Non ci sono più le vacanze di una volta, disconnettersi è diventato un lusso

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“Agosto nel nostro immaginario collettivo rappresentava il periodo delle ferie, delle vacanze, dello ‘stacco’ dalle attività della vita quotidiana ma, da oramai quasi 30 anni, la divisione tra tempo del lavoro e tempo ‘liberato’ dal lavoro, tipica della società industriale, non esiste più.

La nostra società non consente più quegli spazi dilatati. Sono due i fenomeni rendono le nostre vacanze sempre più brevi: una cultura del lavoro che considera virtuoso non disconnettersi mai veramente, essere sempre rintracciabili e raggiungibili, e il progressivo impoverimento di quella classe media che sosteneva il grande esodo agostano verso le mete turistiche”.

A dirlo è Roberta Paltrinieri, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Bologna e membro dell’Associazione Italiana di Sociologia.

“Questi due fenomeni- aggiunge Paltrinieri- fanno sì che oggi disconnettersi sia diventato un lusso, una sorte di ricchezza appannaggio di un sempre più ristretto novero di categorie. La maggior parte delle persone, invece, spesso non riesce mai a disconnettersi completamente dal lavoro perché hanno il timore che ciò possa essere percepita come una forma di scarso attaccamento al lavoro.

Questa spirale- aggiunge l’esponente dell’Ais- ha finito con il creare un approccio che vede nello stare a lungo in vacanza e nella disconnessione una dimensione poco virtuosa, da limitare il più possibile. A ciò si aggiunge la minore capacità di acquisto e la stagnazione dei salari, che hanno eroso la classe media. Tutto questo ci fa comprendere la ragione per la quale gli italiani scelgano vacanze sempre più brevi, magari da svolgere in momenti diversi dell’anno.

Oggi- conclude Paltrinieri- i veri fruitori delle vacanze disconnesse e per lunghi periodi sono, principalmente, quei pensionati che vivono in una condizione agiata, dal momento che sono loro ad avere contemporaneamente la capacità economica e il tempo per muoversi e viaggiare”.

Agenzia DIRE – 06/08/2025 – La Redazione – www.dire.it

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