L’ipnosi delle povere cose

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di Mariavittoria Picone

Finalmente l’ho visto! Da quando mi è capitata davanti la locandina con quegli occhi grandi di spietata purezza, ho desiderato guardarlo. Povere Creature (Poor Things) è il film del momento, l’ultima opera del regista greco Yorgos Lanthimos che, per più di due ore, ipnotizza e seduce attraverso il surrealismo estetico della fotografia curata da Robbie Ryan.

Ipnotica è Bella Baxter, interpretata da una strepitosa Emma Stone, frutto di un esperimento dello scienziato Godwin Baxter che, recuperato il corpo di una donna suicida, lo fa rivivere impiantando in esso il cervello del feto, già completamente sviluppato, che la donna stessa ha in grembo.

La protagonista è irriverente, curiosa, impertinente, come solo un bambino può essere, sorprende con la spontaneità che nessuno si aspetterebbe da una donna che ha superato i vent’anni; Bella è libera.

Nel film non è specificato se il cervello appartiene ad un feto maschile o femminile (nel romanzo di Alasdair Gray è femminile), perché non è fondamentale quando si parla di libertà.

L’esistenzialismo grottesco, che esalta la conoscenza e l’evoluzione attraverso la sperimentazione fisica, si avverte come una critica severa ai nostri tempi segnati dall’apologia del metaverso. Senza sovrastrutture e condizionamenti della “buona società”, anche il narcisista di turno, l’avvocato Duncan Wedderburn (un macchiettistico Mark Ruffalo), può essere punito, come fa Bella, combattendolo con le sue stesse armi: l’infantilismo e l’anaffettività.

Anche l’autoerotismo è libertà; nei bambini il primo approccio al piacere sessuale è proprio nella masturbazione. La possibilità di procurarsi piacere autonomamente è per Bella una felice scoperta, che condivide subito ingenuamente, sfidando le regole di una società che sul sesso conserva un giudizio morale severo.

La versione femminile di Frankenstein, è seducente e irriverente, guarda il mondo con curiosità e ci ricorda ancora una volta, quanto sia necessaria la fisicità, quanto conti l’esperienza diretta del corpo.

“Io sono Bella Baxter, sono una persona imperfetta e mi piace sperimentare.” Dice Bella alla sua nuova amica che la introdurrà poi alla filosofia.

“Una donna che traccia la propria rotta verso la libertà… incantevole.” Le risponde la signora oramai stanca del sesso.

Siamo tutti povere creature nate libere e ridotte in catene, chissà, se tornassimo a nascere…

 

Mariavittoria Picone nasce in un caldo dicembre del 1970 a Napoli, dove vive e lavora. Ha pubblicato racconti e poesie su blog e riviste on line. Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo Condominio Arenella (IOD Edizioni), accolto favorevolmente dalla critica e dai lettori. Nel 2021 pubblica, sempre con la casa editrice IOD, la raccolta di versi e pensieri Novantanove fiori selvatici. Sognatrice pragmatica, poetessa in prosa, sempre in bilico tra ordinarietà e magia, ironica e drammatica, si definisce un fiore selvatico, un'erba ostinata, nata tra il fuoco e l'acqua, tra un vulcano e il mare.