Amministrative 2023, si vota anche oggi: ecco dove e quando si vota

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Tornata elettorale ricca a maggio, dal Nord al Sud Italia, per scegliere i sindaci e rinnovare i Consigli comunali nelle prossime settimane. Oggi domenica 14 e lunedì 15, e con date diverse a seconda delle Regioni a statuto ordinario o di quelle ad autonomia speciale, si terranno le elezioni amministrative in oltre 700 città. Gli elettori chiamati alle urne superano quota 6 milioni (circa 6,5 milioni secondo i dati del Viminale).

COMUNALI 2023, QUANDO SI VOTA

Le elezioni Comunali 2023 si terranno domenica 14 maggio dalle 7.00 alle 23.00 e lunedì 15 maggio dalle 7.00 alle 15 nelle Regioni a statuto ordinario. Per il turno di ballottaggio si tornerà a votare il 28 e 29 maggio. Nei Comuni del Friuli Venezia Giulia si è già votato il 2 e 3 aprile, in concomitanza con le elezioni regionali. Nel Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta elezioni domenica 21 maggio con eventuali ballottaggi il 4 giugno. Urne aperte in Sardegna e Sicilia domenica 28 e lunedì 29 maggio con ballottaggi l’11 e il 12 giugno.

COMUNALI 2023, DOVE SI VOTA

Considerando tutte le Regioni (meno il Friuli Venezia Giulia dove le amministrative si sono già tenute nei 24 Comuni chiamati al voto), complessivamente sono 766 le città in cui si rinnovano Giunte e Consigli comunali: 595 nelle Regioni a statuto ordinario e 171 in quelle a Statuto speciale. In pratica il 10% delle città italiane. Sono 17 i Comuni capoluogo di Provincia che andranno alle urne (a Udine si è già votato): Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Vicenza e Ancona (che è l’unico capoluogo di Regione). Tra questi, sette superano i 100mila abitanti: Ancona, Catania, Brescia, Latina, Siracusa, Terni e Vicenza. La maggior parte delle città che andranno al voto sono piuttosto piccole, con una popolazione compresa tra i 3mila e i 10mila abitanti. La Sicilia è la Regione con il maggior numero di Comuni al voto (128) e quella dove c’è anche il municipio più grande (Catania). In Valle d’Aosta va al voto solo il comune di Valtournenche. Il Comune più piccolo dove si voterà è Castelmagno, in provincia di Cuneo.

AL VOTO IN DUE NUOVI COMUNI ISTITUITI NEL 2023

Si voterà per la prima volta in due nuovi Comuni istituiti il primo gennaio 2023 mediante processi di fusione amministrativa: si tratta di Bardello con Malgesso e Bregano (in Lombardia nella provincia di Varese) e Moransengo-Tonengo (in Piemonte, nell’astigiano).

COMUNALI 2023, IL VOTO PER REGIONE PER REGIONE

Sono 7.901 in totale i Comuni italiani. Ecco quanti andranno al voto Regione per Regione: Abruzzo 31 comuni; Basilicata 14 comuni; Calabria 41 comuni; Campania 84 comuni; Emilia-Romagna 21 comuni; Lazio 47 comuni; Liguria 23 comuni; Lombardia 106 comuni; Marche 15 comuni; Molise 14 comuni; Piemonte 70 comuni; Puglia 51 comuni; Sardegna 39 comuni; Sicilia 128 comuni; Toscana 22 comuni; Trentino-Alto Adige 3 comuni; Umbria 7 comuni; Valle d’Aosta 1 comune; Veneto 49 comuni.

COMUNALI 2023, COME SI VOTA

La legge elettorale per le amministrative, disciplinata dal Testo Unico per gli Enti locali (Tuel), prevede due diverse modalità di voto in base al numero di abitanti. I Comuni con una popolazione che supera i 15.000 cittadini seguono un sistema di tipo maggioritario con possibilità di ballottaggio. I Comuni con un numero di abitanti inferiore a 15.000 votano sempre con sistema maggioritario ma in un unico turno. Il processo elettorale prevede contestualmente sia l’elezione del sindaco, che nominerà successivamente la sua Giunta, che quella del Consiglio. Nei Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, è il sindaco a presiedere il Consiglio comunale (se non diversamente previsto dallo statuto del Comune). Nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, il Consiglio comunale è presieduto da un presidente eletto tra i consiglieri comunali nella prima seduta.

