Fedele Studio, venerdì 17 dicembre, alle ore 19:30, a Nocera Inferiore, presso i locali espositivi situati in via Luigi Battipaglia 4, presenta lo spettacolo dal titolo TERRA DI NESSUNO – Racconto di un Natale che fermò la guerra.

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La redazione

Fedele Studio, venerdì 17 dicembre, alle ore 19:30, a Nocera Inferiore, presso i locali espositivi situati in via Luigi Battipaglia 4, presenta lo spettacolo dal titolo TERRA DI NESSUNORacconto di un Natale che fermò la guerra. L’iniziativa consisterà in un racconto a due voci della tregua di Ypres, episodio avvenuto durante la prima guerra mondiale. Terra di nessuno, scritto e diretto da Elio Goka, sarà interpretato dall’autore e da Davide Speranza, scrittore e giornalista.

L’opera teatrale di narrazione replica la sua rappresentazione dopo quella, in anteprima, andata in scena due anni fa, poco prima della sospensione dovuta alla pandemia. La narrazione sarà strutturata sulle fonti storiche, letterarie e documentali. In particolare, sulle testimonianze dei soldati al fronte e degli epistolari diffusi dai giornali dell’epoca e giunti a noi anche attraverso la pubblicazione di romanzi e testi storiografici.

Terra di nessuno – Racconto di un Natale che fermò la guerra.

Anno 1914. L’Europa ha tre passioni: il potere, l’odio tra le nazioni e il gioco del calcio. Il potere ha bisogno dell’odio. Il primo servirà a combattere una guerra, il secondo ad arruolare chi la combatterà. Fuori dalle trincee e dai campi di battaglia c’è chi chiede a gran voce che la guerra finisca. Qualcosa di imprevisto sta per sorprendere chi ha voluto quel conflitto.

Un racconto a due voci della tregua di Ypres, episodio avvenuto durante la prima guerra mondiale. La narrazione di Terra di nessuno è strutturata su fonti storiche, letterarie e documentali. In particolare, sulle testimonianze dei soldati al fronte e degli epistolari diffusi dai giornali dell’epoca e giunti a noi anche attraverso la pubblicazione di romanzi e di testi storiografici. La scrittura originale del testo si accompagnerà ad alcune lettere dei soldati al fronte.

È stato scelto di raccontare quello che avvenne nei giorni intorno al Natale del 1914 per far visita alle ostinazioni di un’epoca che ha generato altre epoche altrettanto ostinate. La prima guerra mondiale, probabilmente, ha cambiato l’umanità. Le generazioni che, come le nostre, l’hanno raccolta come un grande racconto, possono considerarla soltanto come tale. Una grande tragedia in forma di romanzo. Un mito nero che si è tirato dentro tutto. Pure il coro è stato condotto sul campo di battaglia.

E un grande esodo non ha mai trovato definitivo compimento. La “Grande guerra”, come la seconda, è come se non avesse avuto fine. Raccontare quello che è avvenuto nel Natale del 1914 significa rievocare la prodigiosa anomalia che illumina il nero assoluto di quel conflitto. Un’azione rivoluzionaria e dolcissima. Durata poco, ma destinata a restare nella storia per sempre. Ypres, come tutti gli altri episodi che restituirono momenti di grande umanità negli anni della guerra, porta con sé significati profondissimi. Il senso del dovere, lo spirito di sacrificio, il riconoscimento del nemico e dell’amico e la sospensione di una certa obbedienza involontariamente colpiscono le certezze di un potere che nessuno sa come si ridurrebbe se si vedesse disarmato da un momento all’altro, senza poter più colpire e sanzionare chi gli disobbedisce. Questa è Ypres e questa è la grandezza, una grandezza letteraria, che si portano dietro i suoi protagonisti.

 

Spettacolo scritto e diretto da Elio Goka

Voce narrante: Elio Goka

Voce recitante: Davide Speranza

Regia tecnica, fonica e luci: Antonio Maria Florio

Allestimento scene: Studio Fedele

Assistenza audiovisiva: Bernardo Acanfora

Riprese: Nicholas Lucio Longo

Foto di scena: Riccardo Sibilio

 

Info e contatti:

architetto@fedelestudio.it

www.fedelestudio.it

 

Ingresso libero (si accede con green pass e mascherina)

 

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.