Sampdoria – Napoli 2-4: le pagelle di Pasquale Lucchese

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Reina: Attento su una conclusione di Correa, deviata dai difensori azzurri. Qualche piccola responsabilità sul gol di Eder, assist delizioso per Higuain dopo tre minuti. Voto 6

Albiol: Ottima prova nonostante le due reti subite, si procura anche il rigore del primo doppio vantaggio. Voto 7-
Koulibaly: Tiene molto bene Cassano, si inventa assist-man, Higuain però sbatte su Viviano in uscita. Voto 6.5
Hysaj: Si fa anticipare da Eder, non proprio un gigante, in occasione del 2-3. Una buona partita, con qualche disattenzione in fase di ripartenza e di appoggio. Voto 6+
Ghoulam: Spinge con costanza, sempre attento in chiusura. Voto 6.5
Allan: Ottimo primo tempo, cala nella ripresa. Recupera e gioca un’infinità di palloni. Voto 7-
Jorginho: Non parte benissimo, l’ammonizione non pregiudica una prestazione importante. Voto 7-
Hamsik: Un gran gol e diverse ottime giocate, ma anche due leggerezze da cui nascono le reti doriane. Sta giocando con grossa personalità, finanche troppa sicurezza, considerando l’aggressività che regna sovrana sui campi italici. Voto 7
Callejon: Solito prezioso contributo tattico per l’ex Real Madrid. Voto 6.5
Insigne: In grandissima forma, salta gli avversari come birilli, tira benissimo il rigore e si procura il rosso per Cassani. Voto 7.5
Higuain: Dopo tre minuti si divora il vantaggio, si fa perdonare poco dopo. Nella ripresa, nuova colossale occasione sciupata. Mezzo voto in meno per l’egoismo mostrato in due circostanze, nel primo tempo si invola, ignorando Callejon, nella ripresa non serve Jorginho che si era ottimamente inserito nello spazio. Voto 6.5
Subentrati:
Strinic: Molto propositivo, entra benissimo in partita, impegna anche Viviano. Voto 6.5
Mertens: Il gol che finalmente chiude la contesa. Voto 7-
El Kaddouri: Due volte vicino alla gioia personale. Voto 6
Sarri: Partita che il Napoli mette subito in discesa con due reti in meno di venti minuti. In occasione del vantaggio di Higuain, Barreto sbaglia, ma è straordinario il pressing ‘corale’ con cui i partenopei costringono i doriani all’errore. Un off-side molto dubbio frena Hysaj, gli azzurri non danno il colpo di grazia ad una squadra in totale confusione, permettendo ai genovesi di prendere coraggio e alzare il baricentro.
Passata la sfuriata blucerchiata senza danni, la squadra sul finale di primo tempo, si lascia però sorprendere, subendo un contropiede, dopo un contrasto perso in mediana da Hamsik e Koulibaly.
Dopo un primo tempo simile, l’1-2 è risultato che fa rabbia. Il Marassi, a maggior ragione quello ostile di sponda Samp, non è campo facile: pubblico particolarmente cattivo, ambiente ‘antipatico’ e discriminatorio (!). Dopo venti minuti, hai il pieno controllo del match, hai ammutolito gli spalti, non puoi e non devi dare improvvisa vitalità agli avversari, al netto di quel fuorigioco già ricordato.
Lo stesso avviene nel secondo tempo, rimetti il match in discesa, uomo in più e nuovo doppio vantaggio, sprechi per imprecisione ( ci può stare ) ed egoismo ( non ci deve stare) la quarta segnatura, e su angolo ti fai infilare di testa da Eder, dando nuovamente verve a giocatori e ambiente ligure. Mertens appena entrato, toglie le castagne dal fuoco e a dieci dal termine, mette definitivamente e finalmente il risultato al sicuro.
Vittoria ampiamente meritata, la pecca l’abbiamo evidenziata: questa squadra non può calare in tensione, non può abbassare la guardia. Non siamo capaci di gestire il vantaggio, il risultato, si deve necessariamente continuare sempre e comunque a produrre gioco e a metter in campo concentrazione, intensità, cattiveria e cinismo, come a sprazzi oggi si è fatto.
Tra i successi stagionali, ad una prima lettura a caldo, questo ricorda maggiormente il ‘vecchio’ Napoli, con una squadra ad intermittenza ( ‘L’intensità è stata intermittente. Dobbiamo migliorare e non abbassare mai la guardia’ ), un gol preso in contropiede al 45′ minuto e con un altro su corner. A fine partita, lo stesso tecnico toscano ha parlato della fase passiva e della necessità di ‘lavorare per trovare stabilità difensiva’.
A mente lucida e fredda, il bicchiere torna a riempirsi, non siamo di fronte agli incubi di epoche recenti, la vittoria odierna manca di perfezione, ma va valutata tenendo presente le caratteristiche di una squadra che è a tutti gli effetti una big europea ( pur mancando di qualcosa nella rosa ), che nel suo dna ha un’anima poco ‘provinciale/italica’ e molto ‘internazionale’, indipendentemente dalla nazionalità o dal pedigree di chi siede in panchina. Una compagine che quando decide di accelerare, lo fa e va a chiudere il match. Ci saranno però impegni più probanti, dove bisognerà evitare leziosità e improvvise è incomprensibili amnesie. Ancora una volta ci vengono a soccorso, le parole del nostro tecnico: ‘In alcune fasi siamo stati un po’ troppo leziosi e abbiamo concesso troppo spazio. Dobbiamo lavorare per migliorarci’.
Arbitro: Il rigore c’è, fa bene a lasciar correre per un intervento di un difensore blucerchiato su Higuain, in area di rigore. Dubbi sul fuorigioco chiamato a Hysaj, è invece irregolare la posizione di Alvarez, azione da cui scaturisce l’angolo che porta Eder alla seconda rete genovese. Gestisce bene la gara, i due gialli a Cassani sono inevitabili. Voto 6
Sampdoria: Sembra un cantiere aperto, partita con altre aspettative e con Zenga, la Doria si ritrova nelle zone basse e con Montella in panca. La sensazione è che, pur non sottovalutando la classifica deficitaria ( + 5 dalla terz’ultima ), si stia lavorando in proiezione futura. Individualità di un certo livello in rosa sono presenti ( l’eterno Cassano, Soriano, Eder e diverse mezze punte interessanti ), va completata la rosa e assemblata la squadra ad immagine e somiglianza dell’ ex tecnico viola.

 

(*photo: Tuttosport)

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!