giovane da lei vinto nei giochi ginnici e poi trasformata in arbusto dalla dea Atena.

Simbolo di pace, purezza e amore, il mirto di Giulia esprimerà per sempre la condanna di questo come di tutti i femminicidi, nella speranza che le ragioni che hanno armato la mano del suo carnefice siano combattute e vinte dagli stessi ragazzi che lo hanno piantato.

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