COME SI VOTA NEI COMUNI FINO A 15 MILA ABITANTI

Nei comuni meno popolosi inferiori a 15 mila abitanti (sono oltre 100 quelli chiamati al voto) il sindaco viene eletto, con un sistema maggioritario, in un turno unico: vince chi ottiene il maggior numeri di voti (un secondo turno è previsto solo in caso di parità di voti). Il rinnovo dei consiglieri comunali avviene contestualmente all’elezione del sindaco. Per ogni candidato a primo cittadino viene presentata anche una lista con i candidati consiglieri comunali. I due terzi dei seggi disponibili nel Consiglio comunale andranno alla lista del vincitore. Il restante terzo viene diviso in modo proporzionale tra le altre liste. Se presente una sola lista, sono eletti tutti i candidati alla carica di consigliere e il candidato sindaco collegato, a patto che la lista sia stata votata da almeno il 50% dei votanti e che sia andato a votare almeno il 40% degli elettori. Non è possibile il voto disgiunto: non si può, cioè, votare per un candidato sindaco e per un consigliere che appartenga a una lista non collegata. Sulla scheda elettorale si può tracciare una ‘X’ sul nome del candidato scelto o sul simbolo della lista elettorale. Si può anche solamente esprimere una preferenza per il consiglio comunale, e questo viene considerato in automatico un voto per il candidato sindaco collegato a quel consigliere.

COME SI VOTA NEI COMUNI SOPRA I 15 MILA ABITANTI

Per i Comuni al di sopra del 15.000 abitanti (poco meno di 900 quelli chiamati alle urne) si prevede la possibilità di un turno di ballottaggio tra i candidati sindaci, qualora nessuno di essi ottenga la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50%+1). Il secondo turno è fissato per la seconda domenica successiva al primo voto. Vanno al ballottaggio i due candidati sindaco che hanno preso più preferenze. Sarà sufficiente la maggioranza semplice per essere eletti, quindi anche un solo voto in più. Se si verifica ancora una perfetta parità, viene eletto il candidato più anziano. Ai sindaci al ballotaggio possono collegarsi le liste che al primo turno non erano collegate. Nei Comuni più grandi è consentito il voto disgiunto: l’elettore potrà decidere di votare un candidato sindaco e una lista non collegata. Potrà anche votare il sindaco e la lista collegata. Oppure potrà votare soltanto il sindaco. Il candidato che ha ricevuto più preferenze è eletto, determinando in aggiunta un premio di maggioranza del 60% per le liste a lui collegate. Il rimanente 40% dei seggi viene ripartito in maniera proporzionale al numero di voti ricevuti da ciascuna lista.

COMUNALI 2023, I DOCUMENTI NECESSARI PER VOTARE

L’elettore deve presentarsi ai seggi munito di tessera elettorale e documento d’identità. Sulla tessera sono indicati il seggio, il numero e la sede della sezione a cui si è assegnati, il collegio e la circoscrizione di appartenenza. I documenti di identità accettati sono: carta d’identità o altro documento d’identificazione munito di fotografia rilasciato da una pubblica amministrazione (ad esempio la patente di guida), anche se scaduti, purché siano sotto ogni altro aspetto regolare ad assicurino l’identificazione dell’elettore; tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia (purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare); tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale (sempre munita di fotografia).

DOVE SI RINNOVA LA TESSERA ELETTORALE

La tessera elettorale che ha esaurito i diciotto spazi per la certificazione del voto si rinnova presso l’ufficio elettorale del proprio Comune di residenza che resterà aperto dalle ore 9 alle ore 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto (quindi dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 14 maggio e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì 15 maggio)

Agenzia DIRE  www.dire.it di Maria Carmela Fiumanò – Lunedì 15 maggio 2023

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